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Cibus, volàno per le imprese italiane Un export che vale oltre 41 miliardi

di Gabriele Ancona
vicedirettore
 
10 aprile 2018 | 16:55

Cibus, volàno per le imprese italiane Un export che vale oltre 41 miliardi

di Gabriele Ancona
vicedirettore
10 aprile 2018 | 16:55
 

La 19ª edizione di Cibus, organizzata da Fiere di Parma e Federalimentare, si svolgerà dal 7 al 10 maggio, celebrando a pieno titolo il 2018, Anno del cibo italiano. Attesi 3.100 espositori, 100 in più rispetto al 2016.

Una manifestazione da grandi numeri, a cominciare dalla superficie espositiva: oltre 135mila mq, con un incremento di 5mila mq grazie alla realizzazione di un nuovo padiglione temporaneo. Previsti 80mila visitatori professionali, di cui il 20% dall’estero. Tra questi, 2.500 top buyers.

Ines Aronadio, Andrea Olivero, Gian Domenico Auricchio e Antonio Ferraioli (Cibus, volàno per le imprese italiane Un export che vale oltre 41 miliardi)
Ines Aronadio, Andrea Olivero, Gian Domenico Auricchio e Antonio Ferraioli

Nell’ambito dell’industria alimentare, che vale 137 miliardi di euro, l’export è cresciuto di oltre il 6%, attestandosi a oltre 41 miliardi, di cui 32 di prodotti finiti. «Con i consumi alimentari ancora deboli in Italia - ha sottolineato nel corso della conferenza stampa di presentazione Antonio Cellio, amministratore delegato di Fiere di Parma - l’export diventa sempre più strategico. Le esportazioni crescono in tutte le geografie, ma si registra un recupero di Russia, Spagna e Sud America mentre si mantiene sostenuta la crescita in Nord America e in Asia. Le merceologie che hanno risposto meglio anche nel 2017 sono state i formaggi, i salumi, il dolciario e gli spumanti, ma hanno mostrato tassi di sviluppo molto interessanti anche le farine speciali, i preparati gastronomici e dietetici, i distillati e le acque minerali».

«Dopo un 2017 che si è lasciato finalmente alle spalle la crisi - gli ha fatto eco Antonio Ferraioli, vicepresidente di Federalimentare - anche per il 2018 l'agroalimentare sembra confermarsi il settore trainante dell'economia italiana crescendo di più e meglio di altri comparti. È proprio per questo che la valorizzazione e la promozione del nostro Made in Italy deve essere centrale non solo nelle politiche italiane, ma anche a Bruxelles dove si giocano le battaglie su cui si decide la nostra competitività».

Negli ultimi dieci anni l’export ha segnato un aumento del 75,7%, contro il 24,7% del totale industria. Ne esce un differenziale di 51 punti. L’export delle indicazioni geografiche protette ha registrato nel decennio un aumento del 140%, quasi doppio rispetto al passo messo a segno in parallelo dall’industria alimentare nel suo complesso. L’incidenza export/fatturato 2017 ha raggiunto il 23,4%, avvicinandosi a un quarto del fatturato, maturando un salto di dieci punti percentuali rispetto alle incidenze export/fatturato, poco superiori al 13%, segnate all’inizio dello scorso decennio.

Antonio Cellio (Cibus, volàno per le imprese italiane Un export che vale oltre 41 miliardi)
Antonio Cellio

«Grazie alla sua diffusa rete di uffici all'estero e all'esperienza maturata in oltre 90 anni di attività di promozione del Made in Italy, Ice-Agenzia è sempre più attenta nel cogliere le opportunità presenti nei mercati esteri per le Pmi italiane», ha puntualizzato Ines Aronadio, dirigente dell'Ufficio coordinamento promozione del Made in Italy di Ice-Agenzia.

«Cibus è tradizione e innovazione - ha precisato Andrea Olivero, viceministro uscente delle Politiche agricole, alimentari e forestali - e con la stessa formula vogliamo raccontare il nostro straordinario patrimonio agroalimentare. Il Governo aveva posto, già in occasione di Expo2015, il traguardo dei 50 miliardi di euro di export entro il 2020 e fa piacere constatare che la tabella di marcia verso questo obiettivo sia rispettata».

Saranno mille i nuovi prodotti che saranno esposti a Cibus e una selezione dei 100 più innovativi sarà “in vetrina” nel Cibus Innovation Corner, una nuova area di esposizione e talks. Ma Cibus sarà l’occasione per fare il punto sulle tematiche più rilevanti: biotecnologie e ricerca scientifica nell’alimentare; innovazione e sostenibilità; prevenzione degli sprechi e fake news nell’alimentare; la promozione all’estero dei prodotti italiani e la piaga dell’italian sounding; punto vendita fisico e vendite on line; come sarà il negozio del futuro. E ancora, inovel foods (insetti e carne coltivata), dove va il packaging, gli chef come influencer e molto altro.

(Cibus, volàno per le imprese italiane Un export che vale oltre 41 miliardi)

«Cibus presenterà un parterre espositivo unico nel panorama internazionale - ha dichiarato Gian Domenico Auricchio, presidente di Fiere di Parma - che esprime al meglio l'eccellenza della produzione agroalimentare italiana e che è, da sempre, la piattaforma privilegiata per l'export dei prodotti nazionali verso tutti i mercati».
 
Di rilievo anche il debutto di Osservatorio Alimentare, la piattaforma digitale dedicata al settore agroalimentare italiano. Un punto di incontro per tutta la filiera, dal campo alla tavola, un luogo di dibattito che privilegia sempre l'approccio scientifico, senza cedere ai facili sensazionalismi. Ma soprattutto uno spazio di approfondimento a disposizione di tutti su ciò che più ci riguarda da vicino: quello che mangiamo.

Da una recente analisi del Censis è emerso che sempre di più i consumatori chiedono informazione di qualità sul settore: in particolare, l’85,7% degli italiani e l’87,4% dei Millennials si informano prima di acquistare un alimento. Di questi, il 57% della popolazione (di cui il 74,2% è costituita da Millennials) lo fa tramite siti web e il 35,2% (di cui il 39,9% Millennials) attraverso i motori di ricerca.

È evidente allora che una riflessione profonda sul “come” si parla dell’industria e della filiera agroalimentare italiana debba partire proprio dal canale più utilizzato oggi, soprattutto dai giovani: il web. La nascita dell’Osservatorio va proprio in questo senso: supportare e garantire una corretta informazione basata su dati scientifici e contributi autorevoli di scienziati, nutrizionisti e professori universitari. L’Osservatorio fornisce un pronto-intervento contro fake news che rischiano di inquinare il panorama e di ingannare il consumatore.

Per informazioni: www.cibus.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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