Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
sabato 18 maggio 2024  | aggiornato alle 01:39 | 105262 articoli pubblicati

Roero
Salomon FoodWorld
Salomon FoodWorld

Etichetta nutrizionale e Nutrition fact Stesso scopo, ma tante differenze

È sconsigliabile usare la doppia dichiarazione nutrizionale Ue e Usa. Una dichiarazione nutrizionale nel formato richiesto dagli Stati Uniti non sarebbe in linea con i requisiti europei: sia le informazioni obbligatorie che quelle volontarie devono rispettare le norme del Regolamento UE 1169/11

di Fabio Rigali e Massimo Artorige Giubilesi
27 marzo 2016 | 10:11
Etichetta nutrizionale e Nutrition fact 
Stesso scopo, ma tante differenze
Etichetta nutrizionale e Nutrition fact 
Stesso scopo, ma tante differenze

Etichetta nutrizionale e Nutrition fact Stesso scopo, ma tante differenze

È sconsigliabile usare la doppia dichiarazione nutrizionale Ue e Usa. Una dichiarazione nutrizionale nel formato richiesto dagli Stati Uniti non sarebbe in linea con i requisiti europei: sia le informazioni obbligatorie che quelle volontarie devono rispettare le norme del Regolamento UE 1169/11

di Fabio Rigali e Massimo Artorige Giubilesi
27 marzo 2016 | 10:11
 

Informare: è questo il fine ultimo dell’etichetta apposta sui prodotti alimentari presenti in commercio, prodotti che andranno nelle mani di un consumatore sempre più attento alla propria salute, consapevole e informato, alla ricerca di un’autorevole fonte di informazioni che soddisfi le proprie esigenze.



Il mercato è cambiato e nell’ultimo decennio sempre più Paesi, partendo da semplici linee guida volontarie sono arrivati ad adottare regimi di etichettatura obbligatori, talvolta diversi tra loro, ma con lo scopo comune di informare l’acquirente. Nello scorso numero di “Italia a Tavola” abbiamo trattato la dichiarazione nutrizionale presente sui prodotti preconfezionati commercializzati in Europa ai sensi del Regolamento UE 1169/11: attualmente è facoltativa e diviene obbligatoria solo quando un’indicazione nutrizionale/salutistica figura in etichetta o in pubblicità. Diverrà obbligatoria dal 13 dicembre 2016 per tutti gli alimenti (salvo le eccezioni previste dalla norma).

Ampliando ora il concetto di informazione nutrizionale, prenderemo in considerazione un altro Stato, con altre politiche e altre normative: gli Usa. L’ordinamento statunitense, seguendo quanto definito nel capitolo 21 del Code of Federal Regulation, adotta uno schema nutrizionale informativo obbligatorio definito “Nutriction fact”, istituito 20 anni fa per far fronte all’obesità dilagante.

Vediamo quali sono le differenze principali tra Unione europea e Stati Uniti riguardo alle dichiarazioni nutrizionali.

Europa
Le indicazioni obbligatorie, espresse su 100 g o 100 ml, sono quelle riferite a contenuto energetico (prima kilojoule poi kilocalorie, non viceversa), grassi (di cui saturi), carboidrati (di cui zuccheri), fibre, proteine e sale, che figurano nello stesso campo visivo. È possibile indicare, ove del caso, che il sale è dovuto esclusivamente al sodio naturalmente contenuto nel prodotto.

Vi è la possibilità di indicare in via volontaria acidi grassi monoinsaturi, acidi grassi polinsaturi, polioli, amido, fibre. Ancora, sali minerali e vitamine, ma solo qualora siano presenti in quantità significative (pari ad almeno il 15% dei Valori di riferimento giornalieri).

Le indicazioni obbligatorie (di fatto, i “Big 8”) sono presentate in formato tabellare o, se lo spazio lo richiede, in forma lineare, meglio se preceduta dal titolo “dichiarazione nutrizionale” o “informazioni nutrizionali”. È possibile poi indicare l’espressione per porzione o per unità di consumo, a condizione che siano riportate sull’etichetta la quantità e il numero di porzioni o dell’unità di consumo.

Fonte: www.eufic.org

Stati Uniti
Negli Usa è prevista l’indicazione della porzione equivalente del prodotto e del peso-volume liquido. Vengono indicate le calorie totali, i grassi totali, grassi saturi e grassi trans nonché colesterolo, sodio, carboidrati totali, fibre, zuccheri, proteine. È obbligatorio inoltre indicare vitamina A, C, calcio e ferro.

Per ogni nutriente va indicata (a destra) la percentuale di copertura dei fabbisogni giornalieri (Daily values, Dv), tranne che per zuccheri, acidi grassi trans e proteine dal momento che non risultano carenze tali nella popolazione da consigliarne una quantità di riferimento.


Fonte: www.fda.gov

Effetti sul libero scambio
Quanto queste differenze tra Europa e Stati Uniti possono influire sul libero scambio? Al momento è sconsigliabile utilizzare la doppia dichiarazione nutrizionale Ue e Usa sulla medesima confezione: lo dice il documento prodotto dal gruppo di esperti degli Stati membri istituito dalla “European Commission Health and Consumers Directorate-General”, secondo cui una dichiarazione nutrizionale nel formato richiesto dagli Stati Uniti non sarebbe in linea con i requisiti Ue, in quanto sia le informazioni obbligatorie che quelle volontarie devono rispettare le norme previste dal Regolamento UE 1169/11.

Tale etichettatura potrebbe anche indurre in errore il consumatore a causa dei diversi coefficienti di conversione utilizzati negli Stati Uniti per calcolare il valore energetico e le quantità di sostanze nutritive.

Da ricordare però, che l’etichettatura è uno degli argomenti che subiranno delle modifiche a seguito della firma del trattato di liberalizzazione commerciale in corso di negoziazione dal 2013 tra l’Unione europea e gli Stati Uniti: se fino ad ora le normative si sono adattate per soddisfare la richiesta di maggiori informazioni da parte del consumatore, ora si stanno evolvendo per soddisfare le esigenze del mercato globale.

Per ulterori informazioni:
www.giubilesiassociati.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Torresella
Nomacorc Vinventions
Di Marco
Molino Grassi

Torresella
Nomacorc Vinventions
Di Marco

Molino Grassi
Brita
Senna