La famiglia del Buttafuoco Storico, vino iconico dell’Oltrepò Pavese, oggi diventato il prodotto della riscossa di un territorio tanto discusso, si arricchisce di un nuovo “figlio”. È stato presentato in una partecipata conferenza stampa online il Buttafuoco Storico Vigna Pinlong che porta la firma della storica cantina Scuropasso della frazione Scorzoletta di Pietra de Giorgi (Pv).

Vigna Pianlong è equilibrato e corposo
Una novità da festeggiare in un anno complicatoLa famiglia
Marazzi e i vertici del
Club del
Buttafuoco Storico hanno voluto condividere questa importante
novità 2020, in un anno complicato e difficile a causa della pandemia, con i produttori, i soci ma soprattutto i giornalisti di settore e winelover. Un momento significativo che dimostra quanto il Club, nonostante l’emergenza sanitaria, non si sia perso d’animo puntando, grazie all’impegno della cantina Scuropasso, su di un
prodotto di estrema
qualità,
equilibrato e
corposo come vuole la tradizione di questo blend.
Frutto di un progetto coltivato da anniIl patron Fabio e la giovane figlia Flavia, visivamente emozionati davanti allo schermo, hanno espresso tutta la loro soddisfazione nel vedere realizzato un progetto che coltivano da anni. «Siamo orgogliosi di condividere questo importante momento – ha detto
Fabio Marazzi – nato grazie all’ostinata passione della nostra
famiglia per questa tipologia di rossi e grazie all’impegno di quanti hanno creduto in questo percorso, a partire dall’agronomo
Giuseppe Zatti. Ci abbiamo messo tanto lavoro, ma soprattutto tanta dedizione in cantina e in particolare in vigna perché siamo convinti che vini come questo nascono prima di tutto in campagna. Pianlong è la dimostrazione, come tutti gli altri Buttafuoco Storico del Club, di quanto un vino possa essere l’espressione di un territorio e di come un prodotto trova la sua massima caratterizzazione in
vigna».
Il Vigna Pianlong è nato con la vendemia 2017
Gli fa eco la figlia Flavia, giovane neo laureata in enologia che ha voluto seguire con impegno le orme della sua famiglia: «Oggi si concretizza il primissimo progetto che ho seguito insieme a papà. Ho visto nascere questo vino, si tratta di un
prodotto intrigante, lungo, corposo, elegante. Ha tutte le caratteristiche del Buttafuoco Storico, un vino che oggi rappresenta la riscossa di un
territorio».
Un progetto di grande valore storicoSul tema agronomico è intervenuto Giuseppe Zatti. «Quello sviluppato dalla famiglia Marazzi – ha detto il tecnico – è un
progetto di grande
valore storico. La vigna si trova nel comune di
Canneto Pavese, nella cosiddetta sottozona Ghiaie, esposizione a Sud- Ovest, a 200 m slm. L’impianto a giropoggio con sistema di allevamento a guyot è del 1969 ed è stato completato nel 1980. Ha una superficie di 4000 m2 ca, ed è composta per il 50% da Croatina, il 25% da Barbera, il 12% da Uva rara e il 13% da Ughetta di Canneto. Dal 2017 questa vigna è entrata a far parte del Consorzio club del Buttafuoco Storico. Oggi possiamo assaggiarne i frutti».
Cantina Scuropasso: vino, un “affare” di famigliaCantina Scuropasso nasce nel 1962 quando Federico (detto Carlo) e Primo De’Contardi, rispettivamente padre e zio paterno di Fabio Marazzi, decidono di dedicarsi alla
cura degli
antichi vigneti di proprietà nel cuore della valle Scuropasso nella zona della Garivalda e alla produzione di basi spumante di
Pinot Nero per rinomate realtà della Franciacorta e del Piemonte. Fabio Marazzi, terza generazione, entra in azienda alla fine degli anni '80. Incoraggiato e seguito dallo zio Primo sin da subito cerca di dare un’impronta propria all’azienda, ben consapevole di produrre Pinot Nero di alta qualità e grandi rossi a base Croatina.
«La mia grande passione e l’esperienza maturata a fianco dello zio Primo e di importanti enologi piemontesi – spiega il patron Fabio - danno vita al primo metodo classico dell’azienda. Nel 1991 debutta lo Scuropasso Metodo Classico Brut e nel 1998 il Roccapietra, “una
bollicina paziente” per il suo lungo
affinamento. Il Roccapietra è declinato in tre tipologie: il Brut, il Brut Rosè (divenuto Cruasè nel 2007) e l’ultimo nato, lo Zero, il
Pas Dosè presentato nel 2006 per valorizzare ed esaltare le caratteristiche del Pinot Nero dell’Oltrepò che in questo luogo esprime la sua grande vocazione per il
metodo classico».
Questa è l’anima “frizzante” della storica cantina oltrepadana. Da oggi ha pure una sfaccettatura più
corposa, quella rappresentata dal blend
Buttafuoco Storico (nonostante Scuropasso producesse già Buttafuoco Doc ma non in uno dei Comuni ubicati nello cosiddetto “sperone di Stradella”).
A portare il suo saluto è stato anche il presidente del Club, il vignaiolo
Marco Maggi: «L’ingresso di nuove aziende nel nostro consorzio è sinonimo di freschezza, è una grande risorsa che ci permette di guardare avanti. Oggi si
concretizza un
progetto nato nel
2017 che ha visto come artefice una cantina rappresentativa, storica e di livello guidata da una famiglia legata da un affetto indissolubile per il nostro territorio».
Fabio Marazzi e la figlia Flavia
Il presidente del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese,
Carlo Veronese, si è soffermato sul rapporto tra Buttafuoco Storico e Oltrepò Pavese. «È un
vino importante – ha detto via web - e il Club rappresenta l’essenza di questo prodotto. È un esempio da seguire perché, oggi più che mai, è il vino espressione di una determinata zona e rappresenta un fiore all’occhiello per la nostra produzione
vitivinicola oltrepadana».
Le donne della famiglia Marazzi, Manuela (la moglie) e Flavia (oggi è la quarta generazione in azienda), grazie alla loro
passione ed al loro amore per l'ambiente e la natura, hanno dato un apporto decisivo al proseguimento della
filosofia aziendale del basso impatto ambientale, salvaguardando l’ecosistema, abolendo l’utilizzo di ogni forma di diserbante chimico ed applicando in modo rigoroso il protocollo
Bio nei 18 ettari dei propri vigneti.
«Con questo criterio – spiega Fabio Marazzi - è nato anche il Vigna Pianlong. Non a caso la
resa è circa 70 quintali/ha (resa uva/vino: circa 45%). In cantina le operazioni sono quelle classiche del Buttafuoco Storico. Le
uve vengono raccolte a mano, solitamente nella prima settimana di ottobre. Applichiamo il sistema tradizionale con la
diraspapigiatura soffice. La fermentazione alcolica avviene in vasche di cemento con
lieviti indigeni e la macerazione sulle bucce si protrae per circa 40 giorni. Il Pianlong viene elevato in botti di rovere francese da 500 e 600 litri ed
affinato in bottiglia per almeno 6 mesi come vuole il disciplinare».
Vigna Pianlong: un vino di grande eleganzaAlla degustazione il Vigna Pianlong, nato con la vendemia 2017, si presenta nel bicchiere di
colore rosso rubino intenso, marcato. Le note, nonostante una “giovane” età, sono già quelle
complesse: sono evidenti sentori di frutta rossa sotto spirito, spezie, c’è una piacevole nota di caffè ed un finale di sentori balsamici. In bocca dà il meglio di sé: è caldo, ha un
buon corpo e grande
struttura. Ma è l’eleganza che colpisce maggiormente come pure la sua
lunghezza alla bevuta. Sarà interessante degustarlo fra qualche anno, un periodo ulteriore di affinamento in bottiglia gli permette di perfezionare tutti quei piacevoli sentori eterei che oggi non si sono ancora aperti. Da bere assolutamente con piatti corposi come stufati o brasati o in accostamento a carne rossa. Seducente l’accostamento con formaggi di media stagionatura.
Per informazioni:
www.scuropasso.it