La Treccani non ha dubbi: impiattare è un termine non solo da accludere alla sua carrellata terminologica, ma anche da valorizzare ben oltre la sua etimologia, perché sintetizza un percorso creativo capace di abbinare arte, design ed estro. Alle spalle della definizione - “allestire preliminarmente in cucina, con gusto e intenti coreografici e decorativi, il preparato gastronomico dentro ciascuno dei piatti da servire in sala ai commensali” - si nasconde un esercizio di maestria che affianca ad esperienza e tecnica, sensibilità estetica.
Il cibo è infatti materia “viva” che coinvolge tutti i sensi: disporre accuratamente gli elementi che compongono una ricetta fa la differenza. Non solo in termini di appagamento della vista. L’abilità nel “disegnare” un piatto è infatti indice di attenzione nei confronti degli ospiti, tratto distintivo dello stile di uno chef, firma riconoscibile del ristorante ed espressione del periodo storico della cultura gastronomica di un Paese.
Se, ad esempio, in epoca rinascimentale lo sfoggio di composizioni scenografiche e monumentali era la regola, oggi, la tendenza parla la lingua del minimalismo fatto di forme semplici, essenziali e destrutturate sia nella collocazione degli ingredienti, sia nel design dei piatti di portata, da non trascurare per valorizzare l’opera dello chef.
«Il piatto - spiega Ivan Pierinelli, responsabile vendite Ros - è come una “quinta teatrale”, un palcoscenico su cui entra scena l’opera, lo sfondo capace di metterla in luce. Se il cibo è il vero protagonista, il piatto è la cornice per farlo risaltare. Per questo la sua scelta deve essere ben ponderata e deve tenere conto del valore intrinseco del prodotto in termini di linee, durevolezza e piacere al tatto. “Orbe” è la sublimazione di tutto questo».
Ivan Pierinelli
Creata dal genio del designer Ximo Roca, la collezione di Porvasal - azienda di Valencia che da oltre 25 anni ha fatto della produzione di stoviglie di porcellana un’eccellenza “made in Spain”, ndr - ispirata alle dimensioni marine, grazie alle sue forme sinuose e ai tratti morbidi, abbraccia ogni preparazione e, avvolgendone simbolicamente ogni ingrediente, crea un’immagine armonica che coinvolge in primis lo sguardo.
In costante evoluzione creativa, “Orbe”, disponibile sia in versione lucida che opaca, è un perfetto melting pot di estetica e funzionalità, complice l’utilizzo di materiali ineccepibili per qualità e altamente performanti. Zero porosità, massima resistenza al graffio, alle scheggiature e allo shock termico, unitamente all’estrema durabilità nel tempo e alla leggerezza fanno dei suoi diversi componenti la soluzione ideale per dare spazio alle diverse proposte di impiattamento.
«Tutte le declinazioni proposte - prosegue Pierinelli - dalle colorazioni più pure sino a quelle più ricercate per disegni e cromie, hanno il merito di abbinarsi semplicemente, definendo una mise en place d’impatto. Una nota di valore ulteriore per il locale che le sceglie. Lo stile, del resto, si costruisce su dettagli come forme, dimensioni, colori e decorazioni che diventano il primo invito all’assaggio».
I diversi elementi che compongono la collezione di Porvasal aprono le danze dei sapori, guidando il palato in un passo a due che combina suggestioni del palato e piacevolezza visiva e sottolineando la forza espressiva di ogni portata.
Per informazioni:
www.ros.bergamo.it