Se si mette assieme una tradizione contadina che viene da lontano, una donna profondamente innamorata della sua terra e un marito imprenditore, il gioco è fatto. Da questo mix ottimale, nel 2005 nasce il progetto Casa Grazia, fortemente voluto da Maria Grazia di Francesco, in un luogo senza tempo, nel cuore della Sicilia, all’interno della Riserva Naturale Orientata del Lago Biviere, un lago salato sul territorio gelese.

La costante ricerca di una maggiore qualità
In vigna, una ricerca continua
«Per noi fare vino - dice Maria Grazia Di Francesco - è come tuffarsi a capofitto dentro la bellezza di questo areale. Sono felice di essere uno degli attori della rinascita di una terra che ha tanto da esprimere». L’azienda è cresciuta negli anni, nella ricerca continua di una maggiore qualità dei propri vini e nel 2014 un ulteriore salto con l’avvio della collaborazione con l’enologo Tonino Guzzo, uno degli artefici della rinascita del vino siciliano, che ha puntato, sostenuto da Maria Grazia Di Francesco, sui vini Cerasuolo, quindi sui vitigni Frappato e Nero d’Avola, non trascurando il Grillo e il Moscato.
Oggi l’azienda si estende per 250 ettari e produce otto etichette, una bollicina rosé, due bianchi, cinque rossi e in cantiere c’è un Cerasuolo Classico e un metodo Classico che nasceranno nella nuova cantina già attiva.

In degustazione
I vini degustati si sono distinti per il grande carattere e l’eleganza. Il metodo Charmat “Euphorya” da uve Frappato risalta per un perlage persistente e i profumi che conquistano naso e palato; il Grillo “Zahara” conferma una gran piacevolezza di beva; il Moscato Bianco “Adorè” molto apprezzato per i suoi profumi equilibrati e, infine, il Frappato “Laetitya” ’19 rapisce per le note speziate che esprime.
Le nuove etichette certificate bio
Euphorya, 100% Frappato metodo Charmat
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Con la vendemmia 2020 è arrivata la certificazione bio e le annate degustate dei due bianchi e delle due versioni di Frappato, spumante rosato e rosso fermo, sono le prime a portare addosso il vessillo green, imprimendo nei vini un maggiore carattere sul versante dell’identità del territorio di questa parte di Sicilia e sulla sostenibilità ambientale.