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Fipe interviene sui menu anti allergie e sollecita una proroga di 18 mesi

Fipe chiede al Governo di includere nel regolamento Ue, che prevede l'indicazione di allergeni nei menu dei ristoranti, la possibilità di una comunicazione orale al cliente, e una proroga di almeno 18 mesi

 
28 novembre 2014 | 15:01

Fipe interviene sui menu anti allergie e sollecita una proroga di 18 mesi

Fipe chiede al Governo di includere nel regolamento Ue, che prevede l'indicazione di allergeni nei menu dei ristoranti, la possibilità di una comunicazione orale al cliente, e una proroga di almeno 18 mesi

28 novembre 2014 | 15:01
 

Possibilità di comunicare anche a voce la presenza di allergeni nei piatti del ristorante e proroga di almeno 18 mesi dell’entrata in vigore del regolamento sono le due misure che Fipe-Confcommercio Imprese per l’Italia ha chiesto al Governo in occasione del tavolo tecnico che si è riunito questa mattina presso il ministero dello Sviluppo economico per discutere del regolamento Ue 1169/2011 relativo all’etichettatura degli alimenti.



«Per la ristorazione italiana - afferma Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe Confcommercio - gli esami e le complicazioni non finiscono mai. Siamo consapevoli dell’importanza di dare ai consumatori tutte le informazioni utili a garantirne la sicurezza alimentare ma rifiutiamo che non si lasci l’imprenditore libero di farlo nel modo più adeguato alla propria azienda e alla propria clientela».

Il 13 dicembre entrerà in vigore il regolamento che obbligherà i 110mila ristoranti e pizzerie ad indicare la presenza di allergeni nei piatti del menu. Per un modello di ristorazione come quello italiano che fa della varietà e della non ripetitività dei piatti la propria ricchezza sarebbe improponibile l’imposizione di gestire solo per iscritto la comunicazione ai clienti sia che si tratti di indicarlo nel menu, in un registro, in un cartello o tramite altro sistema equivalente. Esiste, inoltre, un ulteriore problema. La proroga di un anno per l’etichettatura dei prodotti preincartati secondo le nuove regole rende indispensabile una più ampia proroga, almeno 18 mesi, a beneficio dei ristoranti, che di quei prodotti sono acquirenti.

«Noi - prosegue Stoppani - chiediamo che tra le diverse modalità a disposizione delle imprese di ristorazione non possa mancare anche la possibilità di informare il consumatore con una comunicazione orale da parte del personale. Oltretutto altri Stati membri, tra i quali ad esempio Belgio e Paesi Bassi, stanno adottando provvedimenti nazionali, alcuni dei quali già notificati alla Commissione, che consentono l’indicazione degli allergeni anche secondo tale modalità».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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30/11/2014 15:54:57
2) E la comanda quando la prendiamo?
Queste sono leggi assurde, è interesse del cliente chiedere e fare attenzione ad evitare gli ingredienti a cui sa di essere allergico! I BUROSAURI del Parlamento europeo hanno partorito un'altra mostruosità, forse pensavano che ci stessimo annoiando? Se ne vedranno delle belle!!!!
salvatore rispoli

30/11/2014 15:54:51
1) siamo alla frutta
Ma come la gente non arriva alla fine del mese , c.a. 80.000 italiani lasciano il paese ogni anno ed altro che di piu' turpe non si puo' ed accettiamo o mal ricepiamo certe leggi ridicole. Io se vado al ristorante e sono intollerante a qualsivoglia prodotto sono obbligato e dico obbligato a dire cosa non posso mangiare.Ma questo non tanto per manlevare il povero oste ma per tutelare la mia salute.E' un mio interesse.Cosa ben diversa e' l'etichettatura sui prodotti pre-confezionati dove non e' possibile dialogare e/o esporre i propri problemi alimentari.Ma il rapporto cliente oste non esiste? Cioe' l'utente guarda il menu' con le sue belle spiegazioni e col ditino segna cosa vuol mangiare.Muto. Poi quel piatto riportato sul menu' non c'e' e il ristoratore spiega al cliente un altro piatto in sostituzione, cosa fa il primo si alza e se ne va'???? Che roba da chiodi
marco sansone
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