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Troppe targhe e associazioni Ai cuochi servono azioni unitarie

I ministeri di Turismo e Politiche agricole spesso si sovrappongono nelle iniziative di promozione. Italia a Tavola si unisce alla proposta di Emanuele Esposito che candida l’ente ministeriale BuonItalia a diventare una sorta di rappresentante unico delle associazioni di categoria e delle imprese

di Lucio Tordini
25 giugno 2011 | 14:56
Troppe targhe e associazioni Ai cuochi servono azioni unitarie
Troppe targhe e associazioni Ai cuochi servono azioni unitarie

Troppe targhe e associazioni Ai cuochi servono azioni unitarie

I ministeri di Turismo e Politiche agricole spesso si sovrappongono nelle iniziative di promozione. Italia a Tavola si unisce alla proposta di Emanuele Esposito che candida l’ente ministeriale BuonItalia a diventare una sorta di rappresentante unico delle associazioni di categoria e delle imprese

di Lucio Tordini
25 giugno 2011 | 14:56
 



Torniamo sui temi della promozione del Made in Italy e della valorizzazione e tutela della categoria dei cuochi e dei ristoratori, che spesso soffre di un eccessivo frazionamento interno e fa fatica a far sentire la propria voce davanti alle istituzioni. Ne è un esempio esplicito il varo del Codice del turismo dove forse solo per il rotto della cuffia il ministro Brambilla non ha imposto al 100% la sua visione devastante per il settore. "Italia a Tavola" si unisce alla proposta di Emanuele Esposito, cuoco italiano in servizio all'estero, oggi in Arabia Saudita, il quale candida l'ente ministeriale BuonItalia a diventare una sorta di rappresentante delle varie associazioni di categoria e delle imprese.

Riteniamo che un provvedimento di questo genere sia sempre più urgente e necessario alla luce delle tante iniziative che i Ministeri portano avanti in maniera scollegata tra loro, talvolta anche sovrapponendosi o scavalcandosi. Basti pensare alla questione delle varie targhe e certificazioni della ristorazione italiana all'estero, che vede un fiorire, ormai fuori da ogni controllo, di sempre nuove iniziative: dalla targa 'Ottimo” varata da Razzi e Galan al marchio 'Ospitalità italiana - Ristoranti italiani nel mondo” di Isnart e Unioncamere (con la partecipazione di quattro Ministeri), dal programma di 'Certification of proficiency in italian Cuisine” (Cpic) di Academia Barilla e Gvci fino al recente annuncio da parte del ministro Brambilla dell'assegnazione, a settembre, delle 'Medaglie d'oro al merito del turismo” per i cuochi italiani che lavorano in patria e all'estero.

Iniziative - soprattutto quest'ultima - che mostrano un'evidente sovrapposizione tra il dicastero del Turismo e quello delle Politiche agricole. I ministri Brambilla e Romano in occasione dell'ultimo Vinitaly avevano però firmato un protocollo d'intesa per la promozione del turismo enogastronomico: perché allora non mettono in atto iniziative comuni mediante una reale cooperazione?

E non dimentichiamoci del Consigliere del ministero dei Beni culturali, una figura 'tramontata” insieme all'ex ministro Bondi, ma che ora potrebbe ergersi a vero portavoce delle istanze dei cuochi e dei ristoratori italiani...

Riportiamo qui di seguito l'intervento di Emanuele Esposito.

'
Voglio riprendere e rilanciare una piccola battaglia personale che ho intrapreso contro targhe, medaglie e certificati vari, che a mio modesto parere servono a ben poco e hanno poco valore sia culturale che professionale. Una buffonata per certificare non so cosa e su quali basi. Che valore professionale hanno queste iniziative? Non sono medaglie d'oro vinte alle Olimpiadi... Le commissioni interne delle varie associazioni o enti pubblici su quali valori professionali si basano? Lo so che verrò linciato - spero solo a parole - per questa mia opinione, ma almeno spero di vivere ancora in un Paese democratico dove tutti posso dire la loro.

Io credo che siano maturi i tempi per creare un organismo che faccia da promozione, sindacato e valorizzazione sia delle risorse umane sia dei prodotti italiani, un organismo che abbia come base ideologica la difesa della Cucina italiana sul territorio nazionale tanto quanto all'estero. Sappiamo benissimo, tutti noi della categoria turismo e agroalimentare, quante associazioni ed enti preposti a ciò ci sono in Italia come sul territorio mondiale (Enit, Assocamere, Ice, uffici commerciali e culturali all'interno di Ambasciate e Consolati italiani, ma anche associazioni di vario genere di cuochi e ristoratori...). Un esercito di persone che fanno promozione dell'Italia. Non sono contro queste strutture, sia ben inteso, ma sono contro quelle macchine che non hanno una regia, provocando come effetto simili eventi e un duplicarsi di targhe che non hanno nessun valore culturale e sostanziale.

Io propongo di riabilitare BuonItalia, dove tutte le associazioni attraverso un loro rappresentante facciano parte del consiglio di amministrazione che avrà il compito di valutare i programmi di eventi mondiali e nazionali, in modo anche da avere un budget annuale. Così si controllano anche i costi. Avrà il compito, insieme a tutte le associazioni e il ministero delle Politiche agricole, di valutare le proposte di legge in materia di valorizzazione e promozione e soprattutto di controlli alimentari, dovrà avere una sezione dedicata alla categoria dei lavoratori della ristorazione in modo da creare un albo professionale e un Contratto nazionale della categoria. Oltre a ciò dovrà avere il compito di istituire una commissione permanente con la partecipazione dei vari Ministeri competenti in materia di legislazione internazionale delle dogane per capire ed eventualmente intervenire su quei Paesi dove i nostri prodotti fanno fatica ad essere esportati per una serie di normative e costi pazzi dei dazi doganali.

Emanuele Esposito
General manager - Il Villaggio, Jeddah (Arabia Saudita)


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27/06/2011 10:09:00
1) Utilizziamo le risorse che già esistono
Sarebbe un sogno avere un organismo che ci rappresenti tutti, purtroppo sono convinto che questo resterà un sogno. Dobbiamo ragionare e lavorare su quello che già abbiamo: Confesercenti e Confcommercio (rete impresa Italia). Le Camere di commercio sono organismi che possono, se utilizzati, rispondere alle nostre esigenze. Non ricerchiamo nuovi organismi, non solo promozione, valorizzazione. Serve coesione. E utilezzare le risorse senza creare carrozzoni inutili e costosi. Isnart nel promuovere la qualità delle aziende recettive e ristorative si era posto l'obiettivo di promuovere la crescita collettiva del settore del turismo, questo sarebbe l'impegno che ognuno di noi dovrebbe perseguire. Targhe e medaglie inutili, certificazione, qualificazione... Crescere non solo individualmente ma collettivamente. Dobbiamo valorizzare quello che già abbiamo, non reinventando tutte le volte organismi e associazioni che durano una sola stagione, partendo dal cosiddetto Codice del turismo, portando non solo i nostri NO, ma essendo capaci di costruire proposte unitarie senza essere un'armata Brencaleone. Solo con proposte che rappresentano l'insieme del turismo saremo credibili di fronte alle forze politiche e a chi pretendiamo di rappresentare.




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