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Dehors e tavolini in zone storiche? A Milano serve il sì delle Belle Arti

19 febbraio 2021 | 10:08

Se la famosa canzone diceva “che fretta c’era”, ora più che mai tutti invocano l’arrivo della primavera. E che sia benedetta visto che con le sue temperature miti potrebbe influire positivamente sulla minore diffusione del virus, ma anche perché, colori e Rt permettendo, potrebbe portare i tanto attesi tavolini e dehors che l’anno scorso hanno regalato una boccata d’ossigeno a bar e ristoranti in ginocchio.

Così, le grandi città in particolare, ma non solo, sono in fermento. E se a Roma Virginia Raggi e il Campidoglio hanno proposto di cancellare la Cosap (la tassa per l’occupazione di suolo pubblico) fino a dicembre anche a Milano ci sono delle novità in materia. Il Comune vuole certamente replicare il modello dell’anno scorso, ma ha aggiunto qualche regola in più. Oltre al regolamento di massima su estetica e dimensioni delle occupazioni, in vista della scadenza dei termini della legge nazionale (il 31 marzo) è stato, infatti, stilato un accordo con la Soprintendenza per indicare le aree dove sarà richiesto un parere preventivo delle Belle Arti su sedie e tavolini.

Incognita invece per la Cosap che è azzerata dal governo fino a fine marzo - Dehors e tavolini in zone storiche? A Milano serve il sì delle Belle Arti

Incognita invece per la Cosap che è azzerata dal governo fino a fine marzo

In alcune zone serve il consenso delle Belle Arti
Nelle zone di Santa Maria delle Grazie, Sant’Alessandro, Sant’Ambrogio, le Colonne, la Scala, il Duomo, il Castello, l’Arco della Pace, Cordusio, i Giardini Sempione e Montanelli, i dehors dovranno, infatti, essere autorizzati dalla Soprintendenza nel caso dovessero invadere i sagrati delle chiese o i luoghi storici e monumentali. «La semplificazione favorisce l’iter procedurale delle occupazioni “leggere”», dice il protocollo firmato tra il Comune e la soprintendente Antonella Ranaldi.

Cosap: Palazzo Marino sta pensano a sconti
Incognita invece per la Cosap che è azzerata dal governo fino a fine marzo. Se è improbabile che ci sia la proroga fino a dicembre, Palazzo Marino sta, comunque, studiando forme di agevolazioni e sconti in favore degli esercenti.

Da gennaio a febbraio a Milano 152 nuove domande
Intanto a Milano le richieste di nuove concessioni non si sono fermate. Da gennaio a metà febbraio sono state 152 le domande per nuovi dehors in città, col totale che ha ormai superato le 2.700 unità.

«L’estate scorsa - commenta l’assessore all’Urbanistica del Comune Pierfrancesco Maran al Corriere della Sera- attraverso le nuove norme dei tavolini abbiamo convinto tanti bar e ristoranti a riaprire, cambiando in maniera importante lo spazio pubblico di Milano. Anche in questi giorni di zona gialla notiamo che nonostante le temperature a pranzo moltissimi preferiscono sedersi fuori. Fa parte delle nuove abitudini e nuovi modi di vivere la città e quindi stiamo andando verso regole che rendono questi aspetti definitivi».

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