Alzi la mano chi riesce a fare spallucce di fronte a
bar e
ristoranti chiusi. Alzi la mano chi non ne sente la mancanza, chi non vede l’ora di tornarci, chi prova in tutti i modi a ricreare in casa quell’atmosfera. Le luci, i colori, la
gente, i sorrisi, le chiacchiere, il
movimento o semplicemente l’appuntamento.
Quanto mancano bar e ristorantiL'importanza del servizioPerché non bisogna mai dimenticarsi che bar e ristoranti sono un luogo pubblico che offre un servizio e allora ci spieghiamo perché non sempre scegliamo il bar col cappuccio e
brioche più buoni o la
pizzeria che ha il nostro impasto preferito, ma preferiamo quel bar dove sempre lo stesso
cameriere ogni mattina ci offre una brioche un po’ meno buona, ma con quel sorriso e con quel “buongiorno” che ci scaldano il cuore oppure scegliamo la pizzeria dove sanno già i nostri gusti, ce li anticipano e ci fanno sentire
coccolati proponendoci qualche delizia in novità.
Ecco, il
bar e il ristorante ci mancano soprattutto perché sono vissuti e gestiti da persone che ci fanno sentire bene, che il loro lavoro è concedere un
benessere alla gente, che offrono un piccolo vizio ai clienti. Il bar e il ristorante è un appuntamento con una piccola gioia, ma è anche un appuntamento con amici, parenti, sconosciuti che ci consente di tirare il fiato nel corso del tram-tram quotidiano e di fare il sunto della
giornata, della vita qualche volta.
Più che un luogo, un appuntamentoIl bar e il ristorante ci manca perché è quel luogo dove poter respirare un attimo, dove si incontrano facce accoglienti di
amici ai quali abbiamo dato l’appuntamento per una birra dopo il lavoro, di fratelli, sorelle o cugine che vogliamo incontrare per aggiornarci sugli ultimi eventi delle rispettive vite, di
colleghi di lavoro con i quali si continua a parlare sì di lavoro, ma in modo disteso, oppure di quella ragazza appena conosciuta con la quale si cerca di rompere il ghiaccio invitandola a bere un caffè, o un gelato, dipende dai gusti o magari le si offre una
cena, una pizza informale se la conoscenza è già ben avviata e si vuole alzare un po’ l’asticella.
Il bar e il ristorante insomma non ci mancano tanto per i prodotti che vendono, ma per il
servizio che ci offrono. Per qualcuno è un dramma vero e proprio che questi locali nell’ultimo anno siano rimasti più chiusi che aperti. Lasciando perdere gli addetti ai lavori che stanno perdendo lavoro e famiglie a causa di questa crisi e concedendoci una piccola parentesi
simpatica, pensiamo a tutti quelli che in cucina non sono proprio ferratissimi ed erano sempre pronti ad andare al bar per un pranzo veloce durante la pausa lavoro oppure che sbrigavano un invito di amici o parenti invitandoli fuori. Ora, che fanno? Certo, può dire qualcuno, c’è tutto il mondo del
delivery da poter smuovere, ma abbiamo visto più volte come un pranzo portato a casa non significa che si possa proprio sempre mangiare stravaccati sul divano: un po’ di decoro, soprattutto se ci sono ospiti.
Ma il bar soprattutto manca ai tifosi di calcio, a quelli che quando la propria squadra di calcio gioca in casa si va allo stadio a vedere la partita, quando gioca in trasferta ci si rifugia al bar con gli
amici che si trasforma in una curva in miniatura dove godersi 90’ in compagnia.
Persi molti rapporti umaniMa i bar e i ristoranti chiusi mancano anche - o forse soprattutto - al
personale di quegli stessi bar e ristoranti. Al di là, occorre ripeterlo, del lavoro che è venuto a mancare, quello che sta mancando loro è la voglia di far del bene ai clienti, di regalargli “carezze” ogni giorno, di sentirsi felici nel vederli uscire dal
locale luccicanti, di vivere con loro l’esperienza di un caffè mentre si raccolgono confidenze, si ascoltano storie, si dispensano consigli leggeri. Dare più che avere, donare più che ricevere doni, la filosofia di vita nobile che è intrinseca in ogni ristoratore manca al personale, manca al mondo della
ristorazione tutto, manca al
buon vivere italiano che su
questo pilastro si è sempre fondata.