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Basta coi mandarini di Stato

di Alberto Lupini
direttore
 
25 febbraio 2014 | 17:36

Basta coi mandarini di Stato

di Alberto Lupini
direttore
25 febbraio 2014 | 17:36
 

Molti commentatori, che non capiscono che Renzi si rivolge alla gente e non ai politici, si soffermano sui modi un po’ guasconi del nuovo capo del Governo, al punto già di pronosticarne insuccessi e brutte figure a causa dei suo amici di partiti o di qualche alleato necessariamente momentaneo.

Quasi nessuno indica invece il vero pericolo che può attendere il Sindaco d’Italia: la vendetta dei grandi burocrati, dei super mandarini (per lo più magistrati della Corte dei conti) che hanno finora detenuto il vero potere bloccando l’applicazione delle norme o inventando ogni volta regolamenti che riducevano la portata delle novità legislative.

Con spavalderia, certo, ma con coraggio e lucidità, Matteo Renzi ha invece annunciato quella che sarà la vera sfida dei prossimi mesi per fare ripartire il Paese: rottamare gli alti dirigenti pubblici. Vuoi per pura conservazione della poltrona, o per mentalità da burocrati, fatto sta che da anni questo pezzo della casta che ha impoverito l’Italia svolge un ruolo da freno motore. Una situazione che il pur degno Enrico Letta si era dimostrato incapace di risolvere.

Due casi per tutti. Le piccole imprese soffrono di mancanza di credito (e quanti ristoranti sono in queste condizioni)... ma i dirigenti del ministero dell’Economia si sono sempre messi di traverso rispetto alla possibilità di utilizzare i progetti della Cassa depositi e prestiti. E ancora. Sempre i dirigenti dei diversi ministeri hanno fatto da blocco al pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni, costringendo alla chiusura migliaia di aziende pur vantando crediti importanti con gli enti pubblici.

Ora Renzi vuole costringere alla resa questi mandarini e riportare la politica alla sua natura vera: decidere e prendersi le responsabilità. Già questo, in un’Italia degradata dove il pubblico spesso sa essere forte solo coi deboli, sarebbe già una rivoluzione. Ci permettiamo solo di aggiungere una richiesta: tagliando un po’ di teste, o semplicemente tagliando le unghie dei dirigenti, Renzi dia il via anche ad una semplificazione dei compiti dei vari organi dello Stato. In questi giorni sembra di assistere ad un assalto da parte di ogni istituzione nei pubblici esercizi.

Tutti devono controllare tutto, e poco importa se arrivano due ore dopo colleghi con un’altra sigla e precedono di un giorno la visita di altri. In Italia c’è bisogno che le leggi siano rispettate e che in pochi le facciano rispettare. La somma di controlli fa solo male al sistema e causa tragedie, come il suicidio del panettiere napoletano. L’evasione va sanzionata, ma la rigidità che diventa arroganza é segno di una burocrazia malata.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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