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Sardegna, ristoranti aperti fino alle 23, bar alle 21. Si sbarca solo con test negativo

01 marzo 2021 | 09:16

Ristoranti aperti fino alle 23, bar e pub fino alle 21 e coprifuoco che slitta dalle 22 alle 23.30 fino alle 5 del mattino. Sono le misure principali in vigore da oggi fino al 15 marzo in Sardegna (escluse le zone interdette con ordinanze dei sindaci), prima Regione d'Italia passata in zona bianca, e previste nell'ordinanza adottata in tarda serata dal governatore Christian Solinas. Nessuna limitazione severa, resta solo lo stazionamento presso piazze, lungomare e belvedere e un'ora e mezzo di libera circolazione in più rispetto al resto d'Italia.

Un'oasi felice, la Sardegna, che ora lo stesso Solinas vuole tutelare in ogni modo. Sull'isola potrà sbarcare (attraverso porti e aeroporti) solo chi avrà con sè un test negativo; chi non lo avrà già eseguito, lo effettuerà sul posto e anche in quel caso, ovviamente, potrà rimanere in Sardegna solo se negativo.

Ristoranti aperti fino alle 23 e bar alle 21 così riprende la Sardegna bianca

Il piano della Regione per monitorare la situazione
Solinas ha voluto infatti precisare che non sarà un «liberi tutti» ricordando il «prezzo pesantissimo, pagato l'estate scorsa» quando «ci è stato riportato il virus sull'isola: ecco perché il vero tema adesso saranno i controlli da un lato e il senso civico delle persone dall'altro». Chiaro il rimando del Governatore alla polemica di quest'estate quando si era assistito al ridicolo teatrino sul rimbalzo delle responsabilità tra Regioni per via dei viaggi in entrata e uscita dai luoghi di villeggiatura sarda, con polemica sulle discoteche non controllate (e diventate focoloai ardenti) annessa.

Test a chi sbarca
A breve sarà emanata una ordinanza specifica, spiega Solinas, «che prevede l'impiego di personale regionale per effettuare test antigenici o tamponi alle persone in arrivo nei prossimi giorni sia nei porti che in aeroporti». «Le persone e i turisti sono i benvenuti - dice il governatore - chiediamo solo nel loro interesse di arrivare con un test già eseguito o qualora non lo avessero, di dedicarci qualche minuto all'arrivo per eseguirlo».

A proposito di test resta però da colmare il vero buco nero della sicurezza che sono gli sbarchi dei “privati”. Fra yacht che attraccano in porto o restano in rada, c’è differenza e in ogni caso siamo sicuri che saremmo attrezzati per fare controlli 24 ore su 24? Non dimentichiamo che la seconda ondata della pandemia è partita proprio dalla Costa Smeralda dove c’erano molti vip sbarcati dalle loro imbarcazioni in totale assenza di controlli.

Solinas promette ulteriori aperture nel caso in cui i dati rimanessero confortanti: «Se nel corso della prima settimana di allentamento vedremo indicatori con segno positivo procederemo con la riapertura di palestre, piscine e scuole di danza, fino al ritorno alla tanto agognata nuova normalità». La zona bianca, ha ricordato, «è un grande risultato raggiunto grazie al sacrificio di tutti i sardi, del personale sanitario impegnato in questa battaglia contro il virus, e a maggior ragione dobbiamo sentire la responsabilità di mantenere questo risultato. Non dobbiamo abbassare la guardia».

Tutta la Sardegna vaccinata entro maggio
Ma il progetto di Solinas va nella direzione di una Sardegna Covid-free come avevamo auspicato analizzando la questione Grecia che è già riuscita a rendere tale una delle sue isole, Kastellorizo. «La Sardegna - ha detto Solinas - può diventare modello per tutta Italia, per questo chiederò a Draghi un impegno straordinario per attuare una grande campagna vaccinale immediata per vaccinare l'intera popolazione nell'arco di 30-45 giorni».

Salvini e Briatore: ottima notizia
«Se il piano di vaccinazione proseguirà spedito come mi auguro, superando i ritardi dei mesi passati, quest'estate per la Sardegna sarà l'estate della rinascita e del ritorno al futuro», così, proprio da Cagliari, il leader della Lega Matteo Salvini ha espresso il proprio gradimento per la proposta di Solinas e le prospettive sulla prossima stagione. In particolare, Salvini ha espresso «grande soddisfazione per il passaggio dell'Isola in zona bianca: contro la Sardegna e i sardi ne sono state scritte di tutti i colori e adesso sono contento di essere qui per questo primo giorno di ritorno alla vita».

Commento positivo arriva anche dall'imprenditore Flavio Briatore, proprietario del Billionaire in Costa Smeralda: «In primis, i miei complimenti vanno al presidente Solinas e alla sua giunta per il lavoro straordinario. Le cose non nascono sotto le pietre, ma solo quando ci si lavora sopra. Adesso l'obiettivo dell'Italia deve essere solo uno: fare questi vaccini. I politici dovrebbero abbandonare tutto il resto». Con l'appoggio dell'imprenditore sembra sotterrata l'ascia di guerra che lo aveva contrapposto al governatore la scorsa estate (sempre sul tema test e restrizioni per chi arriva): «Devo dire che Solinas, nonostante tutti fossero contrari, aveva ragione quando l'anno scorso pretendeva che chiunque, una volta sbarcato in Sardegna, fosse sottoposto a tampone. Aveva ragione lui».

Bar e ristoranti tornano alla normalità

La Sardegna è riuscita ad ottenere questo traguardo sorretta dal suo Rt basso da ormai tre settimane. Per la terza settimana consecutiva, ad esempio, l’incidenza dei casi si è mantenuta al di sotto dei 50 ogni 100mila abitanti scendendo addirittura nell’ultimo monitoraggio a 29. L’indice Rt è inoltre il più basso d’Italia, 0,68 contro una media nazionale di 0,99 e molte regioni sopra quota 1. Anche la pressione sulla rete ospedaliera è in questo momento bassa; secondo gli indicatori di Agenas (l’agenzia dei servizi del ministero della salute) solo l’11% dei letti in terapia intensiva è occupato contro una media nazionale del 24 e una soglia di allarme del 30. Meno buono il dato dei vaccini: solo il 58,9% delle dosi consegnate risulta infatti somministrato, ben 11 punti percentuali rispetto al resto d’Italia.

A gioire in questa situazione sono soprattutto bar e ristoranti che tornano a lavorare con regolarità, in un periodo cruciale visto che la bella stagione si avvicina e la zona bianca è di buon auspicio per l'estate. Sono 12mila i locali chiusi o soggetti alle restrizioni - tra questi 800 agriturismo - che torneranno quasi alla normalità. Anche le persone, sempre con mascherine e distanziamento, potranno spostarsi liberamente con il solo divieto di stazionare nei punti "caldi".

Soddisfazione tra i cuochi che non vedono l'ora di tornare ai ritmi pre-Covid: «Stavamo già lavorando bene a mezzogiorno - spiega Elia Saba, vicepresidente dell'Unione Regionale Cuochi Sardegna - e con questa novità non possiamo che puntare a migliorare. Il segnale è positivo, gli orari scelti sono perfetti e consentono di lavorare a pieno regime, finalmente si comincia a vedere qualcosa di nuovo. Ora l'auspicio è che tutti possano lavorare nella massima sicurezza, che tutti rispettino le norme e che questa zona bianca sia solo l'inizio di una vera rinascita che ci possa portare all'estate lavorando normalmente».

Speranze anche per il mondo del catering, perchè zona bianca consente anche agli eventi di svolgersi in maniera molto più libera. «Il settore è fermo da un anno - osserva Saba - per cui si spera che questa situazione rilanci anche questo comparto, bisognerà aspettare probabilmente maggio con Comunioni e Cresime, magari anche con qualche matrimonio».

Contento, ma con riserva e con qualche timore, Eden Stramieri, titolare del bar Cafè in Centro di Oristano: «Non possiamo che essere contenti di questa apertura - spiega - ma, come si suol dire, non è tutto oro quel che luccica. C'è preoccupazione per quello che potrà accadere nei prossimi giorni, la gente ha voglia di libertà e abbiamo già visto in questo weekend quali situazioni pericolose possano crearsi. E poi speriamo di poter offrire un servizio all'altezza, i clienti arriveranno sicuramente, ma noi abbiamo il personale ridotto da mesi di lavoro a singhiozzo per cui sarà un problema da affrontare. E poi, quanto durerà questa situazione? Magari tra due settimane ci chiudono ancora...».

La Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe) ha comunque voluto tenere alta la guardia. «Siamo contenti per la zona bianca - ha detto il presidente della Fipe-Confcommercio Sud Sardegna, Emanuele Frongia - questo però non è un liberi tutti, ma è un inizio per lavorare in sicurezza. Continuiamo ad applicare i nostri protocolli però attenzione: per poter ripartire e tornare al nostro lavoro dobbiamo accompagnare questa ripartenza ad una fermezza e una rigidità nei controlli».

«Siamo noi - aggiunge - che decidiamo con queste nostre azioni se poter passare un'estate lavorativa e finalmente convivere con questa situazione Covid. Poi sicuramente la vaccinazione e gli screening ci aiuteranno a essere più tranquilli però vi prego di mantenere i protocolli sicurezza: so che in certe situazioni è difficile ma la riuscita di questa stagione estiva e ovviamente del turismo in Sardegna passa attraverso la nostra responsabilità passa attraverso la nostra fermezza».
   
Considerando il rischio che la libertà superi le raccomandazioni e ricordando l'ormai famoso dibattito su chi deve controllare cosa, Frongia avverte che gli esercenti «non possono essere gli unici a controllare questa situazione». Da qui l'invito alle istituzioni e alle forze politiche «per esserci vicini in questa frase e per ritornare finalmente a vivere in serenità».

Tornano in classe gli studenti
Zona bianca significa anche ritorno in classe per tutti i 207.268 alunni dell'isola che dicono addio alla Dad. Quasi a portata di mano il traguardo di una Pasqua - il cinque aprile - di resurrezione economica e sociale. Forte del risultato, il governatore Cristian Solinas vuole chiedere al premier Mario Draghi una corsia veloce per vaccinare tutti i sardi entro 45 giorni e consolidare l'isola nel percorso Covid-free.

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