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A Bologna arriva "Fourghetti" Il ristorante di Bruno Barbieri

Apre il prossimo 24 giugno a Bologna, “Fourghetti”, il ristorante nato dalla collaborazione tra Bruno Barbieri e l'imprenditrice Silvia Belluzzi. Un rifugio dallo stress quotidiano, con il meglio della cucina italiana

 
14 giugno 2016 | 17:04

A Bologna arriva "Fourghetti" Il ristorante di Bruno Barbieri

Apre il prossimo 24 giugno a Bologna, “Fourghetti”, il ristorante nato dalla collaborazione tra Bruno Barbieri e l'imprenditrice Silvia Belluzzi. Un rifugio dallo stress quotidiano, con il meglio della cucina italiana

14 giugno 2016 | 17:04
 

Fourghetti, il nuovo brand della ristorazione italiana, nato dall’incontro tra lo chef pluristellato Bruno Barbieri e l’imprenditrice Silvia Belluzzi, apre le porte venerdì 24 giugno 2016 a Bologna. «Riparto dalla mia città - afferma Barbieri - la mia Bologna con un progetto nuovo, che sa di casa. Un’emozione molto forte che mi accompagna ogni giorno. Fourghetti sarà la casa di tutti, un luogo pensato per unire e riunire, dove il piacere del buon cibo è il fil rouge che invita ad abbandonarsi ad una nuova esperienza».

Bruno Barnieri
Bruno Barbieri

Fourghetti è un progetto ambizioso il cui obiettivo e` valorizzare tutto il settore food italiano. È un luogo ibrido, uno spazio dal sapore internazionale capace di intercettare tutti i ritmi della vita quotidiana per mescolarli con i rituali più genuini della tradizione, la stessa che invade e pervade non solo Bologna, ma tutto il paese.

«Fourghetti avrà orari lunghi - sottolinea Silvia Belluzzi - perché è il luogo in cui il tempo si dilata e in cui la convivialità è protagonista. L’italianità e la bolognesità saranno nelle mura, nella cantina, nel cibo, ma l’ospite può avere la sensazione di essere in altre città in una dimensione di incontro tra mondi limitrofi in cui il tempo si ferma».
 
L’atmosfera di Fourghetti, a tratti voyeuristica, ricorda quella del salotto italiano, archetipo dell’incontro e dell’intimità familiare. L’interno è caratterizzo da uno spirito ricercato ed eclettico, che recupera arredi della storia del design italiano, mescolandoli a elementi vintage e objects trouvés. È un mix & match di oggetti e complementi d’arredo che appartengono a stili ed epoche diverse, di superfici grezze che competono con quelle preziose, dove gli specchi riflettono all’infinito la presenza delle persone e la ritualità dei loro incontri.



«Fourghetti nasce con l’idea di essere un luogo attraversato dalla globalitá e dalla tradizione», afferma l’architetto Davide Fabio Colaci. «Un corto circuito tra classico e moderno, tra informale e ricercato, un habitat immersivo capace di parlare alla dimensione fisica e spirituale della nostra esistenza. Stili, materiali e textures fanno parte di unico mondo: quello dell'esperienza».

La cucina, cuore pulsante di Fourghetti, sarà uno spazio di lavoro e di ricerca, visibile dalla sala attraverso un’apertura geometrica, che svela l’opera della brigata. Nella creazione di opere culinarie lo chef Bruno Barbieri sarà affiancato dal fidatissimo chef Daniele Simonetti.  Da Fourghetti si potrà gustare una cucina tipica e tradizionale attenta alla ricerca, alla sperimentazione e alla creatività per far conoscere nuovi gusti e nuovi sapori. Una cucina dove la regionalità avrà un ruolo importante (che non vuol dire a Km 0, ma ricerca del prodotto e della sua tipicità) e incontrerà le sfumature dei Paesi Arabi e del Basso Mediterraneo.

Fourghetti è un ritorno al passato con la rivisitazione di grandi classici: le polpette, le lasagne, i tortellini, attraverso le contaminazioni dei diversi territori con le loro spezie, elisir, estratti. Oltre che sui sapori, la ricerca si sviluppa nel rispetto assoluto della stagionalità, sulla ricerca di giochi di consistenze diverse e su abbinamenti innovativi tra portate e beverage.
 
Infine, Fourghetti è anche locanda. Quattro camere e una suite che possono ospitare e accogliere i clienti e gli habitué del ristorante. Un ambiente molto semplice e confortevole per un breve soggiorno o la permanenza di una notte. Lo stile vuole ricordare la tipica ospitalità bolognese, fatta di gesti spontanei che supera qualsiasi lusso e ornamento.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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