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L’aria nuova di Renzi

di Alberto Lupini
direttore
 
17 marzo 2014 | 12:55

L’aria nuova di Renzi

di Alberto Lupini
direttore
17 marzo 2014 | 12:55
 

Sarà per il nuovo modo di fare politica, o forse perché - come dicono in tanti - questa è l’ultima occasione per allontanarci dal baratro. Sta di fatto che il nuovo Presidente del consiglio sembra rappresentare forse come nessuno prima di lui quella volontà di svolta e cambiamento auspicata dalla stragrande maggioranza degli italiani. E le reazioni alle prime decisioni shock per rilanciare l’economia (dalla liberalizzazione dei contratti nei primi tre anni di lavoro alla riduzione dell’Irpef per spingere i consumi) sono tutte di segno positivo. Dai sindacati come dalle organizzazioni delle imprese (prime fra tutte la Fipe che, solitamente schierata a destra, ha approvato senza se e senza ma i provvedimenti annunciati) ci sono dei sostanziali apprezzamenti.

A parte le grida isolate dei soliti sfascisti a 5 stelle che si richiamo a quelle regole europee che dicono di volere abbattere, poco importa che Matteo Renzi debba lottare ogni giorno contro opposizioni pregiudiziali o contro un pezzo del suo partito che insegue sogni di una rivincita impossibile e nefasta per l’Italia. Pur in un’apparente solitudine dentro il Palazzo, il Sindaco d’Italia sta restituendo fiducia ed ottimismo ad un Paese prostrato, prima ancora che dalla crisi economica, da una casta politica e burocratica che sta giocandosi le sue ultime carte per mantenere posizioni di potere che rappresentano la vera palla al piede del nostro sistema.

Ed è forse su questo versante che attendiamo i veri risultati del Governo. Già l’avere voluto rimettere da subito in circolo gli investimenti stanziati da tempo o i pagamenti della Pubblica amministrazione, bloccati dalla burocrazia, è un risultato straordinario. Si tratta di un muro che né Monti né Letta erano riusciti a scavalcare. Questo muro però ora va abbattuto e vanno liberate risorse ed energie per ridare fiato all’economia e creare occupazione. E per fare questo si devono dare segnali importanti: oltre ad eliminare il bicameralismo e le province, vanno ridotti almeno alle medie europee stipendi ed emolumenti dei mandarini, quei dirigenti e amministratori di enti pubblici che di fatto non rispondono a nessuno del loro operato. Le piccole imprese italiane (e per quanto ci riguarda tutta la filiera agroalimentare e i pubblici esercizi) devono contare su un sistema di controlli certi ed efficienti e su una burocrazia “utile” non capace solo di frenare. È su questo piano che Matteo Renzi si gioca davvero la sua scommessa di rivoltare l’Italia e assicurare aria nuova.

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20/03/2014 12:59:31
2) E' ora di rinnovare l'Italia
Caro direttore, concordo pienamente con la tua diagnosi. Non basta essere attaccati alle radici, né essere grillinamente sovversivi; serve che i rami dell'albero "Italia" puntino finalmente verso il sole e l'aria pulita. L'Italia ha bisogno di contenere i costi diretti e indiretti della politica; di essere seriamente rinnovata nelle istituzioni, quelle datate, s'intende; di liberarsi di tante pesanti incrostazioni che ne bloccano lo sviluppo; di accorgersi che c'è una burocrazia soffocante da ridimensionare con decisione.
E c'è bisogno di una più seria programmazione anche nel settore del turismo e della gastronomia, quest'ultima colonna fondamentale del movimento turistico. Da Veneto, aggiungo che questa regione - come altre del resto - ha bisogno di maggior considerazione, senza però inseguire fantasmi indipendentistici: è la prima regione turistica e dà alla comunità nazionale molto di più di quanto riceve. Anche se da un po' di tempo questa regione è mal governata da un Consiglio e da una Giunta Regionali pieni di contrasti interni che li rendono avulsi dalla realtà della gente veneta.
Credo che Matteo Renzi debba essere sostenuto, anche perché non ci sono attualmente alternative credibili e possibili. Credo poi che gli italiani debbano essere consapevoli che senza Europa e senza Euro l'Italia è destinata a morire, ma l'Europa deve essere della e per la gente e non per le finanze e vanno eliminati - col voto di maggio - i disfattisti che sono un vero pericolo per l'Italia.
Mi auguro che Matteo Renzi sia capace di realizzare una benefica rivoluzione, un necessario rinnovamento e trovi i consensi che gli servono per rilanciare l'Italia. L'impegno verso il nuovo, per valorizzare meglio il grande patrimonio del nostro Paese, deve comunque essere di tutti, Renzi da solo non basta.
Giampiero Rorato

19/03/2014 12:06:29
1) Aria nuova, serve davvero
Posso proporre sottoscrivere la tua riflessione? Interamente? Non mi capita spesso, ma raramente sì, senza dibattito nè premeditazione, Alberto. Temo il radicamento e le barriera di avvicinamento alle stanze di "una casta politica e burocratica che sta giocandosi le sue ultime carte per mantenere posizioni di potere che rappresentano la vera palla al piede del nostro sistema." Il tuo omonimo Alberto, mio collega ed amico alla SIR, per due anni chiamato da Dini sottosegretario al ministero dell'Economia, aveva cercato di sbaragliare barriere di porte chiuse dove i dirigenti dei corridoi del suo dicastero imperavano protetti da barriere di cervelli umani e annosità di fascicoli... La nomina e la fiducia proveniva da Firenze, come adesso. Alberto teneva le porte aperte, come la maggior parte di noi usava in società, senza con questo perdere libertà di riservatezza, ma lasciando dominare la trasparenza a tutto l'ambiente. era stato shoccante per Roma.
La serietà professionale tuttavia alla lunga vince la resistenza del mostro di insabbiamento mobile della casta. Sarà difficile da superare, irta di diaboliche scuse di prassi. Forse occorrerebbe riprendere "delenda Cartago" ponendo in atto strategie come quelle descritte dalla creativa sapienza di Scipione e di Roma antica, che si rivolta nella tomba nel rilevare l'inconsistenza dei principi di un Diritto Romano diventato "Diritto" del "rinvio alla romana", per ogni capitolo o codicillo attraverso "appropriate istruzioni di attuazione"... con valore di legge! Semplificare il diritto civile e penale in vigore? o sostituire il suo indice di complessità? Come? Riportandolo a codice come quello di una raffineria di semplice separazione dei distillati in leggeri, medi e pesanti, adatta a trattare ogni tipo di grezzo, dai catrami al petrolio di scisti! E poi, studio, convivenza civile basata su comprensione, divulgazione ed empatia. In più, simpatia e "common sense" nel giudizio. Le radici dell'Europa sono anche queste.
Vincenzo Lo Scalzo
Libero comunicatore
LO SCALZO ASSOCIATES SNC


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