Alla sua 46ª edizione il Vinitaly non ha ancora capito come si fa! E questo nonostante sia la più importante manifestazione enologica al mondo. Quella che il Governatore Zaia lamenta che in molti vorrebbero scippare a Verona. La grande pecca sta nelle basi, cioè la sua organizzazione.
A due giorni dall'inaugurazione i problemi per gli addetti al settore, giornalisti e visitatori sono già tanti: dal servizio navetta che non funziona ai problemi di connettività, con cellulari e internet fuori uso praticamente in ogni padiglione. E il malcontento serpeggia già nella rete: da Twitter (per avere un'idea basta cercare #vinitaly nel social network) a Facebook sono in tanti a sottolineare l'inadeguatezza di questo Vinitaly, forse anche, perché dato il costo del biglietto di ingresso giornaliero di 50 euro, si aspettavano fossero garantiti i servizi che promette. Anche perchè le stesse lamentele (per non parlare dei 30-40 minuti per uscire dai parcheggi...) erano state più volte segnalate anche lo scorso anno. A irritare è soprattutto l'aspetto delle tecnologie: potenziare le celle dei telefoni cellulari per le comnessioni è il minimo che espositori, buyer e giornalisti si aspettano. è così in tutte le altre fiere internazionali. A Verona è invece impossibile persino contattarsi coi messaggini.
Ma come se non bastasse la disorganizzazione della Fiera sta minacciando quello che dovrebbe essere il protagonista assoluto, il vino, che per incompetenze ed errori grossolani nella gestione dell'acqua pubblica, domenica è stato servito in non pochi padiglioni in bicchieri che puzzavano di soda mescolata a acque stagnanti... Tutto a discapito del Made in Italy a sottolineare la solita approssimazione all'italiana.
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