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Fipe disdetta il contratto del turismo È mancato il confronto con i sindacati

La Federazione italiana pubblici esercizi ha ufficialmente disdettato il contratto del turismo. Un esito inevitabile, dato il rifiuto delle organizzazioni sindacali firmatarie di sviluppare un confronto costruttivo. Italia a Tavola ne aveva dato anticipazione alcune settimane fa intervistando Aldo Cursano

30 ottobre 2013 | 12:13
Fipe disdetta il contratto del turismo
È mancato il confronto con i sindacati
Fipe disdetta il contratto del turismo
È mancato il confronto con i sindacati

Fipe disdetta il contratto del turismo È mancato il confronto con i sindacati

La Federazione italiana pubblici esercizi ha ufficialmente disdettato il contratto del turismo. Un esito inevitabile, dato il rifiuto delle organizzazioni sindacali firmatarie di sviluppare un confronto costruttivo. Italia a Tavola ne aveva dato anticipazione alcune settimane fa intervistando Aldo Cursano

30 ottobre 2013 | 12:13
 



La Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi, ha disdettato il contratto del turismo, per i dipendenti da aziende del settore turismo del 20 febbraio 2010, con effetto dal 1° maggio 2014. L'annuncio in via ufficiale è stato dato lo scorso 28 ottobre alle organizzazioni sindacali dei lavoratori Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil, firmatarie del Ccnl turismo. Italia a Tavola aveva già dato notizia di una possibile disdetta del contratto da parte di Fipe, a seguito di un’intervista al vicepresidente vicario nazionale Fipe e presidente Fipe Toscana, Aldo Cursano, il quale confermava la volontà della Federazione di effettuare un revisione del contratto, data la palese mancanza di flessibilità della normativa e i costi di lavoro elevati.

Ricordando che la frattura che portò la Federazione dei pubblici esercizi ad abbandonare il tavolo della trattativa e i sindacati a proclamare lo stato di agitazione e lo sciopero riguardava delle precise richieste delle Federazione - quali nessun aumento salariale fino al 2015, l’abolizione degli scatti di anzianità e della quattordicesima per i nuovi assunti e l’indebolimento delle clausole sociali nei cambi di appalto - allo stato dei fatti pare che non siano state create le condizioni necessarie per salvaguardare l’occupazione e favorirla con delle incentivazioni.

«A questa decisione - precisa una nota della Fipe - si è arrivati dopo aver ricercato, senza esito, di sviluppare un confronto con le organizzazioni sindacali dei lavoratori, costruttivo e senza pregiudiziali, con l’obiettivo di giungere ad un recupero dei costi attraverso un miglioramento della produttività, punto di partenza ineludibile per qualsiasi ipotesi realistica ed equilibrata di soluzione alla grave crisi che il settore sta attraversando».

«Ci auguriamo - prosegue la Fipe - che le organizzazioni sindacali dei lavoratori, finora dichiaratesi indisponibili ad entrare nel merito delle problematiche, avanzando proposte ritenute insufficienti e temporalmente limitate, sappiano superare le posizioni fin qui espresse, agevolando il ripristino di un positivo livello di confronto sulle gravi problematiche del settore».

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