Verduno Pelaverga ha celebrato il trentennale della Doc. Approvato con Decreto Ministeriale del 20/10/1995 (e successivamente aggiornato con le modifiche del 2007, 2011, 2014 e 2015), il disciplinare del Verduno Pelaverga (o Verduno) isola un piccolo areale di produzione che include il territorio del comune di Verduno e una porzione sita nei comuni contigui di Roddi e La Morra.

I vini del Verduno Pelaverga
Caratteristiche sensoriali del vino
È un vino rosso rubino più o meno carico con riflessi cerasuoli o violetti, dal sapore secco che sa di pepe, fresco con gusto di lamponi, caratteristicamente vellutato e armonico con profumo intenso, fragrante, fruttato, con caratterizzazione speziata.

Il rosso-fermo Pelaverga doc
Produzione e disciplinare tecnico
La Doc prevede una sola tipologia, il rosso fermo-secco ottenuto da uve Pelaverga piccolo per almeno l’85%. Al restante 15% possono contribuire altre varietà a bacca nera idonee alla coltivazione nella regione Piemonte. Non sono specificati nel disciplinare i tempi minimi di affinamento e il tipo di contenitore da utilizzare per la maturazione. Quasi tutti i vini in commercio sono da Pelaverga piccolo in purezza.

Un grappolo di Pelaverga
La superficie idonea a produrre Verduno Pelaverga supera di poco i 34 ettari: 27.8 nel comune di Verduno, 4.24 nel comune di Roddi d’Alba, 2 nel comune di La Morra storicamente sfruttati in buona percentuale. Nella vendemmia 2024 sono stati prodotti a Doc Verduno Pelaverga 1.947 ettolitri, dichiarati da 35 viticoltori, 23 vinificatori e 23 imbottigliatori, corrispondenti a una produzione complessiva di 230.425 bottiglie certificate.
Origini del vitigno e tecniche di coltivazione
È un vino prodotto con uva Pelaverga piccolo che l’avrebbe portata dal Saluzzese nella natia Verduno il beato Sebastiano Valfrè nel Settecento. È un vitigno adattabile e versatile, di grande vigore. Per via del germogliamento tardivo ha una buona protezione dalle gelate primaverili; la produttività è elevata e costante. È allevato per lo più a controspalliera.
Si caratterizza per grappoli di dimensioni medio-grandi, di forma conica o piramidale allungata, alati e compatti. L’acino è medio-piccolo, sferoidale o ellissoidale, con buccia di medio spessore con sfumature violette e molto pruinosa. Censita come varietà medio-tardiva, normalmente l’epoca di raccolta si situava nella prima decade di ottobre, dopo il dolcetto. Attualmente la finestra vendemmiale si sta anticipando attorno alla seconda metà di settembre.
Abbinamenti gastronomici e territorio di Verduno
Questo vino ha una spiccata vocazione gastronomica. A seconda delle temperature di servizio, si sposa a merende sinoire e antipasti di vitello tonnato o carne cruda, ma anche a primi della tradizione piemontese come tajarin e agnolotti del plin o secondi importanti come finanziere e bolliti misti.

Verduno Pelaverga, la doc celebra i 30 anni
Verduno è un paese che emerge compatto da un’onda di vigne e boschi, arroccato a 381 metri su livello del mare, che conta poco meno di 600 abitanti. Feudo del Nebbiolo e di diverse espressioni di Barolo, a Verduno si lavora di pari passo per rafforzare ed esaltare il legame storico con il vino da uva Pelaverga piccolo, una delle varietà autoctone salvate dall’estinzione nel secondo dopoguerra.