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Il Ministro Martina contro il caporalato «Aumentato il numero di controlli»

In attesa che il Senato vari la legge, il Ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, in previsione del periodo di raccolta, ha garantito l'attivazione di task force supportate da Carabinieri e Corpo forestale

 
11 maggio 2016 | 17:42

Il Ministro Martina contro il caporalato «Aumentato il numero di controlli»

In attesa che il Senato vari la legge, il Ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, in previsione del periodo di raccolta, ha garantito l'attivazione di task force supportate da Carabinieri e Corpo forestale

11 maggio 2016 | 17:42
 

La lotta al fenomeno del caporalato continua. Dopo un significativo intervento nell'area del Chianti, le procedure istituzionali volte a bloccare lo sfruttamento lavorativo in ambito agricolo fanno passi da gigante in vista della stagione di raccolta. A confermarlo sono le parole del ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina (nella foto).

Maurizio Martina
Maurizio Martina

«Con il ministro del Lavoro Giuliano Poletti stiamo lavorando al rafforzamento dei controlli a partire da 15 territori prioritari. Tra le azioni è prevista l'attivazione di task force composte da ispettori del lavoro e supportate da Carabinieri e Corpo forestale, con un significativo aumento di uomini e mezzi impiegati nel controllo delle campagne». Questo l'annuncio fatto ad Ansa dal ministro delle Politiche agricole in visita alla Cooperativa di Libera “Valle del Marro” in Calabria.

«L'obiettivo è quello di incrementare ancora le verifiche - prosegue il Ministro - che lo scorso anno sono aumentate di oltre il 50%, tutelando la salute e la dignità dei lavoratori». Un'operazione che non soltanto punisce chi infrange la legge ma allo stesso tempo salvaguarda l'attività delle aziende in regola che subiscono una concorrenza sleale.



«Non è ammissibile nessuna forma di sfruttamento - conclude Maurizio Martina - per questo vogliamo continuare ad alzare il livello di contrasto. È importante per questo che la legge ora al Senato sia esaminata rapidamente, perché avere più strumenti penali e rafforzare la nostra rete del lavoro agricolo di qualità è un passaggio fondamentale».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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