Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
venerdì 03 maggio 2024  | aggiornato alle 11:24 | 104942 articoli pubblicati

Salomon FoodWorld
Roero
Salomon FoodWorld

Cuochi e sindacati di categoria Confcommercio in prima linea

Il presidente di Confcommercio risponde alla lettera del cuoco Matteo Scibilia che chiedeva una Fipe più forte e attenta alle esigenze dei ristoratori. Sangalli sottolinea la costante presenza di Confcommercio al fianco degli imprenditori associati, nel tentativo di garantire loro risposte concrete

16 luglio 2011 | 12:02
Cuochi e sindacati di categoria Confcommercio in prima linea
Cuochi e sindacati di categoria Confcommercio in prima linea

Cuochi e sindacati di categoria Confcommercio in prima linea

Il presidente di Confcommercio risponde alla lettera del cuoco Matteo Scibilia che chiedeva una Fipe più forte e attenta alle esigenze dei ristoratori. Sangalli sottolinea la costante presenza di Confcommercio al fianco degli imprenditori associati, nel tentativo di garantire loro risposte concrete

16 luglio 2011 | 12:02
 

Carlo Sangalli

Il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli (nella foto sopra) risponde alla lettera aperta che Matteo Scibilia ha scritto e reso pubblica attraverso "Italia a Tavola" all'indomani della decisione di Gualtiero Marchesi (nella foto sotto a destra) di iscrivere la società 'Marchesi Milano” ad Assolombarda, sezione territoriale del sindacato nazionale degli industriali presieduto da Emma Marcegaglia.

Scibilia chiedeva a Confcommercio e Fipe (e al suo presidente Lino Stoppani) aiuto per affrontare la difficile situazione in cui versa la ristorazione e ribadiva la necessità di sostegno e fiducia da parte dei ristoratori alle associazioni, le quali devono però cambiare rotta...

Sangalli sottolinea l'importanza di una figura come quella di Marchesi all'interno di Confcommercio, ricorda le attività e gli interventi effettuati dall'associazione nell'ambito del capoluogo lombardo e garantisce la costante presenza di Confcommercio al fianco degli imprenditori, nel tentativo costante di prestare attenzione e dare risposte concrete ai loro bisogni.

'
Gualtiero MarchesiCaro Matteo,
riscontro la Tua lettera del 4 luglio scorso e parto dalle Tue conclusioni per dirti che la nostra Organizzazione, e questa lettera ne è l'esempio, è sempre pronta e attenta al fianco dei nostri imprenditori, cercando di dare una risposta ad ogni loro bisogno, richiesta o aiuto.

Vorrei subito precisarTi che l'amico Gualtiero Marchesi, con la sua società di ristorazione, è a tutt'oggi socio di Epam/Confcommercio e il suo apporto, insieme a quello di tutti gli associati del settore ristorazione, è un valore aggiunto importante per la vita associativa e per l'attività sindacale che la nostra Organizzazione svolge quotidianamente e con passione.

Ti cito, solo a titolo esemplificativo, alcuni interventi intrapresi a Milano per il settore dei pubblici esercizi e quindi anche della ristorazione: l'avvio del nuovo regolamento comunale dei pubblici esercizi; l'istituzione dell'isola pedonale estiva sui Navigli, i diversi bandi comunali "voucher lavoro" per l'assunzione agevolata, anche nei pubblici esercizi, di studenti e lavoratori disoccupati; i bandi comunali dei distretti urbani commercio, con importanti contributi a fondo perduto per la sostituzione degli arredi dei bar e ristoranti.

Anche in ambito provinciale e regionale sono stati fatti diversi interventi tra cui: i bandi della Camera di Commercio a sostegno dell'occupazione e dell'innovazione tecnologica nonché interventi regionali di semplificazione amministrativa, come l'abolizione dell'autorizzazione sanitaria. Questi sono solo alcuni esempi; potrei citartene altri, ma diventerebbe un elenco lungo, e forse anche un po' noioso, di tutte le azioni quotidiane di assistenza personale per ogni associato.

Come ho avuto modo di ricordare al neo Sindaco Pisapia, durante la nostra Assemblea pubblica, il commercio milanese, e quindi anche l'attività di ristorazione, è una risorsa straordinaria per la città che chiede con forza tutte le regole e le politiche utili a consolidare questo rapporto vitale con il nostro territorio.

Per concludere, sai bene che il senso di responsabilità mio e della nostra dirigenza ci ha portato ad assumere impegni anche a livello nazionale per consentire alla nostra Confederazione di superare una situazione che allora era critica. Ma nessuno, neanche nei momenti più difficili, ha mai dimenticato gli imprenditori milanesi e lombardi, con i loro problemi, che sono costantemente nell'agenda quotidiana di lavoro.

Ci tengo a sottolinearTi che uno di questi problemi, che ci sta molto a cuore, riguarda l'occupazione giovanile. La nostra Organizzazione è fortemente impegnata ad avviare percorsi capaci di accelerare e promuovere i processi di assunzione dei giovani, in vista anche dell'appuntamento con il 2015.

In tale contesto il Tuo ruolo associativo, la Tua professionalità e soprattutto la Tua costante presenza all'interno del nostro Capac possono certamente dare indicazioni, proposte e spunti per agevolare tali percorsi.

Conto e conterò sempre, insieme all'amico Lino, sull'apporto di chi, come te, aiuta la nostra Organizzazione a crescere sempre di più e a valorizzare l'eccellenza della cucina italiana nel mondo.
Un caro saluto.

Carlo Sangalli


Articoli correlati:
I cuochi non sono Confindustria Serve solo una Fipe più forte
Gualtiero Marchesi adotta l'aquila Il Divino si iscrive a Confindustria
Avviso a naviganti e Ministri I cuochi non sono la Ristorazione
Per salvare il settore Ristorazione ci vorrebbe un "Marchionne"

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali

21/07/2011 15:13:00
4) Basta Confcommercio o Confesercenti, serve un sindacato di soli ristoratori
Parole parole soltanto parole: la realtà è che i ristoratori italiani dovrebbero uscire da confcomm, confeserc, e da qualsiasi associazione e crearne una loro. La Confcommercio che parla e di cui anche io sono socio non può tutelare gli interessi dei ristoratori senza danneggiare i suoi associati con bar o gastronomie che servono pranzi veloci. La mia considerazione è che dobbiamo essere noi a tutelarci e la prima tutela è quella di aggregarci sotto un'unica sigla (la nostra) e non affidarci a chi deve dare un colpo alla botte e uno al cerchio. Ma questo deve essere a livello nazionale perchè leggendo il vs giornale i problemi che hanno a Milano sono gli stessi di Reggio Emilia e forse non conosco la realtà anche a Roma o Taranto. Basta associazioni miste non siamo più genericamente commercianti, ma siamo specialistì professionisti. GRAZIE e buona vita


21/07/2011 12:36:00
3) Le sagre fasulle danneggiano la ristorazione
Sono davvero troppe le sagre fasulle. Portano via il lavoro a noi onesti ristoratori e danneggiano le eccellenze italiane della tavola.


20/07/2011 14:38:00
2) Perché non si fa mea culpa?
Siamo alle solite: si ribadiscono i meriti e i nobili intenti, ma non si fa mea culpa cercando di individuare i motivi per i quali tanti colleghi esercenti non hanno più fiducia nelle associazioni di categoria. Gli scandali Panebianchi e Billè hanno minato le fondamenta delle istituzioni: ormai certe strutture sono da considerarsi come tante poltrone e quindi centri di potere, dove la tutela degli associati viene sbandierata ma poi si pensa a ben altro.


20/07/2011 09:54:00
1) Nulla è cambiato, le sagre proliferano sempre di più...
Condivido tutto quanto sopra negli articoli, ma vorrei precisare il baccano che è stato fatto lo scorso anno a riguardo delle sacre feste paesane e quanto altro, mi sembra che tutto questo le varie associazioni se lo siano dimenticato, perché nulla è stato fatto, anzi hanno proliferato ancora di più, tutti se ne sono dimenticati, è la classica moda all'italiana, si parla tanto per gettare la polvere negli occhi e poi ci si dimentica di andare fino in fondo, bravi... facciano fare le feste ai comitati paesani, rionali comprese la aziende agrituristiche, e assicurino le persone che ci lavorano, facciano i corsi haccp, facciano le ricevute fiscali, e soprattutto paghino le tasse, così togliamo una bella fetta di evasione, non diamo sempre la colpa ai ristoratori, mi sembra troppo comdodo, non vi pare?




Union Camere

Siggi
Molino Grassi

Elle & Vire
Consorzio Barbera Asti