La settimana della cucina italiana nel mondo (21-27 novembre) inaugura con un’anteprima a Dubai, negli Emirati Arabi, dal 7 al 17 novembre. Qui si terrà l’8ª edizione dell’“Italian cuisine & wines world summit”, che avrà tra i suoi protagonisti anche uno dei piatti più conosciuti del made in Italy: la pizza. In questo contesto si terrà la 10ª edizione di “
PizzaUp” (8-10 novembre), il simposio tecnico sulla pizza italiana organizzato annualmente da Università della Pizza nell’antico
Molino Quaglia, quest’anno per la prima volta all’estero e in collaborazione con l’
Italian cuisine world summit, ad oggi il più influente evento di promozione della gastronomia italiana all’estero, promosso da
itchefs-gvci.com, il network di oltre 2.500 chef italiani che lavorano in oltre 70 Paesi nel mondo.
Nove anni di PizzaUp, partendo dal lievito madre vivo (2007) fino all’incontro della pizza con l’alta cucina (2016), passando per il Manifesto della pizza italiana contemporanea (2012) formulato e sottoscritto dai più influenti giornalisti enogastronomici italiani. Quali temi affrontare dopo il lievito madre, le farine, il calore, la germinazione assistita dei cereali, la codifica degli impasti che disegnano le tradizioni dei territori d’Italia, l’importanza degli aspetti nutrizionali e del gusto rispetto alla spettacolarità dei pizzaioli funamboli? Quale futuro per la pizza italiana?
«Per rispondere a questo interrogativo - spiega
Piero Gabrieli, ideatore di PizzaUp assieme a
Chiara Quaglia - dobbiamo guardare fuori, oltre l’Italia, e cogliere i cambiamenti che maturano in un mondo di contaminazioni continue, frutto di stimoli alimentari multietnici che spesso sottovalutano il ruolo del cibo come legante culturale di un popolo. La globalizzazione è una realtà e la tutela della diversità una necessità. Certamente per noi italiani, che viviamo in dimensioni ancora a misura d’uomo. Diversamente da aree del mondo dove l’uomo è sempre più piccolo rispetto ai progetti e ai luoghi nei quali lavora e vive il suo tempo libero. La 10ª edizione di PizzaUp sarà esperienza totale del nuovo, per aprire la mente a modi di vivere, anche l’alimentazione, che stanno influenzando i consumatori di età giovane e intermedia».
Piero Gabrieli e Chiara Quaglia
Con incontri tecnici, testimonianze e dibattiti, pizzaioli e chef prestigiosi, giornalisti, fianco a fianco per ridare chiarezza a idee confuse da un passato di puro consumismo alimentare. Ripartendo da un cibo naturale e sano che rappresenta compiutamente la nostra dieta mediterranea: la pizza italiana contemporanea che insegna a usare la natura per vivere meglio.
Tre i giorni di lavoro dedicati alla pizza, dall’8 al 10 novembre, in cui si alterneranno sessioni tecniche di lavoro con chef e pizzaioli come Renato Bosco, Corrado Scaglione, Giovanni Marchetto, Gennaro Nasti, Beniamino Bilali, Massimo Giovannini, Lello Ravagnan, Antonio Pappalardo, Tony Nicolini, Franco Pepe, Simone Padoan, Giulia Miatto, Fortunato Ostacolo, Luigi Acciaio, la tecnologa Federica Racinelli, e con i giornalisti Francesca Romana Barberini, Eleonora Cozzella, Paolo Marchi ed Enzo Vizzari: assieme a tutti loro si disegnerà la pizza del futuro. Apriranno i lavori Rosario Scarpato, presidente di Icws, Chiara Quaglia e Piero Gabrieli, ideatori di PizzaUp.
PizzaUp a Dubai sarà possibile grazie alla collaborazione tra Università della Pizza e Italian cuisine world summit. Per maggiori informazioni:
www.molinoquaglia.org -
www.pizzaup.it.