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“Bora on air” a Roma Alta cucina ad alta quota

 
20 ottobre 2017 | 09:31

“Bora on air” a Roma Alta cucina ad alta quota

20 ottobre 2017 | 09:31
 

Dal 26 al 28 ottobre il Bora Cooking Truck vola a Roma grazie a Frigo2000 per promuovere un innovativo e consapevole modo di cucinare e mangiare. Il pubblico potrà scoprire la rivoluzione dei sistemi aspiranti Bora.

Il “volo” avverrà sulla Città dell’Altra Economia, lo spazio al centro della Capitale realizzato negli antichi luoghi restaurati del Campo Boario di Testaccio.

(Bora on air a Roma Alta cucina ad alta quota)

Chi l’ha detto che la tecnologia in cucina è solo un’inutile complicazione? Il sistema Bora unisce piani cottura e aspiratori in un singolo dispositivo di controllo per la massima funzionalità ed efficienza: una sinergia tra risparmio energetico, comfort e qualità estetica. È Bora Professional Revolution 2.0, una vera e propria interfaccia utente Made in Germany che fa comunicare automaticamente tra loro i piani cottura e l’aspiratore.

Tra gli ottocenteschi padiglioni in mattoni e ghisa dove nasceva il celebre quinto quarto della cucina romana e le carni erano lavorate tra rumori assordanti e fatica, il volume trasparente di Bora In the Air stacca la sua ombra da terra per dimostrare che la trasformazione delle materie prime in raffinati piatti di alta cucina può avvenire con facilità e, soprattutto, nel silenzio, grazie alla rivoluzione avviata dal sistema aspirante Bora.

Sull’antico Campo Boario, la leggera struttura vetrata del Bora Cooking Truck allestita come cucina, sala da pranzo e location per eventi sarà sollevata da una gru a 30 metri di altezza per offrire a suoi ospiti viste mozzafiato su Roma e deliziarli con cibi raffinati, aiutandoli a scoprire i luoghi simbolici della città e un sistema di aspirazione che consente di cucinare in un ambiente dove l’aria è pulita e il silenzio la fa da padrone.

Per informazioni: www.frigo2000.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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27/10/2017 14:30:29
1) Iniziativa vietata
L'iniziativa di marketing di una delle aziende italiane fiore all'occhiello dell'industria nazionale, già promossa in tutto il mondo, approda a Roma. Pur provvista di tutte le autorizzazioni del caso per la sicurezza dei partecipanti, ieri non si è potuta realizzare. Siamo rimasti a terra, sotto la gru già pronta per l'evento, perché la Sovrintendenza ha posto il suo veto dell'ultimo momento avendo valutato la mezz'ora di "volo" del container nel cielo romano, impattante nello skyline testaccino. Sul quale, per inciso, decenni di abusivismo edilizio nella patria naturale della Banda della Magliana e del consociativismo delinquenza-speculazione-politica-amministrazione-organi di controllo e tutela ha permesso il proliferare di nefandezze edilizie attorno al Monte dei Cocci, invidiabile resto archeologico antico romano. Lo so, fa ridere. Se non fosse tragico e grottesco il paradosso di senso nella Città Eterna che più che caput mundi può dirsi con vergogna Caput Mundi di Mezzo, citando Carminati, maestro di pensiero di un mondo orfano di Pensiero. Questo è il mondo in cui ci muoviamo noi architetti, costretti fra l'idiota discrezionalità dei controllori e il permissivismo oliato dei privilegiati che possono quello che desiderano.
Antonio Pizzola
architetto
spazi multipli


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