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Voglia di pizza al Vomero? Da provare quella della Pizzeria Acunzo 1964

Da oltre 60 anni, la pizzeria nel cuore verde di Napoli prosegue la tradizione di Raffaele Acunzo. Da provare, i Crocchè di patate, la Frittatina alla Nerano e la pizza “NapolePala”

di Vincenzo D’Antonio
 
05 maggio 2024 | 12:30

Voglia di pizza al Vomero? Da provare quella della Pizzeria Acunzo 1964

Da oltre 60 anni, la pizzeria nel cuore verde di Napoli prosegue la tradizione di Raffaele Acunzo. Da provare, i Crocchè di patate, la Frittatina alla Nerano e la pizza “NapolePala”

di Vincenzo D’Antonio
05 maggio 2024 | 12:30
 

Voglia di pizza al Vomero? Da provare quella della Pizzeria Acunzo 1964

Mise en place da Pizzeria Acunzo 1964

A Napoli, se si è del Vomero, perla della parte collinare della città, si è prima vomeresi e poi, di risulta, si è napoletani. Minore caos, ampi tratti pedonali per relax, shopping: qualità della vita pressoché paragonabile alle belle città europee con un piccolo valore aggiunto: ti affacci e ammiri il Golfo, con Capri e la Penisola Sorrentina. Chi è vomerese e abita al Vomero, quando raggiunge la parte bassa della città, è probabile che dica… scendo a Napoli. Di certo, è quasi sempre vero che per il napoletano non vomerese, raggiungere la collina è… salgo al Vomero. Insomma, passano i secoli, eroiche le gesta dei vomeresi durante Le Quattro Giornate, ma la cosiddetta collina dei broccoli, dacché prima dell'espansione edilizia, il Vomero era un unico grande orto, è pur sempre un'enclave della grande Napoli che sa e vuole mantenere la sua spiccata identità. Collegamenti con il resto della città mediante due funicolari (Centrale e Chiaia) e linea della metropolitana (stazione Vanvitelli). Corse sin dall'alba ma mai (sarà un caso?!) oltre la mezzanotte. E allora si capisce che pur nel suo status collinare, il Vomero nelle ore serali diviene quasi un'isola, e a godersela sono i vomeresi. E siamo proprio nel punto medio tra le due funicolari e molti vicini alla stazione Vanvitelli della metropolitana. Siamo nella bella ed elegante Via Domenico Cimarosa. Qui, al civico 60, da 60 anni è in attività la Pizzeria Acunzo 1964.

Pizzeria Acunzo 1964, pizza una storia di famiglia

Qui la tradizione è rispettata come si deve: fiamma da alimentare e non cenere da custodire! Il fondatore del locale, costituito da friggitoria e pizzeria, è Raffaele Acunzo. Prematura la sua scomparsa, subentra alla conduzione la moglie Renata, dai figli coadiuvata, in particolare da Caterina Acunzo affiancata dal marito Michele Sorice. Adesso siamo alla terza generazione e la conduzione dell'accorsato locale è di pertinenza di Gabriele e Alessandra Sorice, figli di Caterina Acunzo e di Michele Sorice.

Voglia di pizza al Vomero? Da provare quella della Pizzeria Acunzo 1964

Il pizzaiolo Michele Sorice

Sguardi radiosi, tanto ardimento nei loro cuori, virtuosamente contagioso il loro entusiasmo per la loro prestigiosa attività. Saggiamente non sovrapposti i ruoli: Gabriele è “produzione” ovvero fa le pizze e di nuove ne studia, così espletando anche attività di acquisti; Alessandra è “vendita” ovvero, validamente in ciò coadiuvata dalla bravissima Marcella, governa la sala e accoglie i clienti. Clienti vomeresi e clienti forestieri laddove, per quanto si diceva a proposito del Vomero, per forestiero si ha da intendere sia il napoletano non vomerese che il turista proveniente da ogni parte del mondo.

Come è la Pizzeria Acunzo 1964

Il locale ha spiccato nitore e gradevole solarità. Forno a vista, spazi sapientemente pensati per il comfort del cliente con graziose sale che si succedono una dopo l'altra. Bella la piccola veranda esterna, collocata nel vicoletto di accesso ad uno degli ingressi della Galleria Vanvitelli. Narrazione di un pranzo memorabile in una bella giornata di sole di fine aprile.

Voglia di pizza al Vomero? Da provare quella della Pizzeria Acunzo 1964

Particolare di Pizzeria Acunzo 1964

Cosa si mangia da Pizzeria Acunzo 1964

Incipit da manuale: le fritture. Ci pervengo al tavolo, servizio garbato e professionale, Crocchè Di Patate e Frittatina alla Nerano, entrambi da dieci e lode. Se appunto volessimo fare, esso sarebbe sul naming. Perché “crocchè di patate” e non “panzarotto”? Nel calice, correttamente servito, il Sopra La Panca Vino Bianco Frizzante Metodo Ancestrale da uve greco, fatto in Irpinia da Cantina Bambinuto; l'enologo è il valente Vincenzo Mercurio.

È il momento di una creatura prediletta di Gabriele: la “NapolePala” Asparagi e stracciatella. Qui si palesa l'attenzione per la stagionalità dei prodotti, merito non da poco. In abbinamento il Coda di Volpe Irpinia Doc 2022, ottenuto da sole uve Coda di Volpe, fatto da Vadiaperti-Traerte.

A seguire, sempre in coerenza con la lodevole attenzione alla stagionalità dei prodotti, la Napoletana Piselli centogiorni Presìdio Slow Food con pancetta mielata. Qui per ammissione di Gabriele, i centogiorni sono eccessivi se presi in accezione letterale. Il pisello fresco, come sovente accade alle cose buone, ha vita breve! In abbinamento, si esce dall'Irpinia e si va nelle Marche: Verdicchio Castelli di Jesi Classico Superiore Docg Origini 2021, da sole uve verdicchio, fatto da Fattoria Nannì. Altra “NapolePala”, lo Scarpariello. Qui in abbinamento, dalle Marche alla Toscana, il Chianti Classico Docg Retromarcia 2022, ottenuto da sole uve sangiovese, fatto da Monte Bernardi. A proposito di “naming”, il nome Retromarcia evoca la volontà di produrre un vino che rispecchi le tradizioni del Chianti Classico tornando all'eleganza e al fascino naturale del Sangiovese.

A (quasi) compimento di sì squisito pranzo, Gabriele è orgoglioso di proporre il classico tra i classici, l'evergreen Marinara Acunzo. Per l'abbinamento si ritorna in Campania: Doc Campi Flegrei Colle Rotondella 2022, da sole uve piedirosso, fatto da Cantine Astroni. Sorpresa: Pulcinella 1969. Qui siamo ad una versione della pizza che ancora evoca la grande fame della guerra e dell'immediato dopoguerra. Il grano declinato con entrambe le sue figlie: la farina per fare la pizza e la semola per fare la pasta. Ne sortisce un calzone molto particolare, la cui farcia, per l'appunto, è la pasta nel formato mezzanelli, con suo dovizioso sugo costituito da ragù bolognese, uova sode, funghi, ricotta e fiordilatte. Obiettivo dell'epoca: saziarsi e placare la fame. Godurioso obiettivo attuale: provare l'effetto che fa la sommatoria di carboidrati e voluttuosamente scoprire che essa genera godimento dei sensi! A chiudere, il delizioso Tiramisù in tazza fatto da Alessandra.

Pizzeria Acunzo 1964, da 60 anni la pizza al Vomero

Sessanta anni di attività senza scoria alcuna di vetusto, anzi, l'esatto opposto: nitore, luminosità, sorrisi, garbo e professionalità. Gli ingredienti intangibili a supporto del “tangibile” a ché il presente/futuro permanga radioso. È proprio vero che va lontano chi viene da lontano. E se poi tutto ciò accade al Vomero…

Pizzeria Acunzo 1964
Via Cimarosa 60 - 80129 Napoli
Tel 081 578 5362

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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