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Fede e Tinto a “Decanter” rilanciano la campagna #NoTripAdvisor

26 maggio 2015 | 18:18

Quello delle false recensioni e delle classifiche truccate su TripAdvisor è stato uno degli argomenti dell’ultima puntata di Decanter andata in onda ieri, 25 maggio, su Radio2 (CLICCA QUI per ascoltare). A riprova di quanto questo tema sia molto sentito, soprattutto dai ristoratori, i conduttori Fede e Tinto (nella foto sotto) hanno dedicato una parte della trasmissione alla campagna di Italia a Tavola (lanciata soltanto ieri attraverso un articolo e un editoriale), legata all’hashtag #NoTripAdvisor. Una proposta concreta, la nostra, per permettere ai gestori di ristoranti e alberghi di far sapere ai clienti che lì non si imbroglia sulle recensioni e si rifiuta il sistema di giudizi messo in piedi dal portale americano, sempre più legato a recensioni taroccate (protette dall’anonimato) o a pagamento (come ha mostrato di recente anche un servizio di Striscia la notizia).

Fede e Tinto

Come si fa ad aderire alla campagna? Basta scaricare il cartello realizzato appositamente da Italia a Tavola (CLICCA QUI) ed affiggerlo all’interno della propria attività o, ancora meglio, sulla porta d’ingresso, eliminando l’eventuale “certificato di eccellenza” fornito da TripAdvisor. Per ricevere gratuitamente la vetrofania e per maggiori informazioni CLICCA QUI.

Nel corso della puntata di Decanter, Fede e Tinto hanno letto una parte dell’editoriale del direttore di Italia a Tavola Alberto Lupini, ed hanno intervistato telefonicamente Marco Blasi, il ristoratore milanese che per primo ha sposato la nostra iniziativa e ha stracciato il “certificato di eccellenza” con i pallini verdi. Blasi ha raccontato come su Facebook sia cresciuto negli ultimi mesi il malcontento da parte degli operatori, tanto da creare anche il gruppo “Oscuriamo TripAdvisor”, che ad oggi conta oltre 750 “like”. Ciò che più di tutto lamenta il cuoco milanese è che nelle classifiche del sito americano non vi è alcuna distinzione tra un ristorante e una gelateria o una paninoteca, il che rende ancora più inattendibile il sistema TripAdvisor.

Blasi ha infine rilanciato la nostra proposta: l’obbligo di mostrare la ricevuta fiscale della consumazione prima di poter fare una qualsiasi recensione. Un sistema tanto semplice quanto efficace che metterebbe fine una volta per tutte alle recensioni anonime e a quelle fasulle (positive, a pagamento, oppure negative, frutto di concorrenza sleale).

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