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Bar e supermercati contro i buoni pasto Commissioni alte e meccanismo distorto

Per rifarsi delle spese legate alle gare di appalto al ribasso, le società che emettono i buoni pasto alzano i costi di commissione, provocando lo scontento dei bar che li accettano, ma che denunciano la poca trasparenza

 
20 febbraio 2015 | 14:08

Bar e supermercati contro i buoni pasto Commissioni alte e meccanismo distorto

Per rifarsi delle spese legate alle gare di appalto al ribasso, le società che emettono i buoni pasto alzano i costi di commissione, provocando lo scontento dei bar che li accettano, ma che denunciano la poca trasparenza

20 febbraio 2015 | 14:08
 

Supermercati, bar e ristoranti si scagliano contro i buoni pasto, usati ogni giorno da 2 milioni di italiani, che li ricevono insieme allo stipendio, in forma cartacea o elettronica. Un mercato che vale 3 miliardi di euro all'anno, soggetto però a diverse complicazioni. Ecco perché da Federdistribuzione arriva la proposta/provocazione di inserire i soldi che corrispondono ai buoni pasto in busta paga.



Chi emette i buoni pasto fa alle società fino al 20% di sconto sul valore nominale, su 100 euro di buono per esempio ne riceve 80 dalla società che li distribuisce ai suoi lavoratori. Per rifarsi dei costi legati alle gare di appalto a ribasso, le società che emettono i buoni alzano però i costi di commissione, provocando lo scontento di bar e ristoranti che li accettano. Il risultato è che sempre meno esercizi accettano i buoni pasto.

La Legge di Stabilità - spiega un articolo di La Repubblica -  ha innalzato la defiscalizzazione dei ticket portandola dai 5,90 ai 7 euro, una misura che dovrebbe avere effetti positivi su consumi e occupazione, ma in realtà la norma, che entrerà in vigore il prossimo luglio, sarà applicata solo ai buoni elettronici, che occupano il 15% dell'intero mercato. In questo modo le operazioni sarebbero più sicure e tracciabili.

Il Pos con cui si effettua l'operazione di tracciabilità però non è lo stesso per tutte le card; i bar, i ristoranti e i supermercati dovrebbero quindi disporre di più lettori, oltre a quello (unico) destinato a bancomat e carte di credito. Come se non bastasse, per recuperare il valore pagato, il gestore deve aspettare 40 giorni, per le card, e 120 giorni, con i buoni cartacei. I pubblici esercizi che accettano i buoni pasto sono uniti nel chiedere al Governo di fissare dei tetti per le commissioni e di introdurre un Pos unico.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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