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Lega all’attacco sulle “quote latte” Interrogazione a Bellanova

Quattro senatori leghisti, tra cui l’ex ministro alle Politiche agricole Gian Marco Centinaio, si sono rivolte all’attuale Ministro chiedendo di interessarsi con estrema attenzione ai produttori di latte bovino.

18 febbraio 2020 | 18:58

«Abbiamo presentato un’interrogazione al Ministro Bellanova per capire quali misure vorrà adottare per tutelare i produttori di latte bovino che pagano un clima di assoluta incertezza dopo i pronunciamenti dell’autorità giudiziaria italiana ed europea sulla vertenza delle cosiddette “quote latte“». Lo hanno detto i senatori della Lega Gian Marco Centinaio, già ministro delle Politiche Agricole, Gianpaolo Vallardi, presidente della commissione Agricoltura, Giorgio Maria Bergesio, capogruppo della Lega in Commissione Agricoltura e Rosellina Sbrana, membro della commissione.

Torna d'attualità la questione quote latte (Lega all’attacco sulle quote latte Interrogazione a Bellanova)

Torna d'attualità la questione quote latte

«Cosa intende fare questo Governo per risolvere la questione delle multe per il prelievo supplementare, visto che prima il Consiglio di Stato, poi la Corte di giustizia europea hanno bocciato il calcolo delle multe comminate negli anni al nostro Paese? - chiedono gli esponenti leghisti - Prima delle sentenze infatti, per tutelare gli allevatori la Lega al governo aveva fatto approvare un decreto legge che sospendeva le procedure di riscossione coattiva degli importi relativi al prelievo supplementare di latte. Nel frattempo la materia è stata più volte oggetto di interventi giurisprudenziali, sia a livello nazionale che europeo, che hanno necessariamente riaperto una riflessione sul quadro normativo di riferimento con l’istituzione di una Commissione ministeriale di verifica che, ad oggi però, non risulta ancora avere avviato i propri lavori. Così oggi lo Stato nonostante tutto, decide di andare ugualmente all’incasso. Un gesto ignobile che dimostra ancora una volta, come questo governo sia distante dal mondo produttivo e dalle reali necessità del Paese. Prima vanno a casa, meglio è per tutti».

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