Light lunch con vista da Ezio Gritti Formaggi, salame e Casoncelli superstar

Affacciati sul salotto di Bergamo, degustando prodotti giunti da ogni angolo della provincia. Sapori di montagna, collina, pianura. La Bergamo enogastronomica si è riunita al Ristorante Ezio Gritti.

Lo ha fatto per il primo light lunch, quello del sabato, organizzato in occasione della 10ª edizione del Premio Italia a Tavola. Il ristorante del cuoco bergamasco, che da circa un anno ha trovato casa nel cuore della città - sotto i portici di piazza Vittorio Veneto - si è rivelato una location ideale per un momento conviviale come quello pensato da Italia a Tavola. Complice un clima clemente, gli ospiti hanno potuto sfruttare anche il terrazzo esterno che consente di osservare parte del centro città dall’alto e di sbirciare il profilo di Città Alta guardando all’insù.



Un modo per sentirsi “più a Bergamo” e per assaporare dunque ancor meglio i piatti preparati per l’occasione. Gritti non ci ha pensato due volte e ha sfruttato il meglio delle eccellenze enogastronomiche bergamasche, creando piatti tipici e lasciando libertà agli ospiti di stuzzicare qualcosa qua e là tra pane, gallette di mais, formaggi (particolarmente apprezzato il Formai del mut), salumi, salami (altro prodotto che è andato subito a ruba) e verdure. Il tutto accompagnato da vini prettamente bergamaschi tra calici di Brut Terre del Colleoni, un bianco fermo e un rosso riserva e da un Moscato Passito offerti dal Consorzio Valcalepio e da Moscato di Scanzo. Tra il beverage, è stata servita anche birra targata Birra Moretti.



In una delle sale interne del ristorante, si sono ritrovate al tavolo ben 12 stelle Michelin: Annie Féolde (Enoteca Pinchiorri, 3 stelle), Umberto Bombana (8 ½ Otto e mezzo Bombana, 7 stelle Michelin coi suoi quattro ristoranti) e Aimo e Nadia Moroni (Il Luogo di Aimo e Nadia, 2 stelle Michelin). Forse, una delle immagini emblematiche di questa due giorni per quanto riguarda Bergamo perché i tre ristoratori hanno potuto assaggiare i principali prodotti bergamaschi. Non solo, li hanno conosciuti a fondo, chiedendo informazioni, approfondendo le caratteristiche, toccando con mano ogni elemento e immaginando già - forse - di inserirlo in qualche piatto. Bombana, in particolare, ha osservato a lungo le pannocchie di mais spinato di Gandino, ricordando forse profumi e sapori della sua infanzia trascorsa a Clusone.



Dopo l’aperitivo, dalla cucina (a vista, aspetto che consente di incantarsi osservando il moto perpetuo e coordinato dei cuochi) sono iniziati ad uscire i piatti. Polenta di Gandino con fonduta di Taleggio e Strachitunt per prima e Polenta rossa di Rovetta con salsiccia di Ca del Botto e Roccolo di casa Arrigoni subito dopo. Sapori forti, dalla consistenza gradevole per la capacità dei formaggi di mescolarsi con le farine utilizzate per la polenta.



Poi, Casoncelli artigianali e Scarpinocc mantecati con asparagi. Gritti ha rispettato la ricetta originale, dove ad emergere sono stati i diversi sapori del ripieno e la qualità della pasta, avendo l’accortezza di servirli in piccole dosi che hanno consentito agli ospiti di assaporarli in modo accurato, senza esagerare con la quantità per lasciare spazio alle portate successive.



Gli stessi bergamaschi - oltre a ospiti provenienti da altre zone d’Italia - hanno scoperto solo da Gritti probabilmente della qualità dello zafferano della Val Brembana che è stato inserito nel Risotto Acquerello insieme a fiori eduli. Bella la composizione, inebrianti i profumi che hanno portato con la mente direttamente sui prati brembani.



Prima del dolce, ricchi e colorati spiedini di frutta che hanno rinfrescato la bocca, ripulendola dai gusti (non certo delicati e leggeri) dei piatti che hanno composto il menu.

Il gelato alla Stracciatella, che solo recentemente Bergamo ha iniziato a valorizzare come “prodotto tipico”, essendo stato inventato nel lontano 1961 dalla pasticceria La Marianna, ha aperto le portate di dolci. Gusto “evergreen”, semplice ma sempre goloso e mai impegnativo. A chiudere, altra tipicità bergamasca: la Torta Donizetti. Un dolce semplice, ma con due tocchi decisamente esotici che la rendono originale; tra gli ingredienti figurano farina, fecola, burro, zucchero, uova, ananas e albicocche candite con aromi di maraschino e vaniglia.



Un lunch ricco nei sapori e nel mix di gusti, “light” solo per quello che riguarda il numero di portate e la quantità delle singole porzioni in modo da non appesantire gli ospiti che, usciti da Gritti, hanno visitato la città. Chissà, magari comprando qualcosa di quello che è stato assaggiato per portarselo a casa e riprovarlo.

Il Premio Italia a Tavola quest'anno è stato patrocinato da Regione Lombardia, Comune di Bergamo, Camera di Commercio di Bergamo, Università degli Studi di Bergamo e L'Eco di Bergamo; è stato inoltre supportato da 4 main sponsor: Consorzio Grana Padano, TrentoDoc, Consorzio mozzarella di bufala campana Dop e Pentole Agnelli.

Foto: Giulio Ziletti, Modestino Tozzi e Riccardo Melillo

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