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Swetha Tecchio, giovane barlady: «Nei cocktail passione e divertimento»

Il procedimento che porta alla creazione di un cocktail non è fatto solo di precisione, ma soprattutto di ispirazione e gusto personale. I cocktail secondo la barlady di Abi Professional devono suscitare emozioni

 
23 gennaio 2016 | 09:46

Swetha Tecchio, giovane barlady: «Nei cocktail passione e divertimento»

Il procedimento che porta alla creazione di un cocktail non è fatto solo di precisione, ma soprattutto di ispirazione e gusto personale. I cocktail secondo la barlady di Abi Professional devono suscitare emozioni

23 gennaio 2016 | 09:46
 

Oltre a professionisti con molti anni di esperienza alle spalle, alle preselezioni per il nord Italia del primo concorso nazionale di Abi Professional, l'Associazione barmen italiani, hanno partecipato anche barman molto giovani. Tra questi una giovane barlady, Swetha Tecchio (nella foto), arrivata nel capoluogo lombardo dalla Valle d’Aosta, con la voglia di rimettersi in discussione per migliorarsi, anche se già esperta.

«Ho lavorato dietro al bancone di diversi bar - dichiara Swetha Tecchio - sono circa 4 anni che faccio questo mestiere. Mi sono iscritta all’Associazione barmen italiani perché non voglio cristallizzarmi, voglio imparare sempre di più in merito a questa professione, che mi appassiona da sempre».

Swetha Tecchio

Abi professional, garante della qualità e della professionalità nel settore dei barman, può essere considerata una sorta di palestra per i barman più giovani, seppure già esperti. È il caso Swetha Tecchio, che al concorso interregionale di Milano ha presentato un cocktail personalizzato e ricco di ispirazione.

«Il mio cocktail si chiama “Blanche” - racconta Swetha - l’ispirazione che mi ha portato a realizzarlo è legata alla speranza di vedere un po’ di neve in Valle d’Aosta; quest’anno dovuto aspettare tanto, ma alla fine è arrivata. Il contenuto del cocktail, diversamente dal nome, non richiama il candore della neve d’inverno, ma è molto particolare: ho combinato del peperoncino tostato con del lime, poi ho aggiunto zucchero di canna e zenzero. Come base ho scelto la tequila e ho poi voluto anche aggiungere un liquore al sambuco per completarne l’aroma».

Il risultato è un aroma forte, deciso, capace di espandersi anche fuori dal bicchiere e colpire l’olfatto. Una combinazione, nata chiaramente da un’ispirazione, intuitiva e originale che, tuttavia, spesso e volentieri non è facile trovare. Dopotutto, come in cucina, il processo creativo è qualcosa che va oltre le competenze pratiche, toccando “l’animo”di ognuno dietro ad un fornello o, come in questo caso, al bancone di un bar.

Swetha Tecchio

«Ci sono giornate in cui sono motivata - continua Swetha - trovo l’ispirazione e riesco a creare cocktail gustosi e originali, altre invece in cui è più faticoso. Quando preparo un drink amo sperimentare, magari abbinare anche gusti diversi. In questo caso ad esempio ho scelto la tequila per non cadere nell’abitudine dei classici rum, vodka o gin. È bello provare qualcosa di diverso, anche difficile, ma se fatto con impegno e competenza può garantire un risultato di maggior pregio e peculiarità. Ho fatto vari tentativi per trovare gli abbinamenti più soddisfacenti, il peperoncino ad esempio è stata una scelta difficile, ma alla fine si è rivelato perfetto insieme agli altri ingredienti».

Preparare un cocktail significa anche andare incontro a molti tentativi: aggiungere, togliere, aggiustare e infine assaggiare, finché il risultato non sempre è soddisfacente ed equilibrato. A quel punto si deve passare al servizio. Il cocktail va riproposto più volte, ed è necessario essere precisi, ma soprattutto farsi trasportare dalla passione per il proprio mestiere, ogni volta.

«Quando devo preparare due cocktail uguali contemporaneamente, so che alla fine non saranno mai identici. Penso che la passione che si trasmette quando si crea un cocktail e il gusto proprio nell'abbinare i profumi e le sensazioni conti molto di più rispetto alla matematica che si nasconde dietro le quantità. È per questa ragione, per questo trasporto emotivo che amo il mio lavoro: anche se faticoso, riesco a divertirmi ogni volta».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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