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Cristian Broglia e la tradizione emiliana Da Alma allo spazio creativo ChefinLab

 
17 giugno 2018 | 16:52

Cristian Broglia e la tradizione emiliana Da Alma allo spazio creativo ChefinLab

17 giugno 2018 | 16:52
 

Cristian Broglia ha origini parmensi e alle proprie spalle una lunga ed importante carriera come docente di Cucina italiana di caratura internazionale ad Alma, la Scuola internazionale di Cucina italiana.

È spesso protagonista di numerosi seminari di cucina, masterclass ed eventi gastronomici in Italia, Giappone, Brasile, Belgio e Canada.

Cristian Broglia (Cristian Broglia e la tradizione emiliana Da Alma allo spazio creativo ChefinLab)
Cristian Broglia

Ciao Cristian, raccontaci di te
Sono nato a Colorno (Pr), nel cuore della Food Valley, in quello che viene considerato il giorno più caldo dell'estate... il 18 dicembre 1974. Cresciuto a prosciutto e Parmigiano, mi sono diplomato alla scuola alberghiera di Salsomaggiore Terme, in provincia di Parma, dove è maturata la mia vocazione per la cucina.

Da dove nasce questa passione?
È stato un suggerimento di mio padre. Sin da piccolo mi ha sempre visto accanto ai fornelli, intento a sperimentare nuove ricette e realizzare qualcosa di commestibile con gli ingredienti che avevamo in dispensa. Da lì, l’intuizione di indirizzarmi alla cucina. Solo oggi capisco che aveva assolutamente ragione.

Descrivi la tua cucina in tre parole
Scomposta, ricercata, giocosa.

(Cristian Broglia e la tradizione emiliana Da Alma allo spazio creativo ChefinLab)

Qual è stato il tuo primo lavoro in cucina?
La mia prima esperienza dietro ai fornelli l’ho avuta a 13 anni. Ho iniziato come semplice “garzone” presso il ristorante Stendhal.

Hai un "Maestro" che ti è stato d'ispirazione? Se sì, perché?
Di esempi ne ho avuti tanti. Oltre a Gualtiero Marchesi, più di tutti citerei Luciano Tona, a mio parere un vero genio di conoscenza gastronomica e gusto per la cucina.

Qual è stata la soddisfazione lavorativa maggiore raggiunta fino ad oggi?
Ad oggi, essere riuscito ad ottenere l'incarico di executive chef di Alma.

Qual è il tuo piatto forte?
Da buon emiliano che si rispetti, la pasta fresca all'uovo. Non bisogna mai dimenticare le proprie radici, per sperimentare è necessario conoscere a fondo le tecniche di cucina in ogni singolo dettaglio e, allo stesso tempo, avere una grande padronanza della tradizione.

(Cristian Broglia e la tradizione emiliana Da Alma allo spazio creativo ChefinLab)

Qual è la ricetta più difficile che hai mai realizzato?
Il Croque en bouche, realizzandone uno alto 1 metro e 80 centimetri. Mi piacciono le sfide!

Quali pensi possano essere i trend in cucina nel futuro?
Sicuramente, la parola d’ordine è "wellness". Una cucina proteica e possibilmente con prodotti coltivati nel proprio orto.

Nel tuo laboratorio progetti nuovi prodotti per aziende e ristoranti, ce ne parleresti?
Il nuovo progetto prende il nome di ChefinLab: un laboratorio di ricerca e sviluppo nato dalle richieste da parte delle aziende di ricercare e ricettare prodotti innovativi naturali da proporre sul mercato. Con il panorama vegano, che sta andando molto forte a livello internazionale, e la richiesta di formulare nuovi prodotti con una lunga shelf life, trattando i cibi a livello termico per mezzo di tecnologie e strumenti innovativi, ChefinLab diventa all’interno di questo contesto il perfetto accordo fra cuoco e “chimico”.

(Cristian Broglia e la tradizione emiliana Da Alma allo spazio creativo ChefinLab)

Che consigli daresti ai giovani che vogliono intraprendere questa strada?
Il mio consiglio più sincero è quello di non avere fretta di cucinare, ma di studiare e approfondire la conoscenza rispetto alle tecniche e ai prodotti. Mai dimenticare la propria identità culturale e, soprattutto, coltivare sempre la propria curiosità di conoscere la storia della cucina, sia italiana che mondiale.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Di sicuro continuare a viaggiare per scoprire nuove cucine e modi di vivere il cibo diversi dal mio. Continuare la ricerca e lo sviluppo delle ricette con ChefinLab e, chissà, progettare il mio prossimo ristorante ideale.

Per informazioni: www.jacleroi.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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