Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
sabato 25 maggio 2024 | aggiornato alle 19:05| 105409 articoli in archivio

Il giornalista faccia informazione seria

Renato Andreolassi
di Renato Andreolassi
12 ottobre 2018 | 15:05

Parlando con i ristoratori la frase che mi sono sentito ripetere spesso è che molti giornalisti mangiano e soggiornano gratis nei loro locali con la scusa di recensirli senza poi scrivere nemmeno una riga.

A Milano lunedì scorso in Regione Lombardia, agli Stati generali dell'informazione turistica e agroalimentare la frase è stata pronunciata dai massimi rappresentanti della nostra categoria. E considerazione mai fu più veritiera.

(Il giornalista faccia informazione seria Il mestiere non prevede le marchette)

La stilettata è arrivata durante i saluti introduttivi senza provocare particolari reazioni fra gli oltre 200 partecipanti al corso dedicato all’analisi e all'approfondimento del valore e dell'importanza del cibo italiano. Il presidente lombardo dell'Ordine dei Giornalisti Alessandro Galimberti, con la dovuta diplomazia, ha rimarcato il difficile confine che esiste fra informazione, pubblicità occulta e, come si suol dire in gergo, “marchette” vere e proprie, che rischiano di squalificare anche coloro che cercano di svolgere con obiettività e professionalità il lavoro di critico enogastronomico.

Lungi da me dal voler esprimere giudizi, certo è che la considerazione/autocritica emersa durante il corso, come ha detto un relatore, è stata chiara come raramente avviene in altri settori. «Dobbiamo batterci per mantenere in vita anche in futuro l'Ordine - ha detto Galimberti - perché ci viene invidiato a livello internazionale ed è un organismo fondamentale per la tutela della nostra categoria».

© Riproduzione riservata