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Torre Testa 2017 di Tenute Rubino Un'etichetta da sfiorare con le dita

Piera Genta
di Piera Genta
25 dicembre 2020 | 07:30

Vino icona delle Tenute Rubino, Susumaniello in purezza coltivato nella loro Tenuta di Jaddico a nord di Brindisi, a cui l’azienda ha dedicato un progetto di recupero ricavandone ben 4 etichette. L’annata 2017 è il risultato di una vendemmia con andamento climatico davvero particolare, ma ideale per il vitigno che predilige tempi più lunghi per la sua maturazione.

L'originale etichetta di Torre Testa 2017 - Torre Testa 2017 di Tenute Rubino Un'etichetta da sfiorare con le dita

L'originale etichetta di Torre Testa 2017

Torre Testa 2017 si presenta con una nuove veste grafica, frutto di un importante lavoro di restyling tra l’azienda e lo studio Atelier790 di Palermo. «Un’etichetta che esce dagli schemi tradizionali - ci raccontano - una pennellata di colore che richiama quello nero-bluastro delle bucce e quello delle macchie lasciate sulle mani dei vendemmiatori durante la raccolta». La volontà da parte del produttore di trasmettere artigianalità si ritrova anche nella carta utilizzata con in evidenza la sua texture in grado di veicolare delle sensazioni tattili che saranno poi enfatizzate dalla degustazione del vino.

Raccolta manuale, un appassimento controllato delle uve per 2-3 settimane, 12 mesi in barrique di rovere francese di primo passaggio ed ulteriori 12 mesi in bottiglia. Colore rosso rubino intenso, si caratterizza per note di frutti rossi maturi, in evidenza prugna e ciliegia sotto spirito, che si uniscono a sentori di confettura e cioccolato fondente, accompagnati da note speziate di cannella, pepe nero e noce moscata. Di grande persistenza gustativa.

Tenute Rubino è un progetto nato alla metà degli anni ’80 da un’idea di Tommaso Rubino per valorizzare le potenzialità vitivinicole del Salento. Oggi l’azienda dispone di cinque tenute.

Per informazioni: www.tenuterubino.com


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