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Gusto Italia, i sapori del Belpaese in vetrina nel cuore di Londra

Il 7 e l’8 novembre a Londra l’appuntamento è con Gusto Italia, la manifestazione dedicata all’enogastronomia italiana. Un’occasione di incontro e di conoscenza per produrre rapporti duraturi di collaborazione

 
25 ottobre 2016 | 16:43

Gusto Italia, i sapori del Belpaese in vetrina nel cuore di Londra

Il 7 e l’8 novembre a Londra l’appuntamento è con Gusto Italia, la manifestazione dedicata all’enogastronomia italiana. Un’occasione di incontro e di conoscenza per produrre rapporti duraturi di collaborazione

25 ottobre 2016 | 16:43
 

A novembre sapori e tradizioni del Belpaese diventeranno protagonisti a Londra grazie a “Gusto Italia”, l’evento promosso dall’Associazione professionale cuochi italiani in Uk (Apci Uk), che ha l’obiettivo di presentare al pubblico anglosassone una selezione dei prodotti enogastronomici italiani. Una vetrina di alto livello in termini di qualità e di ricercatezza, che colorerà il 7 e l’8 novembre il centro di Londra. La fiera si svolgerà nella grande ed elegante sala da ballo dello Sheraton di Park Lane, mentre il giorno successivo, al Millenium Hotel, che può contare su un cuoco italiano, sarà allestita la cena di gala, cui parteciperanno gli espositori, ma anche cuochi, critici gastronomici, esponenti del mondo dei media, operatori commerciali e rappresentanti delle istituzioni.

Gusto Italia i sapori del Belpaese in vetrina nel cuore di Londra

I protagonisti
Lo scorso anno gli espositori che hanno preso parte alla fiera sono stati 60, provenienti da tutta Italia, ma in questa edizione il numero sembra destinato ad aumentare. Un segnale importante del successo ottenuto nella prima edizione, nata quasi come una scommessa, che però è stata vinta sin da subito. Del resto il mercato anglosassone è particolarmente interessato a cibi e vini italiani e Londra rappresenta il punto chiave di questo interscambio. Che avviene con la Gran Bretagna e la sua rete commerciale, ma non solo, dal momento che nella capitale inglese risiedono venditori che lavorano anche per conto di altri paesi del mondo.

Alla due giorni saranno presenti agenti, importatori, distributori, buyers, critici e blogger, sommelier, cuochi e rappresentanti dell’Ita, l’Italian trade agency. Un pubblico che saprà da un lato riconoscere meriti e potenzialità dei prodotti presentati, dall’altro capire come diffonderli in un paese che all’alimentazione e al buon cibo si sta convertendo ormai da anni. Come infatti ha più volte dichiarato anche Carmelo Carnevale, cuoco di livello internazionale e presidente di Apci Uk, in Gran Bretagna il livello di competenza e di attenzione dei consumatori si sta sviluppando velocemente. E di pari passo cresce la disponibilità ad investire su cibi e vini che valga davvero la pena di provare.

Gli obiettivi
Il progetto di Gustoitalia è ambizioso e guarda lontano. Nel senso che alla giornata di presentazione non sarà ammesso il grande pubblico ma solo operatori di settore, dai buyer ai cuochi, dagli importatori alle persone che si occupano di commercio con l’estero. L’idea degli organizzatori è di creare un’occasione di incontro e di conoscenza che produca rapporti duraturi di collaborazione. In modo che le leccornie frutto della terra italiana diventino una presenza costante nel mercato inglese e non solo una fugace apparizione, da provare un giorno e poi sognare perché non è possibile acquistarla se non andando in Italia.

Gusto Italia i sapori del Belpaese in vetrina nel cuore di Londra

Il premio
La serata di gala, evento conclusivo della due giorni, sarà poi l’occasione per consegnare il “Premio della ristorazione italiana nel Regno Unito”, che si ripromette di dare rilievo alle eccellenze enogastronomiche del nostro paese che lavorano all’estero e di incoronare gli ambasciatori della buona tavola. La cerimonia si terrà alla presenza di esponenti del mondo della stampa e della televisione, inglese e italiana. Per suggellare attraverso i media il processo di diffusione del gusto italiano fuori dai confini del nostro paese. Che avviene attraverso ricette storiche, cuochi abili e cosmopoliti e prodotti sempre migliori e, anno dopo anno, anche grazie a Gusto Italia diventano più semplici da trovare e assaggiare.

Carmelo Carnevale
Tra i cuochi che parteciperanno all'evento anche il presidente di Apci Uk, Carmelo Carnevale, che dichiara: «L’unico modo per salvaguardare la qualità della cucina italiana è quello di dare valore ai prodotti locali, impossibili da contraffare. Gusto Italia li porta a Londra per farli conoscere ai Londinesi ed al mercato internazionale». E a proposito dell'importanza della diffusione della cultura gastronomica italiana all'estero Carmelo Carnevale ha espresso il suo punto di vista sul risultato del referendum sulla Brexit.

Gusto Italia i sapori del Belpaese in vetrina nel cuore di Londra

Carmelo Carnevale

Come ha reagito quando ha saputo dell'esito del referendum? Se lo aspettava?
Sono rimasto deluso anche se in cuor mio mi aspettavo il risultato ottenuto per il malcontento generale nei mesi precedenti e perchè la campagna in favore è stata molto più intelligente.

Parliamo delle conseguenze nel vostro settore, ad esempio dell'importazione della materia prima italiana. Ci saranno dei rincari?
I rincari sono già avvenuti per il crollo della sterlina, alcuni prodotti sono aumentati del 30%. Diventerà più difficile trovare prodotti di nicchia e di qualità ad un prezzo ragionevole, il che significa che il mercato si sta orientando alla globalizzazione delle grandi aziende importando un prodotto medio basso per ammortizzare i costi. Incrementando l’acquisto dei prodotti provenienti dai paesi non comunitari e contaminando il mercato con prodotti di produzione americana dalle farine alle carni o ancora peggio a quelli cinesi con la scarsa qualità prodotta in Cina.

Cosa ne sarà delle aziende che si occupano di import ed export?
Le più piccole rischiano di sparire e le grandi si orienteranno su altri mercati. Alla fine la Brexit sta distruggendo il made in Italy in Uk drasticamente, con nuove aziende inglesi che producono falsi originali ad esempio mozzarella, Parmigiano, salami, burrate, pasta con farine americane.

Molti cuochi italiani, ora anche affermati, hanno iniziato la loro carriera dal basso, arrivando in Gran Bretagna senza particolari prospettive e poi facendosi valere. Secondo lei sarà ancora possibile dopo la Brexit?
Il professionista italiano sceglie di lavorare in altri paesi che stanno emergendo economicamente offrendo posizioni con stipendi vantaggiosi come Cina, India e i paesi arabi. Il costo di vita in Uk è aumentato e le paghe dei cuochi professionisti sono diminuite, quindi se prima un professionista o un ragazzo con la volontà di crescere professionalmente pensava di venire qui in Uk facendo dei sacrifiie iniziali per poi avere una paga meritevole dopo andrà altrove o rimarrà in Italia. In Italia un ragazzo in cucina prende di media 800 euro e vive a casa quindi lo stipendio rimane quasi intatto mentre qui prenderebbe 1300 euro al mese ma deve pagare 800 per la casa più 150 per i mezzi.

In un clima come quello attuale, quale pensa sia il significato di un evento come Gusto Italia?
Gusto italia è un ambiente dove il produttore e il distributore sono presenti l’uno a fianco dell’altro e farà in modo che il produttore abbia una risposta immediata a proposito del fatto che il suo prodotto possa avere mercato in Uk con pareri diretti dal distributore e professionisti del settore che verranno alla manifestazione con la possibilità di avere incontri diretti con i buyers.

Perché secondo lei ha senso partecipare e a cosa può servire? Magari anche per spiegare meglio chi sono gli italiani e la loro cultura?
Dare forza al vero Made in Italy. Ecco perché l’evento è sostenuto in pieno dalla Apci Italia come garanzia nazionale e Apci-Uk con Ita per il support estero e in particolar modo con il patrocinio della regione Sardegna, con il gemellaggio con il Festival del vino di Bosa e il Festival del pistacchio di Bronte con grande supporto di entrambi i sindaci i quali tengono con orgoglio ai loro prodotti. Dando sostegno e valore alle nostre materie prime.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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