Storia, vino, territorio e spettacolo. Le quattro parole perfette per riassumere il Basilicata Wine Festival. La manifestazione, che si è svolta a Venosa (Pz) la cittadina del famoso poeta latino Orazio, ha avuto l’obiettivo di promuovere le eccellenze lucane regalando una due giorni ricca di eventi.
Dagli espositori delle più famose cantine vitivinicole della zona (Cantine del Notaio, Re Manfredi, Cantina di Venosa, Donato D'Angelo, Bonifacio, Elena Fucci...) allo show cooking dello chef Simone Rugiati, passando per le esibizioni delle cantanti Serena Brancale e Roberta Carrese concludendo con l’asta di beneficenza presieduta dalla madrina d’eccezione Valeria Marini, il cui ricavato è stato devoluto alla cooperativa Onlus il filo d’Arianna.
Ma non solo gli eventi sono stati protagonisti del Festival, poiché il vero confronto e la vera sfida hanno animato il dibattito del convegno “Dalla Docg dell’Aglianico del Vulture a Matera capitale Europea della cultura 2019”. L’incontro, svoltosi alla presenza del sindaco di Venosa, del presidente dell’enoteca regionale lucana Paolo Montrone delle autorità politiche della Basilicata e dei produttori della zona ha voluto aprire il dibattito sulla visibilità della regione, sulle migliori vie d’azione per il suo rilancio e su come arrivare preparati per Matera Capitale della Cultura 2019.
Parlando di numeri e di progressi, innanzitutto dal 2015 l’Aglianico del Vulture ha conquistato la denominazione di Docg e negli ultimi vent’anni le aziende vitivinicole, operanti sul territorio del Vulture, sono arrivate a essere circa cento con una ristrutturazione di più di 2mila ettari di vitigni. La sfida che viene lanciata è quella di investire in comunicazione, di far conoscere un territorio particolare da sempre sopraffatto da due colossi come la Campania e la Puglia che nel tempo ne hanno oscurato la bellezza e l’unicità.
La speranza è inoltre di poter realizzare strade a scorrimento veloce, integrare i collegamenti nella provincia di Potenza anche in vista di Matera 2019, innovare la logistica attraverso bus o collegamenti per far sì che la regione sia raggiungibile in poco tempo da tutte le parti d’Italia ma ciò potrà essere possibile solo credendo fortemente nello spirito di squadra, sull’aiuto delle istituzioni e sulla promozione del territorio da parte dei produttori e dei lucani stessi.