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Il Torpedino conquista il Lazio e la cucina di Antonello Colonna

Il pomodoro nel Lazio ha una nuova varietà: il Torpedino, un mini San Marzano dal gusto dolce, presentato all'Antonello Colonna Resort & Spa di Labico (Rm) come esempio di un'innovazione che riporta alla tradizione. New entry tra le fila della dieta mediterranea, se ne coltivano 5mila quintali l'anno

di Mariella Morosi
 
18 luglio 2016 | 11:09

Il Torpedino conquista il Lazio e la cucina di Antonello Colonna

Il pomodoro nel Lazio ha una nuova varietà: il Torpedino, un mini San Marzano dal gusto dolce, presentato all'Antonello Colonna Resort & Spa di Labico (Rm) come esempio di un'innovazione che riporta alla tradizione. New entry tra le fila della dieta mediterranea, se ne coltivano 5mila quintali l'anno

di Mariella Morosi
18 luglio 2016 | 11:09
 

Innovazione, tradizione, avanguardia, origine. Con queste parole si potrebbe definire il tema dell'evento “Dalla Porta rossa alla generazione Torpedino”, svoltosi all’Antonello Colonna Resort and Spa di Labico (Rm), un tempio multifunzionale del gusto che lo chef stellato ha creato nella campagna romana. Protagonista e declinato in varie creazioni è stato il pomodoro Torpedino, piccolo, di forma allungata, quasi un mini-San Marzano, aromatico e con un equilibrato rapporto tra dolcezza e acidità: una cultivar di Fondi (Lt) avviata a diventare il primo pomodoro a marchio del Lazio.

Antonello Colonna, Carlo Hausmann e Valentina Canali

Antonello Colonna, Carlo Hausmann e Valentina Canali

A presentare questo pomodoro, quasi fratello del più noto Datterino, sono stati in una tavola rotonda oltre al padrone di casa, Antonello Colonna, che ne ha esaltato le qualità e gli impieghi in cucina, Carlo Hausmann, assessore all'Agricoltura della Regione Lazio, Valentina Canali direttore di Agro Camera, il responsabile del Progetto Torpedino Mariano Di Vito, Andrea Mazzuccato dell'Università della Tuscia e la giornalista Tiziana Briguglio di Agroalimentare in Rosa.



La produttrice di pasta di Gragnano Amelia Cuomo ha parlato di come questo pomodoro ben si abbini al suo prodotto, creato in formati anche inediti. Sull'avveniristica struttura voluta dallo chef nella campagna romana ha parlato la curatrice del design Domitilla Nardi. Nel relais di Labico la linearità delle architetture, incastonate all’interno del monumento naturale del parco di Valle Fredda, non fanno che esaltare un’idea d’impresa volta alla promozione e alla tutela di tutto ciò che riguarda il territorio. Un modello imprenditoriale che partendo dalle radici e da uno stretto legame con la terra, riesce sempre ad innovarsi e ad intrecciarsi con il cibo, l’arte, la bellezza e il paesaggio.

I produttori del Torpedino con, al centro, Carlo Hausmann e Antonello Colonna
I produttori del Torpedino con, al centro, Carlo Hausmann e Antonello Colonna

Da una parte Antonello Colonna, maestro del gusto e di una ritrovata filosofia del “farmer-chef”, dall’altra il pomodoro Torpedino, esempio dello straordinario passaggio tra l'innovazione che riporta alla tradizione e all’avanguardia legata all'origine e ora al centro di un’agricoltura sinergica. Il cibo, prima ancora che materia, è memoria di radici profonde in questo luogo verde di orti e di campi che rientra in un progetto di recupero dell’antica via Labicana, voluto da Antonello Colonna insieme all’assessorato alla Cultura del Comune di Valmontone e alla Soprintendenza archeologica del Lazio e dell’Etruria meridionale.

Antonello Colonna e Mariano De Vito
Antonello Colonna e Mariano Di Vito

E il Torpedino ben si inserisce nella nuova ottica di valorizzazione di questo territorio. Questo piccolo pomodoro - al massimo pesa 25 grammi - può essere gustato nei vari gradi di maturazione: da verde a rosso corallo e si presta a infinite preparazioni, dai succhi ai sughi fino alle insalate e agli sformati. Antonello Colonna ne coltiva 300 piante e lo offre ai suoi ospiti come benvenuto. È talmente dolce e gradevole al palato che alcuni stranieri lo ritengono un frutto.



«Per le sue qualità - ha detto Carlo Hausmann - potrebbe entrare nel programma di Sviluppo rurale che investirà la ricerca e la logistica distributiva in una piattaforma da implementare. È una scommessa che si può vincere». Valentina Canali ha sottolineato l'importanza di questo nuovo modello imprenditoriale che valorizza il pomodoro, prodotto principe della dieta mediterranea, mentre Andrea Mazzuccato ha ammonito sui rischi della standardizzazione del gusto. «Il futuro - ha detto - è la valorizzazione delle tante varietà orticole e oggi esse suscitano un nuovo interesse nei consumatori».

Il pomodoro Torpedino, prodotto in circa 5mila quintali l'anno, è sui mercati da tre anni, dopo varie sperimentazioni sul campo. È coltivato da venti agricoltori su dieci ettari, principalmente nella piana di Fondi. Oltre che buono, è ricco dei principali elementi benefici come luteina, licopene e betacarotene.

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