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Il miele fa bene alla salute Ma attenzione ai livelli di glicemia

26 dicembre 2019 | 13:14

Dall’influenza al mal di gola, magari sciolto in un bicchiere di latte, il miele è considerato un toccasana per la salute, soprattutto in inverno. Ma è davvero così? Quando, invece, è il caso di preferire il miele e quando è meglio evitarlo? Ne parla Francesca Albani, dietista di Humanitas San Pio X.

In Italia esistono circa 50 qualità di miele (Il miele fa bene alla salute Ma attenzione ai livelli di glicemia)

In Italia esistono circa 50 qualità di miele



Il miele è la sostanza che le api producono prelevando il nettare dei fiori e combinandolo con alcune sostanze specifiche proprie. Una volta raggiunto l’alveare, le api non fanno altro che secernere questa sostanza, che andrà a maturare nei favi.

Solo in Italia ne esistono oltre 50 varietà, che dipendono dalla provenienza e dal tipo di fiori di cui si sono nutrite le api. Ne derivano mieli di colori, sapori e proprietà nutrizionali diversi, come il miele d’acacia, di castagno o di tiglio: conoscerne le proprietà permetterà poi di consumarli nel modo migliore, che sia mescolato nel tè o in una tazza di latte caldo.

Dal punto di vista chimico, il miele è composto da fruttosio, glucosio e acqua, insieme a vitamine, minerali, aminoacidi, elettroliti, enzimi, flavonoidi, componenti che hanno effetti positivi sulla salute, risultando antiossidanti, antimicrobici, antinfiammatori e molto altro.

Numerosi studi hanno confermato che il miele ha un importante ruolo nel miglioramento microbico intestinale, del mal di gola e, in generale, di diverse condizioni respiratorie. Uno studio condotto da alcuni ricercatori iraniani ha confermato che l’effetto medicinale del miele può essere dovuto alle sue proprietà antibatteriche, apoptotiche (aiuta cioè a eliminare le cellule malate o infette) e antinfiammatorie. Molte delle proprietà del miele, tuttavia, sono ancora sconosciute.

Tuttavia, ci sono alcune questioni che non vanno sottovalutate: in primis, anche se l’apporto calorico del miele – di qualsiasi tipo si tratti – è inferiore a quello dello zucchero (304 calorie contro le 384 per 100 grammi), il miele ha proprietà dolcificanti maggiori. Questo può tradursi nella tendenza del consumatore ad assumerne in quantità maggiore, con conseguenze importanti sul rialzo di glicemia e trigliceridi, perciò devono tenerne conto soggetti particolarmente a rischio (diabetici, insulino-resistenti e dislipidemici).
 
Se si parla di soggetti sani in cui non sono presenti patologie particolari, può essere consumato a colazione, magari aggiunto a uno yogurt bianco con qualche noce o alla ricotta fresca, oppure spalmato su una fetta di pane fresco, magari integrale o ai cereali, o ancora impiegato per dolcificare tè, tisane e camomilla.

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