Sambuca di Sicilia (borgo eletto più bello d’Italia nel 2016) merita un viaggio, il lago Arancio, il Parco naturale dei monti Sicani, i boschi del demanio forestale, il panorama, l’agricoltura dedita alla viticoltura.
Una di queste appartiene da molte generazioni ai Di Giovanna: papà siculo di una famiglia che una volta era latifondista, mamma tedesca e figli Gunther e Klaus che coniugano i nomi e la cittadinanza tedesca a quella italiana. Sono proprio loro che ormai si occupano dei 56 ettari di vigne, 14 di uliveti, 10 di seminativi. Una campagna a quote che arrivano agli 830 metri, che ricade all’interno del Parco, e anche per rispetto a questo territorio salvaguardato tutta l’azienda è in biologico addirittura dal 1997. I vigneti sono stati impiantati sulla base di ricerca e sperimentazione iniziate negli anni 80, basate sulle caratteristiche pedoclimatiche, sulle varietà e sui cloni da impiantare.
Oggi in terreni adatti abbiamo Nero d’Avola, Chardonnay, Merlot, Cabernet, Syrah, Grillo, e Nerello Mascalese, principalmente. Oltre alla coltivazione biologica la cura nel vigneto comprende attente potature verdi e drastici diradamenti dei grappoli per limitare la produzione migliorandone la qualità, così facendo le rese sono bassissime, in media 60 q/ha. Il confezionato si aggira sulle 250mila bottiglie che quasi per 80% vanno all’estero, esportazione favorita dalla perfetta conoscenza della lingua tedesca e dell’inglese, grazie anche a Melissa, moglie americana di Gunther. Da un anno si stanno convertendo alla Doc Sicilia, mentre nel passato rifuggivano dalle denominazioni per le complicazioni burocratiche. Christophe Ollivier del gruppo bordolese Denis Doubordieu è l’esperto consulente sia per la campagna che per la cantina dove lavora come enologo Gianfranco Zito.
Gunther e Klaus Di Giovanna
Delle 10 etichette assaggiamo Helios, quella di prestigio, per il 70% Nero d’Avola e per il resto Syrah scegliendo i grappoli migliori di tutta la tenuta. Vendemmia quando le uve sono perfettamente mature e ricche di zuccheri, raccolta e trasporto in piccole cassette, macerazione a caldo a circa 30°, fermentazione con lieviti selezionati per 4 settimane. Dopo la fermentazione malolattica il vino stabilizza a temperatura di -4° da 1 a 2 settimane illimpidendo. Affinamento per metà in barrique, il resto in acciaio per un anno e dopo filtrazione non meno di un altro anno in bottiglia. Il millesimo 2015 inizia la commercializzazione in questi giorni.
Nel calice il colore è rubino classico. Al naso sentori di amarena e prugna su un sottofondo di fieno, accompagnati da note di cioccolato, liquirizia, pepe nero; è fine, franco, equilibrato. In bocca esprime una perfetta armonia tra tannini ed acidità che gli dona un’inaspettata freschezza, si assaporano i sentori odorosi sostenuti da una robusta struttura, un finale quasi infinito; un vino ancora giovincello pur nella sua maturità, che vorrà crescere col tempo, se glielo concedete e non lo berrete subito, attratti dalla sua piacevolezza. Abbiniamolo ad un risotto con salsiccia, uno stracotto di manzo, un pecorino Dop non molto stagionato. Sono 7mila bottiglie che allo scaffale trovate a 20 euro.
Per informazioni:
www.di-giovanna.com