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Scatta il controllo Green pass del personale anche per bar e ristoranti. Ecco come procede

Il primo giorno di controlli è andato bene stando al giro d'Italia dei locali effettuato da Italia a Tavola. Quasi tutti i dipendenti sono vaccinati, i datori di lavoro lo sapevano, poco il tempo perso. La speranza è che il ritorno in ufficio favorisca i pranzi di lavoro e delle colazioni

di F. Biffignandi e N. Grolla
15 ottobre 2021 | 13:01
Tutto liscio in bar e ristoranti Bar e ristoranti, 90% di lavoratori vaccinato e il controllo del green pass è rapido

I numeri snocciolati dalla Fipe nei giorni scorsi lo avevano detto: circa 30-40mila lavoratori dei pubblici esercizi, il 10% del totale, sprovvisti di Green pass. E da un giro d'Italia effettuato venerdì mattina da Italia a Tavola, al momento dell'entrata in vigore della certificazione per accedere ai luoghi di lavoro, sono arrivate le conferme. Cosa significa? Che ancora una volta il mondo della ristorazione si è dimostrato ligio alle regole; ma anche che il controllo all'inizio del turno di lavoro è stato semplice e rapido, nessun ritardo segnalato, nessuna difficoltà.

Del resto bar e ristoranti sono costretti a chiedere il Green pass ai clienti già dall'1 settembre, per cui una certa dimestichezza con la tecnologia studiata per le verifiche c'era già.

Iniziamo la nostra indagine proprio dai bar che, per motivi di apertura di prima mattina, sono quelli che più dei ristoranti e di altre attività si sono dovuti confrontare con la novità.

Milano, al Magenta tutti vaccinati da agosto. Nessun problema per i controlli

Al bar Magenta di via Carducci a Milano, uno dei più storici della città, i circa 50 dipendenti sono tutti vaccinati dal primo agosto e la vivavoce del dipendente intervistato, preso dal servizio frenetico dal mattino, conforta con un laconico: «Tutto bene, non c'è stato nessun intoppo».

Il 90% dei lavoratori è vaccinato Bar e ristoranti, 90% di lavoratori vaccinato e il controllo del green pass è rapido

Il 90% dei lavoratori è vaccinato

Roma, il Domi's falcidiato dal Covid

Dalla capitale dell'economia a quella istituzionale, Roma. Il Domi’s di via Flavio Domiziano ha pagato caro le varie chiusure dettate dalla pandemia: «Eravamo in 5 prima del Covid - dice la titolare Katia Vincenzetti - ora siamo in due, i proprietari. Siamo vaccinati e in pochi per cui non c'è stato nessun problema. Speriamo che con lo stop allo smart working si riprenda a pieno regime».

Bari, c'è chi deve controllarsi... da solo

Particolare la situazione di chi è rimasto da solo, o quasi. Succede ad Antonio Pizzuto, del Bar Caffetteria di Bari. «Sono da solo a mandare avanti il locale - spiega - è una piccola caffetteria e sono ormai in pensione, quindi ce la faccio e ho resistito al Covid. Sono vaccinato, non c'è stato bisogno di alcun controllo: per me è rimasto tutto come ieri. Se verranno a chiedermelo da fuori, la polizia, mostrerò il Green pass che ho regolarmente».

A L'Archivio di Venezia tutto semplice

Due soci "superstiti" anche al bar L’Archivio di Venezia, di Fondamenta Frari e pratiche di controllo quasi nulle per ovvi motivi: «Siamo in due e tutti e due vaccinati - spiega il titolare, Tiziano Pompeo - per cui da parte nostra è tutto semplice. La gente anche è abituata, il 70% dei clienti è fisso per cui sa bene come funziona».

Bologna, vaccinati perchè obbligati

Pure a Bologna, al bar Bologna di via Sant’Isaia la "baracca" riescono a mandarla avanti in due. Uno di questi è Ruggero Rossini che ammette di essersi perchè costretto, per poter lavorare senza intoppi: «Entrambi abbiamo fatto il vaccino - spiega - per cui nessuna novità per noi così come nessun problema abbiamo con la gente che entra: solo uno ha chiesto se poteva consumare all'interno e con quali modalità. Il vero problema è che i clienti di una volta non ci sono più, prima c'erano quelli che spendevano anche 50 euro a settimana, ora passano dal bar e ci salutano, proseguendo. Le famiglie sono in difficoltà e il futuro è una grande incognita».

Clienti ormai abituati a mostrare il pass Bar e ristoranti, 90% di lavoratori vaccinato e il controllo del green pass è rapido

Clienti ormai abituati a mostrare il pass

Firenze, l'importanza di sapere chi è vaccinato

Anche i bar con più dipendenti, comunque, non hanno avuto intoppi. Lo segnala anche Serena Bati che lavora al bar San Pancrazio di via della Spada 37, a Firenze. «Siamo in quattro e tutti vaccinati - ha detto - così non abbiamo avuto nessuna perdita di tempo».

A Torino controlli ad ogni inizio turno

Più dipendenti significa anche lavorare su più turni. Succede al Bar Zucca, di via Gramsci 10, a Torino. «Siamo 16 dipendenti - spiega Pierpaolo Orru, un dipendente - e siamo tutti vaccinati. Il direttore controlla il Green pass a inizio turno e per quanto riguarda questa prima mattinata è andato tutto bene. Se cambierà qualcosa senza smart working? Non credo».

Bar Marocco di Palermo, solita routine, nessun intoppo

Sei dipendenti al Bar Marocco di via Vittorio Emanuele, a Palermo e anche qui tutti e 6 vaccinati per cui, come riferiscono dal locale, mattinata che è iniziata con qualche secondo di controllo e poi è tornata ad essere quella di sempre.

A Napoli tutto ok, ma si spera nel ritorno in ufficio

Idem a al Napoli Caffè, in via Paduia a Napoli. «Siamo in 4 - commenta il titolare, Antonio Barone - tutti vaccinati. Nessun problema tra di noi, qualcuno invece tra i clienti perchè ancora c'è chi il Green pass non ce l’ha. Speriamo che i lavoratori, una volta tornati in ufficio, tornino anche nei bar».

Genova, al Renoir si naviga a vista

Fuori dal coro, almeno stando alle voci intervistate, il bar bistrot Renoir di Genova. «Siamo in cinque nel nostro locale - spiega il titolare Ghigo Simonetti - e andiamo avanti a tamponi al momento. Abbiamo controllato il Green pass a inizio turno comunque e non c'è stato alcun intoppo».

Dai bar, ai ristoranti dove il servizio inizia a pranzo, ma l'arrivo al lavoro avviene con largo anticipo.

Foster di Trento, controlli uguali ai clienti

Iniziamo il nostro tour da Trento, al Foster: «Noi tra i vari locali siamo in 60 dipendenti - ha detto il titolare, Nicola Malossini -. Senza vaccino ne abbiamo 5 che fanno il tampone. In servizio ne abbiamo due e entrambi vaccinati. Utilizzeremo il totem per il controllo dei clienti anche per i dipendenti. Quotidianamente controlleremo chi deve fare il tampone, per i vaccinati invece andiamo sul sicuro. Pagare i tamponi ai dipendenti? No, il Green pass è uno strumento per restare aperti dopo un anno e mezzo chiusi e milioni persi. Il dipendente è libero di scegliere, ma il vaccino è gratis...».

La Griglia di Verona, da tempo già in regola

Da Trento a Verona a La Griglia: «Siamo tutti vaccinati - spiega Ronny Chera, il titolare - e quindi tutti ovviamente con Green pass già pronto. Utilizzeremo Verifica C19 per il controllo così come accade per i clienti. In totale sono 8 i dipendenti, compreso me che sono il titolare. Diversamente dagli altri locali, siamo riusciti a procedere senza problemi fin da subito nel rispetto delle norme di sicurezza».

Gioca e Parti

Osteria della Fragoletta di Mantova: responsabilità tra lavoratori e clienti

A Mantova Giuseppe Maddalena è titolare dell'Osteria della Fragoletta ed è molto sereno: «Noi il controllo lo facciamo a 6-7 dipendenti - ha spiegato - tutti vaccinati, tutti in regola. Tra i clienti, chi non aveva gree pass, non entrava a mangiare, chi l'aveva si presentava già con la certificazione in mano».

Si conta sul rientro in ufficio Bar e ristoranti, 90% di lavoratori vaccinato e il controllo del green pass è rapido

Si conta sul rientro in ufficio

Furfanti di Ravenna: Verifica C19 anche per tutti

Scendendo sulla costa adriatica, arriviamo ai Furfanti di Ravenna dove i 10 dipendenti sono tutti vaccinati e controllati con Verifica C19 a inizio turno, così come avviene agli ingressi dei clienti.

Al Bacio di Perugia, controllo al primo giorno poi basta

Il conoscere già chi è vaccinato e chi no rappresenta un grande vantaggio, nonostante il Governo raccomandi il massimo riserbo sulla privacy. Al Bacio di Perugia non hanno dubbi: «Siamo dodici persone, tutte vaccinate, d'altronde se si vuole lavorare questa è l'unica strada. Il controllo lo facciamo una volta sola, non occorre la verifica tutti i giorni».

 

Torpedine Fish Restaurant a San Benedetto del Tronto, meno lavoro per clienti non vaccinati

Preoccupazione per i clienti persi, non per i dipendenti. Questo il riassunto dell'umore di Massimo Cilenti titolare di Torpedine Fish Restaurant a San Benedetto del Tronto: «Io e i 4 dipendenti siamo tutti vaccinati. Per quanto riguarda il vaccino c’è ancora una buona percentuale di persone che non si è vaccinata e così perdiamo un po’ di lavoro. Per quanto mi riguarda sono fortunatissimo: il controllo non sarà quotidiano, io sono il titolare e so benissimo come stanno le cose».

La Grotta Zì Concetta di Campobasso: tutti sulla stessa linea

Anche a Campobasso Fabio Gianfelice, titolare de La Grotta Zì Concetta ha la strada spianata in quanto a controlli sui lavoratori: «Noi abbiamo una brigata piccola - dice - e ho già la certezza di chi è vaccinato e ha il Green pass. Per la parte burocratica ci prenderemo del tempo, qualche ora. Per la parte sostanziale però siamo già a posto. Siamo in sei persone per noi quindi è più facile controllare, non abbiamo fretta. Per fortuna non abbiamo avuto neanche nessun problema nell’avvicinamento a questa data, la vediamo tutti allo stesso modo. Per quello che c’è dato sapere questo è l’unico modo per restare aperti. Anche perché noi ci occupiamo di portare piatti e dobbiamo fidarci degli scienziati».

Osteria MateraMì Matera: controlli la mattina e la sera

Al momento dell'intervista, l'Ostera MateraMì non ha ancora avviato il servizio pranzo: «I ragazzi sono tutti vaccinati i ragazzi, ma aspettiamo di aprire per il pranzo per capire quanto sarà gravoso questo controllo. Siamo comunque abituati al controllo dei clienti, quindi dovrebbe essere una nuova normalità ormai. Noi siamo cinque e siamo tutti d’accordo sul fatto che vaccinarsi sia un atto di responsabilità. Controlleremo in ogni caso sia la mattina che la sera, tutti i giorni, come ci hanno detto di fare. Una cosa un po’ cervellotica, va detto, ma almeno dovremmo metterci poco tempo visto che siamo in pochi».

Al Maniero di Aosta, tutto in famiglia

Ancor meno problemi per Emanuela Righetti, co-titolare del Ristorante al Maniero, ad Aosta: «Siamo in famiglia 8 in tutto, tutti vaccinati. Proprio perché siamo pochi abbiamo vissuto insieme la scelta di vaccinarci. Nel primo lockdown abbiamo sempre fatto il tampone e non abbiamo mai avuto problemi, ma ne abbiamo sempre parlato. Sono fortunata, mi sento una privilegiata perchè sento colleghi con problemi di chi arriva tardi con il tampone e fa saltare il servizio».

Il Girone dei Golosi di Cosenza, rispettiamo le regole, ma siamo logorati

Fondamentale il comune accordo in brigata, clima che si respira anche a Il Girone dei Golosi di Cosenza: «Per noi non è cambiato nulla - dice il titolare Nicola Borrelli - tutti i 10 dipendenti sono vaccinati, nessuno dovrà sottoporsi a tampone e per questo non verificheremo il green pass ogni giorno. Piuttosto procederemo a campione. Anche se ormai ci siamo abituati: fra limitazioni, controlli, app di verifica, metro di distanza, ecc. Certo, questo non vuol dire che non siamo anche un po’ logorati da tutto queste limitazioni, ma non ci asterremo dal fare il nostro ruolo di bravi cittadini. Piuttosto, ci aspettiamo un cambio di passo dalle Istituzioni. C’è una percezione che secondo chi decide il virus sia nato in un piatto, in un cocktail. Mentre il trasporto pubblico locale procede pieno zeppo di persone. E noi dobbiamo rimetterci in capacità di lavoro».

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