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nel potentino

A Sant'Angelo Le Fratte l'estro creativo e affabulatore di Emilio Pompeo

di Franca Scotti
18 giugno 2025 | 16:30

«Ho trovato qui il mio buen retiro, dopo anni di vagabondaggio». Così ci accoglie Emilio Pompeo nel ristorante "Chef Narrante" a Palazzo Giachetti, un nobile palazzo fine di '700 a Sant'Angelo Le Fratte, nel potentino. Qui Emilio ha aperto due anni fa il suo ultimo ristorante, e ha appena inaugurato un bistrot più semplice e informale. Dunque, anni di vagabondaggio tra Campania, Roma, Londra e Brasile, anni di attività artistica da attore e musicista sui palcoscenici del  mondo, su ispirazione della mamma attrice, per approdare alle dimensioni del piccolo borgo in provincia di Potenza.

A Sant'Angelo Le Fratte l'estro creativo e affabulatore di Emilio Pompeo

Lo chef Emilio Pompeo

L'accoglienza e il menu (del giorno) dello "chef narrante"

Qui, scoprendo il piacere e la ricchezza del cibo, Emilio ha travasato tutta l'esperienza precedente. Sensazioni, ricordi, nostalgie, echi lontani: tutto si trasferisce in tavola e nei racconti con cui accompagna gli ospiti

A Sant'Angelo Le Fratte l'estro creativo e affabulatore di Emilio Pompeo

La sala del ristorante “Chef Narrante” a Sant'Angelo Le Fratte

Un'accoglienza da vecchio amico, che offre una fetta di salame per dare il benvenuto, un camino acceso con la pignatta dei fagioli, arredi d'epoca e tovaglie di raso. In disparte, ma silenziosamente presente, Cristina, la padrona di casa, attenta ad accogliere con discrezione ed eleganza, trait d'union tra la sala e la cucina.

A Sant'Angelo Le Fratte l'estro creativo e affabulatore di Emilio Pompeo

Uno dei piatti creati da Emilio Pompeo

Le proposte sono le più varie: prenotando un pranzo non si può prevedere il menu, ma bisogna affidarsi all'estro dello chef. Quindi menu del giorno basato su ingredienti della spesa mattutina, ricette creative che rivisitano la tradizione, leggerezza e cremosità nel piatto, accostamenti insoliti di grande effetto. Si può assaporare un giorno il tonno scottato su letto di fagioli e scarole, e un altro la parmigiana spumeggiante con crema  di pecorino e zafferano, un giorno lo spaghettone con un ragù speziato, un altro la crema di piselli con baccalà e peperone crusco, un giorno i cavatelli con pomodoro giallo e guanciale, un altro un maialino morbido, di cui Emilio sa tutto, dalla nascita in poi.

A Sant'Angelo Le Fratte l'estro creativo e affabulatore di Emilio Pompeo

Un'altra creazione dello chef Emilio Pompeo

Emilio Pompeo, lo chef che racconta e improvvisa rime

Ma soprattutto c'è il piacere di raccontare. Se Emilio è in vena e riscontra interesse, nasce una bella atmosfera di dialogo e di scoperta. Ed Emilio racconta tanto: se stesso, la sua storia, le tradizioni locali. E poi, ovviamente, racconta il cibo, sentito come cosa viva, che ha una storia, che nasce dalle mani di qualcuno, che profuma e ricorda sensazioni, con tutte le radici di popoli e paesi che porta con sé. «Nel pentolone c'è tutta l'anima» dice. Si passa quindi da un racconto all'altro, con fluidità, alle leggende lucane e dell'intero meridione italiano, tra scorribande di pirati, avventure sul mare, sirene e delfini.

Alla fine c'è il momento in cui Emilio invita gli ospiti a suggerire una parola e, su questa ispirazione, improvvisa una intera poesia in rima. Così mentre si degustano i nuovi sapori, si rimane incantati a bocca aperta a seguire le fantasie poetiche e visionarie dello “chef narrante”, che rimane nella memoria un personaggio indimenticabile. D'altronde il contesto è perfetto. E la creatività qui è protagonista.

A Sant'Angelo Le Fratte l'estro creativo e affabulatore di Emilio Pompeo

Uno dei murales di Sant'Angelo Le Fratte (Pz)

Come detto, siamo a Sant'Angelo Le Fratte, nella "Valle più dipinta d'Italia", famosa per i suoi murales. Si passeggia tra pareti dipinte a colori pastello con le storie del borgo, i mestieri tradizionali, le vicende legate al geniale Vescovo e matematico spagnolo Juan Caramuel y Lobkowitz, fiabe e leggende. E qua e là tra i vicoli appaiono all'improvviso sculture marmoree e bronzee che rappresentano la storia, gli usi e i costumi del piccolo borgo lucano.

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