Nella prima periferia di Milano, là dove via Ampère segna il confine tra Città degli Studi e Lambrate, ecco questo piacevole locale che ha i pregi per meritare il titolo di trattoria, Trattoria Mirta: la tradizione di famiglia, la semplicità del luogo unita alla qualità della cucina tradizionale, i piatti di giornata sempre rinnovati, i buoni vini serviti anche a calice, la conduzione familiare.
Dalla porta vetrina s’intravede la saletta interna, l’ambiente semplice e rinnovato con buon gusto; l’altra vetrina ospita il piccolo banco per il servizio. Dipinti d’arte contemporanea ben si accostano alle pareti chiare, ai soffitti rossi e ai pavimenti di marmette rosa originarie; un tocco di Scapigliatura con i pregevoli quadri a olio e soprattutto il ritratto della poetessa Alda Merini che sembra parlare agli avventori.
Nella foto: Juan Lema e Cristina Borgherini
Solidi tavoli di legno chiaro e sedie impagliate ricordano l’atmosfera delle trattorie milanesi del Novecento; ci difendevano dalle brume autunnali e dalla calura afosa d’agosto, il menu cambiava tutti i giorni, si sceglieva tra risotto o costoletta. La famiglia Lema, emigrò dalla Galizia spagnola a Montevideo, in Uruguay e il giovane Juan imparò dalla mamma Mirta i segreti della cucina; nel 1990 arrivò in Italia e s’impratichì nella ristorazione fino all’apertura di Mirta nel 2007 con la moglie Cristina Borgherini; è lei a coordinare il lavoro in sala delle cameriere, graziose e gentili.
Juan Lema ha girato l’Italia in lungo e in largo, conosce l’arte e l’agricoltura, stupisce la sua competenza. Propone una cucina di campagna con felici accostamenti tra fantasia e tradizione. Juan rispetta i cibi, tutti di ottima qualità: né pasticci né rivisitazioni, tende ad alleggerire e a far riconoscere i sapori. I piatti cambiano ogni giorno, vengono da tutta Italia; leggendo il menu si viaggia idealmente fra le migliaia di borghi della penisola. Ecco un esempio di carta del pranzo: zuppa di fave, fagioli e cavolo nero; testaroli di pasta fresca al ragù d’oca.
Galletto disossato arrosto; cotoletta in carpione. Segnalo a titolo d’esempio qualche piatto per la cena: flan di porri con paté di verdure; fagottini di mortadella impanati ripieni di scamorza al forno. Crespelle di grano saraceno ripiene di verze; tortino di riso allo zafferano, ragù di carne e pomodoro di Torre Guaceto. Coscia d’anatra alla brace con puré di patate e pepe nero di Rimbàs; guancialini di maiale con polenta di Storo. Fatti in casa il pane, la pasta e i golosi dolci. Buona carta dei vini. Bene prenotare. Chiusa sabato e domenica. Ambasciatori delle Arti: Cristina e Juan suggeriscono la chiesa di Santa Maria Bianca della Misericordia, proprio di fronte alle loro vetrine.
Trattoria Mirta
piazza San Materno 12 - 20131 Milano
Tel 02 9118 0496 - 338 6251 114
www.trattoriamirta.it
trattoriamirta@gmail.com