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Dieta mediterranea per certificare la qualità dei ristoranti

di Alberto Lupini
direttore
 
29 maggio 2012 | 16:29

Dieta mediterranea per certificare la qualità dei ristoranti

di Alberto Lupini
direttore
29 maggio 2012 | 16:29
 

Dieta mediterranea, ora si può fare sul serio. Dopo tante improvvisazioni e troppi enti spuntati qua e là per promuovere un pomodoro o una pasta sull'onda del riconoscimento della 'dieta” come bene dell'umanità da parte dell'Unesco, ci potrebbero essere finalmente novità di sostanza per dare forza e valore allo stile italiano dell'alimentazione e dello stare a tavola. A dare il segnale della svolta è la Fispmed Onlus, la Federazione internazionale per lo sviluppo sostenibile e la lotta contro la povertà nel Mediterraneo-Mar Nero che, dopo avere attivato relazioni con tutti i Paesi dell'area, ha deciso di dare dignità scientifica, ed organizzativa, alle proposte corrette della ristorazione italiana.

Con il concorso di molte istituzioni (a partire da Governo e Cnr) è stato in particolare varato un programma per mettere in rete i ristoranti 'amici della dieta mediterranea”, aderenti ad un rigido protocollo di certificazioni di qualità ed ecosostenibilità. L'obiettivo, assolutamente centrato e utile, è quello di valorizzare e unire gli operatori e garantire i consumatori con un sistema di qualità riconoscibile e certificato. In sostanza, grazie al Cnr, verranno testati piatti e abbinamenti tipo, così da stabilire delle regole base che attestino dell'efficacia di quella che spesso viene definita dieta mediterranea, ma magari non lo è per erronei accostamenti di alimenti o sequenze di piatti.

A questa rete di amici della dieta mediterranea possono aderire ristoranti, pizzerie, trattorie, enoteche, catene di ristorazione di qualità e servizi di catering e banqueting, purché lavorino rispettando l'ambiente, utilizzino prodotti e risorse locali e garantiscano un servizio di qualità. L'impegno, a cui seguiranno controlli, avviene per il momento con la sottoscrizione di un protocollo d'intesa. Seguiranno la scelta di un logo che identificherà i locali rispettosi delle norme fissate e condivise, nonché programmi di promozione e di integrazione con iniziative turistiche.

Il progetto è decisamente ambizioso ed ha il merito di puntare in alto. Attraverso i protocolli di certificazione della dieta mediterranea, che rappresenta gran parte dei menu italiani, si verrà a costituire una rete di ristoranti sicuramente 'in regola” anche sotto il profilo igienico sanitario e della tutela ambientale. Il che vuole dire fare un primo passo, indispensabile, per poi poter fare valutazioni - da parte dei critici e dei clienti - sulla 'bontà” o piacevolezza di quello che viene proposto. Si potrà in pratica avere una certificazione che, come minimo, garantisce la salute e la qualità degli alimenti utilizzati in cucina. E coi tempi che corrono non è poco.

Alberto Lupini
alberto.lupini@italiaatavola.net



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