Oltre una trentina di anni fa, nel 1984 Salvatore Di Gaetano fondò le cantine Firriato, con lo scopo di dare vita ad un grande progetto di enologia moderna in grado di esaltare le peculiarità varietali del terroir della Sicilia, una sorta di continente in miniatura, con paesaggi che vanno dall’alta montagna al mare, dai suoli d’argille compatte a quelli emersi dal mare, oltre alle sabbie laviche dell’Etna.
Nelle quattro tenute dell’Agro di Trapani viene praticata una viticoltura di precisione per valorizzare i vitigni tipici della tradizione isolana: Nero d’Avola, Perricone, Nerello Mascalese, Zibibbo, Grillo e Catarratto. La ricerca di contesti viticoli dove poter praticare una viticoltura eroica ha spinto Firriato ad espandersi sull'Etna e sull'isola di Favignana, dove oggi sorgono due nuove tenute con produzioni limitate. L’azienda da sempre attribuisce grande importanza ai temi della sostenibilità ambientale.
Tutte le uve prodotte nelle tenute agricole sono biologiche certificate e l’intera gestione agronomica dei vigneti risponde ad un rigoroso disciplinare di produzione biologica. Sin dai primi anni Salvatore Di Gaetano ha condiviso la storia aziendale di Firriato con la moglie Vinzia, affidandole un ruolo di grande visibilità. Vinzia, anche grazie al suo volto intenso e mediterraneo, diventa un simbolo del vino siciliano. Nell’azienda di famiglia è, attualmente, impegnata anche la figlia della coppia Irene e il marito di quest’ultima, il Conte Federico Lombardo di Monte Iato, che segue, con entusiasmo e professionalità, tutti i settori produttivi di Firriato, dalle tenute agricole alla cantina, sino al rapporto con il consumatore finale.
Tra i molti prodotti interessanti dell’azienda l’Etna Doc Spumante Gaudensius, ottenuto da uve di Nerello Mascalese, coltivate nella Tenuta Cavanera a Castiglione di Sicilia, sul versante nord est dell’Etna, caratterizzata da terreni sabbiosi dall’elevata capacità drenante. L’Etna è il vulcano più alto d’Europa con un’attività conosciuta da almeno 2.700 anni. La viticoltura alle pendici del vulcano risale ai tempi della dominazione fenicia e il nome Etna deriva, infatti, proprio dal termine fenicio “Attuna” che significa fornace. Nel versante nord est, dov’è ubicata la Tenuta, le colate laviche del 1911 e, più recentemente quella del 2002, hanno lambito i suoli di Cavanera. Le pendici del vulcano sono un territorio in continua evoluzione, boschi di faggi, agrifogli, querce, betulle e vigneti di Nerello Mascalese (insieme a vigneti di Carricante) sono ospiti in questo luogo ostile, ma dalla straordinaria bellezza.
A fine settembre le uve vengono raccolte e selezionate, attendendo la corretta maturazione per consentire, tramite una pressatura soffice delle uve intere una perfetta vinificazione all’interno di un “baglio” (storicamente in Sicilia equivalente a una fattoria fortificata con un ampio cortile) seicentesco, testimone di una lunga tradizione agricola legata, da sempre, alla coltivazione della vite. Seguono una fermentazione a temperatura controllata e un affinamento in bottiglia sui lieviti di non meno di 18 mesi.
Il Gaudensius evidenzia alla vista un elegante colore giallo paglierino e un perlage fine, esuberante e continuo. Al naso esprime sentori complessi e articolati di crosta di pane e di lievito, associati ad aromi floreali e fruttati, dalle note di frutta bianca, agrumate e di frutta secca, associati a ricordi di anice e di piccoli frutti di bosco. Al palato rivela un buon corpo, piacevole intensità, evidente mineralità e leggera sapidità, oltre a una gradevole acidità, che si stempera in un finale di inaspettata persistenza.
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