Abbiamo chiesto al presidente di Aica (Associazione italiana Confindustria alberghi) e vicepresidente di Federturismo, Giorgio Palmucci, un commento sulla approvazione della legge di Stabilità al cui interno è contenuta la conferma dell’estensione del bonus delle eco-ristrutturazioni a condomini e alberghi. Sono state prorogate di altri tre anni le agevolazioni fiscali previste per chi ristruttura una casa (detrazione Irpef al 50%) e per chi migliora l’efficienza energetica degli edifici (detrazione al 65%). Il bonus alberghi era stato confermato dalla legge di Stabilità 2016 ed è utilizzabile anche insieme ai bonus di cubatura dei piani casa regionali. Stando a quanto disposto dalla manovra finanziaria, quindi, si può ristrutturare un albergo aumentando la cubatura e usufruendo del bonus del 30%.
Presidente Palmucci, il governo si dimette ma lascia buone notizie per il settore alberghiero e dell'ospitalità?
Un atto importante quello della proroga del bonus alberghi. Lo abbiamo sempre pensato, sin da quando venne introdotto l'anno scorso e fu molto apprezzato da tutto il comparto alberghiero. Pertanto quando ho sentito l'annuncio fatto a Bari dal Presidente del Consiglio, abbiamo pensato che non si trattasse più di un'operazione spot, ma di qualcosa di lungo periodo. La notizia di oggi lo conferma. Bene.
Possiamo definirlo un supporto concreto al settore turistico?
Ritengo che il mondo alberghiero debba rispondere sempre meglio alle esigenze del turista e questo atto del Governo è un aiuto concreto. Con questo bonus la categoria degli albergatori può soddisfare meglio una domanda sempre più esigente. Ci auguriamo che l'intervento diventi strutturale, allargato ai 34mila albergatori italiani che ne hanno molto bisogno per riqualificare l'offerta.
Presidente, la domanda di bonus ha però superato l'offerta...
Vede, è stato interessante per tutti gli operatori, non solo per i grandi. Il problema è che il primo anno l'importo è stato bruciato in meno di un minuto con il meccanismo del "click day". Apprezzato quindi, ma insufficiente. Avevamo chiesto di cambiare sistema, ma non è accaduto. In ogni caso lo riteniamo un passo positivo.
Se il prossimo governo avesse il turismo come asset cosa chiedereste come azione prioritaria?
In primo luogo meno burocrazia, che ci strozza. In secondo luogo, un testo unico per il comparto. Serve semplificazione sulle classificazioni delle strutture per renderle coerenti con gli standard internazionali. Se un turista vede tre stelle deve trovare il medesimo standard in tutta Europa.
E per promuovere il Paese come destinazione turistica?
È necessario promuovere la destinazione Italia come valore. Dobbiamo smettere di andare in ordine sparso e scoordinato. Lago, mare, cultura e territori regionali sono tutti elementi della medesima destinazione: l'Italia. Se la promozione è parcellizzata non serve a nulla, come visto al Travel Market di Londra. Uno spreco di risorse incomprensibile per il turista straniero e anche per noi. Un modo sciocco di sperperare risorse.
Ma l'Enit non dovrebbe svolgere questo compito?
L'Enit non ha mai funzionato nonostante la riorganizzazione.