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All’Expo si brinda con Ferrari Ambasciatore del migliore Made in Italy

Il Ferrari Trentodoc torna all’Esposizione universale di Milano oltre un secolo dopo la storica Medaglia d’oro conquistata nel 1906. Camilla Lunelli spiega quali sono i valori dell’azienda, a partire dalla sostenibilità

 
31 marzo 2015 | 09:40

All’Expo si brinda con Ferrari Ambasciatore del migliore Made in Italy

Il Ferrari Trentodoc torna all’Esposizione universale di Milano oltre un secolo dopo la storica Medaglia d’oro conquistata nel 1906. Camilla Lunelli spiega quali sono i valori dell’azienda, a partire dalla sostenibilità

31 marzo 2015 | 09:40
 

Da sempre Ferrari è simbolo dell’arte di vivere italiana e accompagna i momenti più importanti del mondo istituzionale, della cultura, della moda, dello spettacolo e dello sport. Con Ferrari è stato per esempio il primo brindisi al Quirinale, da neo eletto Presidente della Repubblica, di Sergio Mattarella. E sempre Ferrari è stato scelto dal Padiglione Italia per i brindisi dei momenti ufficiali della rappresentanza del nostro Paese a Expo Milano 2015. I capi di stato e le personalità in visita saranno accolti al Palazzo Italia da un calice di Trentodoc.



Il legame tra Ferrari ed Expo ha radici storiche, che rimandano all’Esposizione internazionale di Milano del 1906. In quell’occasione, l’allora piccola cantina trentina, fondata solo 4 anni prima, si aggiudicò la Medaglia d’oro, primo di una lunga serie di riconoscimenti. Oltre un secolo dopo, Ferrari si affaccia ad Expo Milano 2015 in una duplice veste: in primo luogo in quanto ambasciatore del migliore Made in Italy, coerentemente con il tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”; e poi la cantina trentina porterà testimonianza del proprio impegno sul fronte della sostenibilità e dell’agricoltura biologica.

Ferrari ha voluto celebrare il ritorno di Expo a Milano e la prestigiosa collaborazione con il Padiglione Italia declinando sulla propria etichetta storica e più nota, il Ferrari Brut, il motto di “Orgoglio Italia”, scelto dal Padiglione Italia per i propri partner. In occasione di Vinitaly abbiamo incontrato Camilla Lunelli (nella foto), che insieme al fratello Alessandro e ai cugini Matteo e Marcello guida l’azienda di famiglia, per conoscere più a fondo queste iniziative.

Come si delinea la presenza di Cantine Ferrari ad Expo?
Il nostro impegno su Expo quest’anno è molto intenso, e lo è perché per noi è un po’ il ritorno all’Esposizione universale di Milano. Infatti basti pensare che Ferrari, fondata nel 1902, quando aveva solo 4 anni di vita fu presente all’Expo di Milano del 1906 e vinse una Medaglia d’oro, un diploma che noi conserviamo tuttora con grande orgoglio. C’è quindi questo richiamo storico verso Expo, ma c’è anche una grande affinità con il tema di Expo di quest’anno, in particolare la sostenibilità, che è per noi un concetto chiave. Abbiamo fatto un grossissimo investimento da anni sulla sostenibilità dei nostri vigneti, che sono tutti coltivati secondo principi biologici, ma soprattutto abbiamo portato sulla via dell’agricoltura di montagna sostenibile e salubre gli oltre 500 viticoltori trentini che conferiscono a noi le loro uve. È stato quindi un lavoro di sistema fatto a livello di rete territoriale e che ci ha dato grandissime soddisfazioni.

Camilla Lunelli

Ferrari è anche sinonimo di brindisi italiano per eccellenza...
Ferrari ha sigillato tanti momenti importanti: ultimo fra tutti, il fatto che il presidente Mattarella abbia brindato con Ferrari il giorno del suo insediamento al Quirinale. Non stupisce quindi che Ferrari sia stato scelto dal Padiglione Italia quale brindisi per tutti i suoi momenti ufficiali: tutte le delegazioni estere che arriveranno ad Expo brinderanno con i nostri Trentodoc.

Qual è l’importanza di Expo? Qual è l’occasione da cogliere per il nostro Paese e più nello specifico per aziende come la vostra?
Credo che Expo debba agire su due livelli: da un lato è chiaro che per un’azienda, in particolare del settore agroalimentare, tema centrale di Expo, debba essere una grandissima vetrina per gli stranieri, che avranno l’occasione di degustare e apprezzare i nostri prodotti. D’altro canto è importante lavorare sul fronte dei contenuti, in primis sui temi della sostenibilità e della sicurezza alimentare. Speriamo veramente che l’Italia possa acquisire una posizione d’avanguardia su tali temi, proprio per il fatto di essere stata al centro di questo grande fermento intellettuale e culturale.



A Vinitaly si consolida il successo del nuovo brand Tenute Lunelli...
Abbiamo presentato il marchio unico Tenute Lunelli qualche mese fa con grande successo: l’idea è stata quella di accorpare sotto un unico marchio quelli che sono i vini tranquilli che produciamo come famiglia, in Trentino, ormai da quasi trent’anni, e in Toscana e Umbria più recentemente, quindi a partire rispettivamente dal 2000 e dal 2001. Perché abbiamo fatto questo? Perché c’è una filosofia comune molto importante sottesa alla produzione di queste tre Tenute, legata da un lato al forte legame e rispetto del territorio, e d’altro canto alla sostenibilità e longevità. La sostenibilità si declina nel fatto che la tenuta toscana di Podernovo è già certificata “bio”: qui produciamo un vino (“Aliotto”) certificato come biologico dal 2012. La tenuta umbra è stata certificata nel 2014, mentre per i vini trentini siamo in corso di certificazione. Altro fattore decisivo è la longevità: vogliamo avere vini di lunga durata, perché crediamo che il tempo giochi un ruolo importante, così come la pazienza, a cui noi siamo abituati da sempre grazie al metodo Classico. La pazienza e il tempo possono essere portatori di grande complessità e di vini dalla grande identità, quali sono quelli delle Tenute Lunelli.


Cantine Ferrari
via Ponte di Ravina 15 - 38123 Trento
Tel 0461 972311 - Fax 0461 913008
www.ferraritrento.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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