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Dall'Ue “no” alle etichette a semaforo Manca un fondamento scientifico

Il Parlamento europeo ha bocciato il sistema di etichettatura a semaforo, per la mancanza di una validità scientifica dei profili nutrizionali. Al consumatore devono essere garantiti alti standard di informazione

 
26 marzo 2015 | 14:15

Dall'Ue “no” alle etichette a semaforo Manca un fondamento scientifico

Il Parlamento europeo ha bocciato il sistema di etichettatura a semaforo, per la mancanza di una validità scientifica dei profili nutrizionali. Al consumatore devono essere garantiti alti standard di informazione

26 marzo 2015 | 14:15
 

La commissione Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare del Parlamento europeo mette in discussione la base scientifica dei profili nutrizionali e boccia il sistema inglese dei semafori sulle etichette degli alimenti. La delegazione italiana del Pd composta da Simona Bonafe, Renata Briano, Massimo Paolucci, Damiano Zoffoli e il relatore del gruppo Nicola Caputo, hanno chiesto che il fondamento scientifico dei profili nutrizionali sia ridiscusso ed eventualmente eliminato, ottenendo 50 voti a favore e 18 contro.



Con l'entrata in vigore del Regolamento sulle indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari, la Commissione europea, sostenuta da un ampio blocco di Paesi del Nord Europa, ha lavorato alla definizione di profili nutrizionali per ciascun alimento. L'Italia ha sempre contestato la validità scientifica di tali profili poiché essi, in diversi Stati membri, sono serviti a difendere alcuni prodotti a discapito di altri circolanti nell'Ue: in particolare, il nostro Paese si è trovato a dover difendere alimenti apprezzati nel mondo dal punto di vista qualitativo, come Dop, Doc e Igp, da tentativi di appiattimento e uniformazione delle loro caratteristiche nutrizionali.

«L'introduzione della definizione dei profili nutrizionali da parte della Commissione europea - spiega il presidente della commissione parlamentare Ambiente, l'eurodeputato Ncd (Ppe) Giovanni La Via - sarebbe oggi tardiva oltre che inutile, se consideriamo che i consumatori dispongono già di tutte le informazioni sui valori nutrizionali degli alimenti in commercio. Abbiamo quindi chiesto, a grande maggioranza, di non penalizzare la Dieta mediterranea, nonché le nostre produzioni agroalimentari, garantendo al contempo al consumatore elevati standard di informazione e libertà consapevole nelle scelte di acquisto».

In passato il Parlamento si era già espresso sul tema, con grandi polemiche e diverse posizioni nei gruppi politici sulla proposta di introdurre sulle etichette alimentari una sorta di semaforo, con codici colorati, rosso, arancione e verde, per indicare al consumatore il livello nutrizionale in grassi, zuccheri e sale del prodotto che si accingono ad acquistare.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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