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Le Lucére di San Filippo, un Brunello da invecchiamento

Guido Ricciarelli
di Guido Ricciarelli
24 maggio 2021 | 08:30

Quella di Roberto Giannelli è una storia insolita da raccontare, quella di un uomo che nasce broker immobiliare e si innamora di una terra speciale come quella di Montalcino. È proprio da broker che, eseguendo una perizia come esperto immobiliare, acquista San Filippo, un’azienda storica per Montalcino, letteralmente risorta dalle proprie ceneri grazie a questo imprenditore.

Brunello di Montalcino Le Lucére

Brunello di Montalcino Le Lucére


Siamo nel 2003. Per prendersi cura dei 10 ettari di vigneto, Roberto, da neofita nel mondo del vino, si è fatto consigliare da chi ne sa. Conosce Roberto Anselmi, notissimo produttore di Soave, che gli raccomanda il suo agronomo di fiducia (Patrizio Gasparinetti), con il quale avvia un percorso a trazione biologica oltre ad un’implementazione della cantina.

Azzeccatissima la scelta di Paolo Caciorgna che ne raccoglie il testimone come agronomo ed enologo. I suoi Brunello esprimono al meglio le caratteristiche peculiari della zona sud-est di Montalcino, ovvero complessità e lunghezza. Io aggiungerei la longevità, come dimostra il vino top di gamma, ovvero Le Lucére,nella "nostra mini-verticale".

In degustazione

Partiamo dalla Riserva 2004: siamo ancora agli arbori di questo percorso e la mano enologica non può essere ancora perfettamente rodata. L’approccio visivo, di un granato molto scuro, rivela da subito il processo avanzato del percorso in bottiglia. E qui interviene la vena della vecchia vigna (ce ne sono con punte di 40 anni) a tenere in piedi l’equilibrio gustativo con una vitalità sorprendente.

La Riserva 2006 denota un percepibile cambio di passo per quanto concerne la trama tannica, perfettamente controllata: ne risulta un vino che coniuga efficacemente potenza e progressione, senza nessun segno di stanchezza. Il 2012 ha una trama gustativa ricca e avvolgente, con ottimi tannini e buon equilibrio, per un finale intenso e persistente.

E arriviamo al 2015. I 97 centesimi dell'autorevole rivista americana Wine Spectator, che lo colloca fra i migliori 100 vini al mondo, autorizza le migliori aspettative. Siamo in effetti di fronte ad un grande vino per l’ineccepibile tecnica enologica e la cadenza suadente del sapore. Potrà senz’altro trarre giovamento dall’invecchiamento che si preannuncia lunghissimo. Bravo Roberto.

Per informazioni: www.sanfilippomontalcino.com


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