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Mangiare nella giungla: l’esperienza speciale del Tamarind Springs

Leonardo Felician
di Leonardo Felician
02 dicembre 2025 | 07:30

A Kuala Lumpur, capitale della Malesia, nel quartiere di Ampang dietro a un campo da golf si nasconde uno dei ristoranti più insoliti del sudest asiatico. Raggiungere Tamarind Springs è già parte dell'esperienza. Dalla città un po’ caotica di Kuala Lumpur si percorre la strada per Ampang, si supera il posto di guardia del complesso residenziale Taman Tun Abdul Razak e si costeggia il campo da golf per circa tre minuti. Il parcheggio è piccolo, discreto. Poi inizia la discesa a piedi: gradini di terracotta illuminati alla sera da candele tremolanti, vegetazione che si infittisce, umidità che sale, un vero ingresso nella giungla: quando finalmente si arriva al ristorante, si ha la netta sensazione di essere entrati in un altro mondo.

Mangiare nella giungla: l’esperienza speciale del Tamarind Springs

La sala del ristorante Tamarind Springs

Una posizione immersa nella foresta di Ampang

La posizione è il primo atout: il ristorante sorge all'interno della riserva forestale di Ampang, a ridosso di un’area protetta dove vivono in libertà una quantità di animali, compresa una gran varietà di uccelli, tantissime scimmie e in particolare i macachi, numerosi serpenti, tra cui abbondano i pitoni; c’è chi dice di aver visto qualche cobra e perfino le rarissime tigri asiatiche, specie superprotetta che conta solo un paio di centinaia di esemplari in tutta la Malesia. Una localizzazione così, lontano dai flussi turistici, difficile da trovare, raggiungibile solo in auto, immersa nella giungla, sembra una stravaganza che la maggior parte dei ristoratori non avrebbe nemmeno preso in considerazione, ma qui invece diventa il primo elemento distintivo.

Un ambiente scenografico e protetto

L’ambiente è spaziosissimo, con tavoli riservati e ben separati: 80 coperti su ben mille metri quadrati di una serie di edifici costruiti come un villaggio tradizionale indocinese, con strutture che richiamano le case tipiche della regione del fiume Mekong in Thailandia, Laos e Cambogia. A differenza di quasi tutti i ristoranti di una città che si trova solo 3 gradi a nord dell’equatore, e pertanto ha un clima caldo e umido tutto l’anno, qui non c'è aria condizionata: solo ventilatori e una gradevole brezza notturna della foresta.

«È uno dei nostri punti di forza - spiega il proprietario Federico Asaro, italiano trapiantato in Malesia, innovatore seriale, imprenditore visionario e controcorrente. Qui i clienti, coppie, gruppi di amici, famiglie, ma anche gruppi aziendali, vengono proprio per staccare dalla città. Questo non è un ristorante qualunque». E infatti non lo è. Tra i tavoli tutti affacciati sul verde a volte vagano scimmie curiose, mentre di sottofondo alla sera si sentono i suoni della giungla. È un'ambientazione teatrale, studiata nei minimi dettagli, ma del tutto autentica nei suoi effetti. Per la tranquillità degli ospiti, un grande muro di cinta protegge i tavoli dalla foresta all’esterno.

La cucina di chef Somkuhan Wandee

La vera anima di Tamarind Springs è la chef Somkuhan Wandee. Originaria del nord della Thailandia, rappresenta la terza generazione di una famiglia di cuochi. Sua nonna serviva il Re del Siam, sua madre le ha trasmesso le tecniche tradizionali che ha già trasmesso al figlio che ora lavora con lei, perché sono ormai 25 anni che la chef miete successi con la sua interpretazione molto fedele alla tradizione della cucina del Mekong. La cucina non è solo thailandese: vengono serviti piatti del nord della Thailandia, del Laos, della Cambogia e del Vietnam. Ogni regione ha una sua identità particolare e sapori diversi. Una cena al Tamarind Springs è un viaggio culinario attraverso l'Indocina. La filosofia di Somkuhan è chiara: ingredienti freschissimi, zero compromessi sulla qualità, tecniche tradizionali. Ha vinto numerosi premi nel corso della sua lunga carriera, consolidando la reputazione di questo ristorante come uno dei migliori della capitale malese.

Mangiare nella giungla: l’esperienza speciale del Tamarind Springs

La chef Somkuhan Wandee
 

Il menu è un taccuino di specialità regionali. La sinfonia di antipasti presenta un assaggio di tutto: gamberi alla citronella, polpette di pesce al vapore, pollo grigliato alla canna da zucchero, involtini estivi con gamberetti freschi. Le salse - soprattutto quella al crescione - sono da provare. Seguono curry speziati, saltati aromatici, insalate erbacee. Tra i piatti più apprezzati figurano i gamberi al tamarindo in salsa agrodolce, il pesce persico fritto in salsa piccante e il manzo wagyu lok lak cambogiano con lime e pepe nero. Il menu naturalmente offre anche opzioni vegetariane e vegane, adattandosi alle esigenze contemporanee senza tradire le radici tradizionali.

Un ristorante-destinazione unico nel suo genere

Tamarind Springs rappresenta un esperimento insolito nel panorama della ristorazione asiatica. Ha scommesso su un elemento che non può essere copiato: il contesto. La foresta, le candele, le scimmie, il senso di isolamento a soli 15 minuti dalla città. È un ristorante con un’ambientazione unica, un’esperienza che si ricorda di certo. È un ristorante fine dining, il cibo è buono, con prezzi elevati per gli standard malesi, aperto a pranzo dalle 12 alle 15 e a cena dalle 18 alle 23. La prenotazione è fortemente consigliata, specialmente per cene nel weekend. Non è un ristorante per tutti i giorni, ma per quelle occasioni in cui si cerca qualcosa di diverso e di memorabile o per portare i propri ospiti in un ambiente unico e inaspettato: per questo è una meta frequente per le aziende locali che qui organizzano eventi con i loro ospiti. Questo è anche parte del segreto del suo duraturo successo: non essere un semplice ristorante, ma una destinazione.

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