Non è difficile che in Toscana il vino di qualità si leghi a una famiglia, talora anche di nobili origini; a quanto pare la storia si ripete con i Marchesi De Ferrari Corradi, che agli inizi degli anni Sessanta acquistano i Poderi Boscarelli a Cervognano, nella zona classica del Montepulciano (SI). La produzione col marchio Boscarelli comincia nel 1967 ed è totalmente sperimentale, trattandosi di duemila bottiglie: ma la passione e la convinzione crescono con gli anni, fino ad arrivare alle circa 120mila bottiglie odierne. A Milano, storia e prospettive enologiche del Montepulciano sono state il tema della presentazione di Poderi Boscarelli, presso il ristorante Il Liberty in viale Monte Grappa.

Poderi Boscarelli
La storia di Poderi Boscarelli
«È stato il nonno Egidio Corradi a crederci per primo - ha raccontato alla stampa Luca De Ferrari, uno dei proprietari dell’azienda familiare - In lui era visibile l’orgogliosa volontà di dare lustro a una denominazione come il Nobile di Montepulciano, sulle scene da cinque secoli, come minimo. La sua convinzione, che abbiamo fatto nostra, era che questo terroir avesse ampi spazi di crescita da conquistare, a livello commerciale e di notorietà, in tutto il mondo. L’obiettivo era ed è un vino piacevole, di carattere, che possa essere bevuto senza dover aspettare troppo e conservi comunque un potenziale di invecchiamento adeguato: dieci anni circa, diciamo. L’azienda agricola è ubicata in una zona non molto alta, sui 280 metri, con il versante nord-est che subisce influenze delle brezze calde del Trasimeno, quindi più calda di altre zone di Montepulciano. I terreni sono alluvionali e sabbiosi, vi si trovano conchiglie e sassi, con le radici delle vigne che possono scendere in profondità e rendere costante la qualità nel corso delle annate; in tal modo sono meno sensibili alle intemperie e agli imprevisti. Il microclima e le caratteristiche minerali ci consentono di trovare facilmente un equilibrio tra maturità ed acidità, ottenendo ph non alti e prodotti vivi, dotati di un certo nerbo».

Luca De Ferrari
La crescita e il mercato mondiale
«Attualmente, le nostre 120mila bottiglie annuali sono vendute in 30 Paesi del mondo, ma i mercati principali sono quattro: Italia, Stati Uniti, Giappone e Germania - ha aggiunto De Ferrari - Ci siamo ultimamente impegnati a coprire quelli che si considerano mercati emergenti, per l’enologia, come Nord-Europa, Est-Europa ed Asia. E qui mi ricollego alla visione del nonno: l’ambizione è sempre stata quella di portare il Nobile di Montepulciano alla ribalta in tutto il mondo. In degustazione oggi abbiamo quello che può considerarsi un vino d’ingresso, il Prugnolo del 2021; poi un Nobile del 2019 (85% Prugnolo Gentile, 15% Colorino, Canaiolo e Mammolo), una Riserva di Nobile del 2018, un cru del 2018 e il nostro vinsanto “Familiae” del 2011».
Il cru e il "Nocio"
«È sul cru che faccio una piccola digressione, per il suo valore simbolico: il terreno di provenienza è detto il "Nocio" (albero di noce, nel dialetto locale) e venne acquistato nel 1989 - ha proseguito - Un anno di svolta, per l’incrementarsi degli investimenti finalizzati ad una produzione che doveva rispecchiare sempre meglio il territorio. Sono solo tre ettari, con zone sabbiose ed argillose ben distinte fra loro: da subito vennero a galla le peculiarità donate dal terroir, specialmente a livello di trama tannica e di eleganza del sorso. Il risultato finale è un vino Nobile di Montepulciano (Sangiovese 100%) denominato il "Nocio", che può invecchiare più di dieci anni, anche se la maturazione ottimale per noi resta fra i cinque e i dieci».

I vini di Podere Boscarelli
I vini in tavola a Il Liberty
La tartelletta calda allo stracchino, mortadella e pistacchi di Andrea Provenzani, cuoco de Il Liberty, è servita al Prugnolo di apertura ad esaltare una freschezza non banale, che espone ben presto l’armonia dei frutti a bacca rossa e del corredo floreale. Per il "Nocio" del 2018, un gran signore ricco di energia, rivestito di note profonde di sottobosco e cuoio, tannini ben strutturati e di lunga persistenza, avremmo preferito altrettanto strutturato: il petto di pollo al miele e senape presentato in abbinamento ne è stato un po’ offuscato, ma ci ripromettiamo di provarlo quanto prima con della cacciagione in umido.
La gamma di rossi di Montepulciano presentata da Luca De Ferrari alla stampa milanese ha comunque rispettato, con puntiglio, il desiderio del nonno, fondatore dell’azienda: un personaggio che ha saputo intuire in anticipo le capacità seduttive di un territorio meritevole della sua crescente notorietà, sulle tavole dei buongustai e nelle enoteche di mezzo mondo.