Si è conclusa alla Leopolda di Firenze la 25ª edizione di Chianti Classico Collection: 186 aziende, 580 etichette, 9mila bottiglie, 59 anteprime da botte annata 2017 e 92 etichette di Chianti Classico Gran Selezione.
Il territorio con tutte le sue componenti che vanno dalla bellezza del paesaggio con il suo aspetto umano e sociale, alla vocazione enologica è la sfida su cui tutti si stanno impegnando, dal
Consorzio con il suo presidente
Sergio Zingarelli agli Ambasciatori del Gallo Nero, una rete di professionisti che nei loro mercati di riferimento contribuiscono alla valorizzazione e crescita della denominazione.
Nel corso del 2017 sono stati nominati quelli delle province dell’Ontario, Québec e British Columbia, mentre nel corso della Chianti Classico Collection sono stati investiti del titolo ad honorem cinque professionisti e precisamente: Massimo Castellani (delegato Ais Firenze, Italia), Michaela Morris (wine writer e educator, certified Italian wine expert), Jeffrey Porter (Beverage Director gruppo Batali & Bastianich), Michael Godel (wine educator, di WineAlign) e Isao Miyajima (giornalista giapponese, esperto di vini e gastronomia).
Territorio è diventato anche La prova dei Nove, ovvero una degustazione comparativa di nove vini in cui i partecipanti, assaggiando alla cieca, hanno cercato di individuare da quale Comune della zona della Docg provenisse il vino nel bicchiere: Tavernelle Val di Pesa, Poggibonsi, Gaiole in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Greve in Chianti, Castellina in Chianti, Radda in Chianti, San Casciano in Val di Pesa e Barberino Val d’Elsa. La conduzione a cura di Jeffrey Porter. L’idea è quella di far comprendere che ogni singola area geografica può esprimere vini estremamente diversi, in una sorta di zonizzazione qualitativa su un territorio di 10mila ettari vitati, a cavallo tra le province di Firenze e di Siena.
«Il 2017 è stato un anno da record - dichiara il presidente del Consorzio Vino Chianti Classico - nel triennio ‘15-‘17 sono oltre 110 milioni le bottiglie di Chianti Classico vendute nel mondo, il cui primo mercato sono gli Stati Uniti seguiti dall’Italia e Germania. L’annata 2017 è stata una delle più siccitose degli ultimi decenni, abbiamo registrato una riduzione di circa il 27% rispetto all’anno precedente, grazie alla cura e attenzione dei nostri viticoltori, siamo riusciti a portare in cantina uve sane e di ottima qualità». I campioni da botte 2017 presentati risultano particolarmente interessanti e fanno ben sperare anche nella loro futura evoluzione.
Altre le novità che hanno caratterizzato il 2017: la nascita del Distretto Rurale del Chianti (il riconoscimento ufficiale della Regione Toscana lo scorso 15 gennaio) diventato con riconoscimento ministeriale anche Distretto del cibo. Gli enti coinvolti sono il Consorzio Vino Chianti Classico, insieme a Consorzio Olio Dop Chianti Classico, Fondazione per la tutela del Territorio del Chianti Classico e sette comuni dell’area del Gallo Nero. La nomina, all’unanimità e per acclamazione, di Carlotta Gori come nuovo direttore del Consorzio Vino Chianti Classico: per la prima volta nella storia, il Gallo Nero ha una donna al vertice. Ed ancora Lamole nel cuore del Chianti classico è stato inserito tra i paesaggi rurali storici d'Italia per i suoi vigneti a terrazza, restaurati negli ultimi 15 anni. Accanto al vino anche l’olio Chianti Classico annata 2017 con 23 aziende presenti.
Per informazioni:
www.chianticlassico.com