Rum, gin, agrumi, caramello salato, scorze d'arancia siciliana: quest'anno la Pasqua si festeggia con cinque colombe artigianali che offrono interpretazioni diverse di un grande classico. Dalla Colombrilla® dei fratelli Fiorentini a Viterbo, alla Colomba al Gin di Antica Pasticceria Muzzi, passando per le creazioni firmate da Antonino Cannavacciuolo, Marchesi 1824 e Olivieri 1882, ecco i dolci da forno da tenere d'occhio (e d'assaggio) durante le feste.
Cinque colombe artigianali da non perdere per la Pasqua 2025
Colombrilla® - Pasticceria Alba (Viterbo)
Partiamo da Viterbo, dove la Pasticceria Alba ha dato vita a un grande lievitato originale, marchio registrato, che per la famiglia Fiorentini rappresenta la versione pasquale del già noto Pansucchio. «Anche per la Pasqua volevamo un dolce un po' fuori dal comune e vista la bontà del Pansucchio abbiamo pensato di replicare e dare vita ad un altro grande lievitato a base di rum, marroni candidi e cioccolato fondente» racconta Ermanno Fiorentini. Nasce così la Colombrilla®, “sorella ubriaca del Pansucchio”, chiamata così proprio per via della sua seducente nota alcolica.

Pasqua 2025: la Colombrilla di Pasticceria Alba
L'impasto, preparato con farina, lievito madre vivo, vaniglia in bacca e burro, è arricchito con rum dei Caraibi, marroni canditi e cioccolato extrafondente, poi rifinito con la classica glassa alle mandorle. Tutto è realizzato a mano, con il lievito madre di famiglia rigenerato ogni giorno da oltre 70 anni. «Era il 1954 quando nostro padre creò il suo lievito madre - racconta Fiorentini - diventando il primo pasticcere artigiano di Viterbo a specializzarsi e a sfruttarne le sue proprietà. Nessuno ci avrebbe mai scommesso e invece proprio quel lievito ha compiuto 70 anni e oggi come ieri me ne prendo cura con rinfreschi giornalieri».
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Colomba al Gin - Antica Pasticceria Muzzi (Foligno, Perugia)
Sempre sul fronte dei dolci alcolici, ma con un tocco glamour, Antica Pasticceria Muzzi presenta la Colomba al Gin, novità 2025 della linea “Imbibiti”. Questo lievitato nasce dalla collaborazione con Milano Élite Dry Gin, distillato premiato ai Gin Awards 2023. La ricetta mescola cubetti di limone canditi e una bagna al gin lasciata riposare per 48 ore, per permettere al distillato di fondersi con l'impasto.

La Colomba al Gin di Antica Pasticceria Muzzi
Tutto è basato sul lievito madre dell'azienda, curato da oltre 80 anni. Il risultato è una colomba pasquale pensata per chi ama uscire dai soliti schemi, ma senza rinunciare alla tradizione. Fa parte della stessa linea anche la colomba con amarena e bagna allo Cherry. Consiglio per l'assaggio? Capovolgerla per dieci minuti prima del taglio, in modo che la bagna si distribuisca meglio.
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Colomba classica - Olivieri 1882 (Arzignano, Vicenza)
C'è poi chi punta sulla ricerca tecnologica applicata all'artigianato, come Olivieri 1882. I fratelli Olivieri, dalla storica sede di Arzignano, propongono una colomba che unisce il sapere familiare a una gestione produttiva all'avanguardia, pensata anche per l'export. A colpire subito è la pasta: gialla, ariosa, fondente in bocca, grazie alla presenza di una percentuale di tuorli quattro volte superiore a quella prevista dal disciplinare.

La Colomba classica di Olivieri 1882
Risalta anche la pienezza del burro, un burro di centrifuga ottenuto da latte fresco, che dona sentori di biscotteria e latte caldo, mentre la vaniglia Bourbon in bacca si inserisce con discrezione senza coprire i toni del cereale e del lievito madre. Il tutto è frutto di una lievitazione che dura quattro giorni, con due impasti e due fasi di riposo. Altri punti di forza? Ottima conservabilità - resta umida anche dopo giorni - e un equilibrio negli zuccheri che evita ogni eccesso di dolcezza.
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Colomba di agrumi - Antonino Cannavacciuolo (Borgomanero, Novara)
Anche Antonino Cannavacciuolo rimane fedele all'impasto classico, ma con l'aggiunta di una forte identità mediterranea. La sua Colomba classica mette al centro gli agrumi, con scorze di arancia candita e paste di limone e mandarino che profumano tutto l'impasto. Una dolcissima creazione che celebra i sapori più tradizionali della Pasqua, riuniti in un morbido impasto candito. Il suo profumo agrumato si sprigiona attraverso la freschezza di arancia, mandarino e limone, che si uniscono a deliziosi cubetti di scorza d'arancia candita.

La Colomba agli agrumi di Antonino Cannavacciuolo
A incoronare la colomba classica dello chef Cannavacciuolo, una deliziosa glassa di mandorle e granella di zucchero. La lievitazione è naturale, come da disciplinare, e gli ingredienti parlano da soli: burro, miele, vaniglia, farina di nocciole, mandorle intere, glassa con armelline. La shelf-life è di quattro mesi, ma una volta aperta va consumata in pochi giorni per apprezzarne al meglio la fragranza. Il peso è di 750 grammi.
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Colomba classica - Marchesi 1824 (Milano)
Chiude la rassegna una proposta che guarda alla classicità con uno sguardo elegante e una selezione di materie prime di altissimo livello: la Colomba Marchesi 1824. Dietro l'apparente semplicità di questo dolce si nasconde un lavoro artigianale di oltre 48 ore, con lievito madre naturale rinfrescato più volte al giorno, farina di frumento di prima scelta, tuorli d'uovo da galline allevate all'aperto, burro delle colline piemontesi, miele italiano, scorze di arancia siciliana candite e vaniglia Bourbon del Madagascar.

La Colomba classica di Marchesi 1824
All'assaggio, la croccante glassa alle mandorle si spezza sprigionando aromi zuccherini, mentre l'interno rivela un impasto soffice e profumato. Un dolce che racconta la storia della colomba pasquale, tra leggenda e artigianalità, con l'eleganza che da sempre contraddistingue la casa milanese.
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Insomma, cinque colombe diverse tra loro, ma accomunate da una ricerca costante della qualità e da una lavorazione autenticamente artigianale. Che si scelga il rum o il gin, la ricotta o il lampone, l'importante è che a Pasqua ci sia un dolce capace di raccontare una storia. Per l'occasione, vi raccomandiamo poi altre creazioni che abbiamo pubblicato qui nei giorni scorsi: