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Abano Montegrotto, due hotel ko Persi oltre 80 posti di lavoro

01 dicembre 2020 | 11:47

Gli hotel termali sono una categoria che sta un po’ a sé in alcune situazioni, come quella attuale dettata dall’emergenza Covid. Per il fatto che dispongono di servizi sanitari e che fungono da cure per alcune patologie, hanno avuto il permesso nei vari Dpcm di restare a disposizioni di quei clienti che avessero necessità reale di assistenza. Di fatto però il timore diffuso ha fatto sì che le strutture rimanessero sì aperte, ma di fatto vuote seguendo il triste andamento di tutto il settore turistico. Di qui la chiusura di alberghi anche storici in località d’eccezione; lo sa bene Abano Terme che nell’ultimo periodo ha “perso” il Grand Torino (quattro stelle) e Villa Piave (tre stelle).

Il Grand Torino di Abano Terme -

Il Grand Torino di Abano Terme

Un triste segnale, persi oltre 80 posti di lavoro
Al di là del brutto segnale, della perdita di punti di riferimento storici per la zona, c’è inevitabilmente il problema grave legato a quei dipendenti che hanno perso il posto di lavoro. Una trentina quelli rimasti a casa per la chiusura del Grand Torino, circa quindici quelli di Villa Piave. Un conto che si rimpolpa considerando le 35 persone che lavoravano nelle strutture con un contratto a tempo indeterminato.

Tendenza negativa, potrebbero chiudere altri hotel
La tendenza negativa generale tuttavia fa pensare che questi due alberghi siano solo i primi di una serie. Lo conferma il direttore di Federalberghi Terme, Marco Gottardo: «Ci sono altre strutture che di questo passo rischiano di dover chiudere i battenti. Bisogna che il territorio e le istituzioni capiscano che qui il mondo alberghiero rappresenta la principale industria di Abano e Montegrotto, comune quest’ultimo dove è stato da poco chiesto il concordato per l’Hotel Sollievo».

«Non ci si può permettere altre chiusure - chiude - altre famiglie a casa, altri imprenditori in difficoltà e hotel dismessi che finiscano a speculatori, anche edilizi con un eventuale cambio di destinazione d’uso».

Si tenta si salvare il Natale, ma le speranze sono al lumicino
Le proposte per evitare che la situazione peggiori ulteriormente ci sono, soprattutto in vista del periodo natalizio. Ma quello che filtra dal Governo in vista del Dpcm del 4 dicembre non fa ben sperare. Le festività, secondo il presidente di Federalberghi Terme Abano Montegrotto, Emanuele Boaretto, si potrebbero salvare con un tampone rapido e confini aperti tra regioni. «Il nostro obiettivo - spiega - che abbiamo voluto rimarcare nella riunione di Federalberghi nazionale venerdì a Roma, è di arrivare alla riapertura delle piscine termali a tutti i clienti. Questo ci consentirebbe di poter sfruttare al meglio il periodo natalizio, solitamente da tutto esaurito alle terme».

Via libera quindi alla proposta da sottoporre al Governo dei tamponi rapidi all’ingresso dei clienti in hotel, a carico dell’albergatore. «Questo ci consentirebbe di tracciare i positivi, segnalando i contagiati all’Ulss, e di fare entrare in hotel solamente clienti negativi, che quindi non si possono contagiare tra di loro», spiega ancora Boaretto.

Hotel termali sicuri, ad Abano Montegrotto nessun caso Covid
«Due negativi - prosegue - possono stare vicini. Così facendo potremmo riaprire ai giornalieri in sicurezza e ai soggiorni per relax». «Ma sarà fondamentale», aggiunge il presidente di Federalberghi Terme Abano Montegrotto «che non si arrivi con il prossimo Dpcm di Natale a una chiusura dei confini regionali, altrimenti saremmo punto e a capo. Il nostro obiettivo è riaprire a Natale e forse anche già per l’Immacolata. Se saremo, in caso di chiusura degli impianti sciistici durante il Natale, l’alternativa turistica perfetta? Credo proprio di sì, anche perché i nostri hotel sono presidi sanitari riconosciuti e non vi è avvenuto alcun caso di Covid-19 da quando abbiamo riaperto le nostre strutture a maggio».

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