L’approvazione legislativa che riconosce l’obesità come patologia rappresenta un traguardo fondamentale per la tutela della salute pubblica, in particolare di quella infantile, contrastando al contempo stigma e discriminazioni. Tale riconoscimento, supportato dalla Società Italiana di Pediatria (Sip), sancisce che l’obesità è una malattia cronica e complessa, influenzata da molteplici fattori, e non una mera questione di stili di vita.
Il ruolo della Federazione Italiana Cuochi nella promozione della sana alimentazione
In questo scenario, la Federazione Italiana Cuochi (Fic) accoglie con favore il provvedimento, intravedendo un rafforzamento del proprio ruolo essenziale e silente nelle mense scolastiche. Da sempre, gli chef e i cuochi della Fic sono in prima linea con slancio e passione in attività di informazione e formazione professionale sul buon cibo e il sano mangiare, contribuendo attivamente all’educazione alimentare verso i giovani (mense scolastiche e scuole di ristorazione).
La soddisfazione e il rammarico della categoria dei cuochi
Come Presidente della Fic, esprimo viva soddisfazione per questa notizia a beneficio della collettività. Tuttavia, non posso celare il rammarico per il perdurante stallo della “nostra” proposta di legge per il riconoscimento della professione del cuoco come mestiere usurante, nonostante le promesse politiche. Questa cruciale iniziativa è suffragata da report e indagini cliniche universitarie che attestano in modo inconfutabile i potenziali danni alla salute e le precarietà a cui la professione del cuoco è soggetta. La richiesta di maggiore attenzione alle problematiche di salute che affliggono la categoria è per me e per l’intera categoria un imperativo.

La Federazione Italiana Cuochi ribadisce la necessità di riconoscere il mestiere del cuoco come usurante
Discrepanze e auspici per un reale riconoscimento del mestiere
È ineludibile notare una discrepanza: mentre il riconoscimento dell’usura comporterebbe un esborso circoscritto per una singola categoria, la lotta all’obesità, pur sacrosanta, mobilita un’enormità di fondi pubblici destinati a programmi di prevenzione, campagne e piani di formazione, creando un vasto volano di spesa e molti interessi economici, senz’altro a diretto beneficio di qualcuno o qualcosa. La Federazione Italiana Cuochi auspica vivamente che, dopo anni di promesse, la politica e le istituzioni si volgano finalmente e concretamente anche alla tutela della salute e delle precarietà dei cuochi, coloro che con la loro arte e il loro quotidiano e faticoso lavoro contribuiscono in modo insostituibile a garantire la qualità dell’alimentazione di milioni di cittadini, dai bambini agli adulti. È tempo che al ruolo cruciale e pubblico dei cuochi sia affiancata una reale e dovuta protezione della loro persona.