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Spumanti e amari alle erbe Tanti nuovi spunti per la mixology

di Carmine Lamorte
 
19 maggio 2018 | 13:33

Spumanti e amari alle erbe Tanti nuovi spunti per la mixology

di Carmine Lamorte
19 maggio 2018 | 13:33
 

Il Vinitaly, pur essendo una manifestazione dedicata al mondo del vino e dei sommelier, permette sempre di scoprire o riscoprire prodotti che si legano al mondo del bar, dei barman e della mixology.

Nelle regioni suddivise nei vari padiglioni ho potuto riscoprire grandi spumanti classici che ogni barman alla ricerca di novità potrebbe valorizzare nei suoi cocktail, a partire da quelli più tradizionali, aromatici e dolci che abbiamo in Italia, fino ad andare oltre per scoprire le novità del mondo degli amari.

(Spumanti e amari alle erbe Tanti nuovi spunti per la mixology)

Spumanti
Il Brachetto d’Acqui e l'Asti Spumante
Vini di lunga tradizione storica, prodotti in zone ben circoscritte che durante il periodo della Filossera rischiarono di scomparire, ma che, grazie alla lungimiranza di imprenditori quali Arturo Bersano per il Brachetto e Carlo Gancia per l’Asti Spumante, vennero reinventati, partendo dal metodo Charmat e andando a realizzare dei vini spumanti dolci naturali. Per ogni barman sarà intrigante l’utilizzo di questi nobili spumanti per la realizzazione di aperitivi fruttati, abboccati ed aromatici.

Carucci
Interessante la sfida che sta lanciando sul mercato degli Highballs Alessandro Carucci, un giovane imprenditore piemontese dell’area di Nizza Monferrato (At). L'idea di Alessandro è quella di valorizzare un prodotto tipico del suo territorio - la Barbera d’ Asti -, un vino aromatizzato alla china, a base di Barbera d’Asti Docg, di color rosso brillante e dal gusto morbido e amaro, realizzato dall’infusione di erbe, radici e spezie, portandolo nel mondo della miscelazione come base per il drink “Barbera Tonic”, un nuovo aperitivo futurista, proposto con ghiaccio ed acqua tonica.

Amari
Ma sicuramente è il mondo degli amari quello che sta raccogliendo in questo momento le maggiori soddisfazioni, con questa bella riscoperta di prodotti di origine tutta italiana. Come è stato detto in un recente programma televisivo da Campari, “dopo aver insegnato al mondo il consumo dell’aperitivo prima dei pasti, è il momento di insegnare al mondo il consumo dell’amaro a fine pasto”. Per questo moltissime aziende si sono lanciate nella produzione di Vermouth prima e nella ricerca dell’amaro ora. Si tratta di un mercato in forte espansione, tanto che durante Vinitaly ho potuto scoprire alcuni amari poco conosciuti localmente ma con già un buon appeal all’estero, di altissima qualità e prodotti negli angoli più remoti della nostra penisola: vale la pena scoprirli.

(Spumanti e amari alle erbe Tanti nuovi spunti per la mixology)

Amaro dell’Etna
Dal sapore speziato, prodotto dall’azienda Agrosan, vede la luce nel 1901 alle pendici del vulcano siciliano nella zona di Augusta (Sr), con la sua inconfondibile miscela di oltre 26 tra erbe e piante aromatiche. Raggiunge il 30% d’alcool.

Amara
Un amaro di 30% d’alcool, a base di scorze di arance rosse e erbe aromatiche, senza coloranti e additivi, adattissimo sia nella miscelazione che per essere consumato liscio o con ghiaccio, prodotto da Rossa Società Agricola a Misterbianco (Ct).

Amaro di Sicilia
La distilleria dell’Etna dei Fratelli Russo produce liquori e distillati dal lontano 1870 a Santa Venerina (Ct). Il loro Amaro di Sicilia si ottiene dall’infusione di erbe e di radici raccolte alla falde dell’Etna, accuratamente selezionate e lavorate secondo un’antica ricetta di famiglia conservata inalterata nel tempo. Grazie al procedimento artigianale con cui viene prodotto, questo amaro gradevole conserva intatte le proprietà aromatiche e altamente digestive dei suoi ingredienti. Raggiunge una gradazione alcolica del 32%.

Amarischia
È un amaro prodotto dalla Famiglia Cola a Caivano (Na) dal 1969 sulla base di una ricetta dei Frati Francescani domiciliati a Ischia fin dal 1225, ricetta che andò persa quando i frati furono costretti dai Francesi a lasciare l’isola nella metà del 700. La ricetta fu riscoperta e studiata da Arcangelo Cola. Si tratta di un prodotto dal retrogusto astringente, tipico degli amari a base d’erbe, con un fondo dolce che non dispiace neanche ai palati più esigenti. La gradazione alcolica raggiunge il 30%.

Ricette
At
Ingredienti: 30 ml di Amara liquore, 20 ml di succo di arance rosse, 10 ml di sciroppo di sambuco, 70 ml di Brachetto d’Acqui Docg
Procedimento: shakerare i primi tre ingredienti, versare in una coppa tipo Pompadour. Allungare con il Brachetto d’Acqui freddo e mescolare delicatamente, guarnire con una scorzetta di arancia.

Asti Cocktail
Ingredienti: 30 ml di Brandy italiano, 20 ml di liquore al mandarino, 70 ml di Asti Spumante Docg, gocce di angostura, 1 fettina di arancia.
Procedimento: mettere in una coppa Asti la fettina d’arancia con tre gocce di angostura. Versare gli ingredienti e allungare con Asti Spumante ben freddo e mescolar delicatamente. Guarnire con una ciliegina al maraschino.

BarberaTonic
Ingredienti: 50 ml di Carucci, 100 ml di acqua tonica
Procedimento: in un calice da vino riempire di ghiaccio. Aggiungere gli ingredienti, mescolare e servire.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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